BiologiaMarina.eu

 

 



ARCHIVIO 2013 (espandi | comprimi)

ARCHIVIO 2012 (espandi | comprimi)

ARCHIVIO 2011 (espandi | comprimi)

ARCHIVIO 2010 (espandi | comprimi)

ARCHIVIO 2009 (espandi | comprimi)

 

   

17 MAGGIO 2013

GLOBAL WARMING: COME SI SPOSTANO I PESCI
Con la ricerca Signature of Ocean Warming in Global Fisheries Catch, pubblicata su Nature, per la prima volta un team di scienziati ha dimostrato che il riscaldamento degli oceani ha avuto un impatto globale sul mix di specie catturate dai pescatori. Anche studi precedenti avevano indicato che alcune specie marine stanno spostando i loro areali, in risposta alle variazioni climatiche, con i pesci che via via stanno allontanandosi dall'equatore verso acque più fredde. Un fenomeno ormai noto anche nel Mediterraneo, dove specie tropicali hanno ormai raggiunto i mari più settentrionali del bacino. Ma la nuova ricerca alla quale hanno partecipato William W. L. Cheung e Daniel Pauly dell'università dalla British Columbia e Reg Watson, dell'Institute for Marine and Antarctic Studies dell'Università della Tasmania, dimostra che, almeno dagli anni '70, le specie delle acque più calde stanno sostituendo quelle tradizionalmente pescate in molte zone di pesca in tutto il mondo.
Il team canadese-australiano ha utilizzato le preferenze di temperatura di pesci e di altre specie marine, come una sorta di "termometro" per valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli ambienti oceani tra il 1970 e il 2006 e, spiega su Nature, che "Pesci ed invertebrati marini rispondono al riscaldamento dell'oceano spostandosi in altre zone, generalmente a latitudini più alte e in acque più profonde. Di conseguenza, la pesca dovrebbero essere influenzate dalle "tropicalizzazione" delle catture (il crescente predominio delle specie di acqua calda)".
Per la loro ricerca, sostenuta da Pew Charitable Trust e Sea Around Us Projec, Cheung, a capo della Changing Ocean Research Unit, Fisheries Centre, della British Columbia University, e dei suoi due colleghi, sono state utilizzate le preferenze di temperatura di pesci catturati in tutto il mondo, per determinare il rapporto tra pescato e riscaldamento degli oceani. Se le temperature dell'acqua superano un certo range ottimale per ogni specie, possono verificarsi migrazioni in altre zone.
Pauly, che lavora al Sea Around Us Projec, lancia un forte allarme: "Stiamo parlando dei cambiamenti climatici come se si trattasse di qualcosa che avverrà in un futuro lontano, il nostro studio dimostra che stanno colpendo da decenni la nostra industria della pesca e gli oceani. Questi cambiamenti globali hanno implicazioni per tutti, in ogni parte del pianeta".
I cambiamenti climatici sono quindi un potente fattore di perturbazione della pesca e secondo Cheung, rappresentano la più grande minaccia alla sussistenza nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto nei tropici, dove la capacità di adattamento delle persone e dei pesci sono più limitate. Una misura di adattamento alla quale dovrebbero guardare i gestori della pesca è ad esempio quella del National Marine Fisheries Service negli Stati Uniti, per regolare le stagioni di pesca e le catture ammesse sulla base degli spostamenti di popolazioni osservati". Articolo completo su GreenReport.

AGGIUNGI UN COMMENTO [Se non desideri visualizzare il tuo commento sul tuo profilo Facebook, ricordati di togliere la spunta della ceckbox]