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25 Luglio 2009
UN OCEANO SENZA NUVOLE
Con il riscaldamento del pianeta, le nubi si dissiperanno, portando a un' accelerazione del fenomeno per la maggior quantità di calore accumulata negli oceani, oppure si avrà un aumento della copertura nuvolosa capace di bloccare la radiazione solare e rallentare il fenomeno? La risposta non ha finora ricevuto una risposta definitiva e da lungo tempo è oggetto di disputa. La news completa è disponibile su Le Scienze!
19 Luglio 2009
UN 'INVASIONE DI CALAMARI GIGANTI
Una vera e propria invasione lungo le coste della California e Golfo del Messico ad opera dei calamari che attaccano tutto ciò si muove, compreso l’uomo. Trattasi di calamari giganti che poco hanno a che fare con le specie mediterranee, che raggiungono un peso di oltre 50 kg e una lunghezza di oltre un metro, con tentacoli lunghissimi e provvisti di uncini.
I calamari di questa specie si cibano di Krill e crostacei e si spingono in superficie dagli abissi per cacciare. La loro presenza ultimamente sta diventando inquietante, sono attratti dalle luci dei sub e dei pescatori, che sono soliti osservare calamari dalle dimensioni minori. Che il tutto sia da imputare alle condizioni climatiche ed ambientali e alla mancanza di cibo a maggiori profondità?
18 Luglio 2009
TROVATO SPIAGGIATO UNO SQUALO ELEFANTE A LONG ISLAND
È stato rinvenuto morto in una spiaggia di Long Island, un’isola al largo della contea di New York, uno squalo filtratore, precisamente lo squalo Elefante (Cetorhinus maximus). L’animale, di oltre 5 m. non presentava segni di collisione, nella zona di fatti sono diverse le imbarcazioni che transitano, essendo uno dei luoghi turistici più rinomati della costa. I biologi marini incaricati dei prelievi del caso scopriranno le cause del decesso dell’animale.
18 Luglio 2009
"OCCHIO ALLE MEDUSE"
Da diversi anni si sta osservando nel Mediterraneo una crescente presenza di meduse, per molteplici fattori, come abbiamo spiegato nei nostri articoli (vedere L'invasione delle meduse). Quest’anno si sta monitorando la presenza di questi affascinanti organismi, per quanto riguarda le specie più pericolose, con un’iniziativa che mira al coinvolgimento di tutti. Se notate una medusa appartenente ad una specie di quelle raffigurate nella locandina sottostante, segnalatela!
Il professor Ferdinando Boero, docente di Zoologia e Biologia Marina dell'Università del Salento, uno dei maggiori esperti italiani del settore, ha di recente lanciato l'iniziativa "Occhio alla Medusa", patrocinata dalla Commissione per il Mediterraneo (CIESM) in collaborazione con Marevivo e il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (CoNISMa).
Nella locandina di seguito sono inserite le meduse che potreste incontrare, con il relativo contatto, per inviare le vostre segnalazioni.
Locandina (immagine) rimossa
13 Luglio 2009
CATTURATO ACCIDENTALMENTE UN MAKO IN SICILIA
Uno Squalo Mako di 3 metri, di sesso maschile, é stato catturato al largo della costa catanese. E' stato pescato accidentalmente. Al momento dello sbarco nel porto di Acitrezza l'animale era già morto. I ricercatori della Necton Marine Research Society hanno raccolto i campioni biologici di alcuni parassiti presenti sullo squalo e dati morfometrici. "La presenza di animali come il mako nelle nostre acque - spiegano - é importante al fine di mantenere in equilibrio l'ecosistema". Lo squalo mako, il cui nome scientifico é Isurus oxyrinchus, é un animale da non sottovalutare: di natura molto aggressiva, può nuotare a velocità molto elevate ed é abbastanza forte da saltare fuori dall'acqua. E quest'ultima non é cosa da tutti: solo lo squalo mako e lo squalo bianco sono in grado di farlo. La notizia del ritrovamento di uno squalo nel Mediterraneo non dovrebbe stupire vista la fauna marina che circonda l'Italia ma il mako normalmente vive in acqua tropicali ed é raro trovarlo alle nostre latitudini. Questi animali possono però nuotare per lunghe distanze: ecco spiegata la sua presenza al largo di Catania. Che non sia un animale qualsiasi ce lo dice anche la letteratura: fu Ernest Hemingway a rendere famosa questa specie di squali parlandone nel suo romanzo "Il vecchio e il mare".
12 Luglio 2009
UN TRIGONE GIGANTE NEL FIUME MEKONG
Alcune razze e trigoni possono vivere sia in mare che in acque dolci, ed è proprio nei fiumi che si celano gli esemplari più stupefacenti e dalle dimensioni eccezionali. Nel fiume Mekong, un gigantesco trigone Himantura chaophraya (Monkolprasit & Roberts, 1990) è stato marcato e liberato dopo aver appurato le sue ragguardevoli dimensioni, oltre due metri di lunghezza e un peso stimato fra i 200 e i 450 kg. Si tratta di una femmina in gravidanza fotografata e studiata per il tempo necessario da Zeb Hogan, dell’Università del Nevada, che conduce da tempo uno studio in Thailandia sui grandi pesci d’acqua dolce. Questi immensi trigoni sono stati scoperti e poi studiati solo dal 1989. Chissà quali e quanti altri esemplari così grandi si celano nei corsi d’acqua del sud est Asiatico, Borneo, Nuova Guinea e nei corsi dell’Australia settentrionale.
Fonte: National Geographic News
11 Luglio 2009
UN PICCOLO DI SQUALO BALENA...TROPPO PICCOLO
Lo scorso inverno è stato ritrovato nelle acque delle Filippine un piccolo di squalo balena. La notizia fin qua non ha niente d’inconsueto, dato che spesso gli squali balena si ritrovano a queste latitudini per la riproduzione. La cosa che fa invece notizia, sono le dimensioni di questo cucciolo, di appena 40 cm. Solitamente lo squalo balena raggiunge e può superare i 15 metri di lunghezza. In base alla mole dell’animale adulto, la lunghezza di un cucciolo dovrebbe essere di circa 100 cm.
Appena la notizia si è diffusa, alcuni membri del WWF si sono recati sul luogo del ritrovamento per assicurarsi che il cucciolo fosse realmente rilasciato in mare aperto per continuare la sua avventura. Come sappiamo, alcune specie di squalo si appartano in Nursery Area che sono precise zone lungo la costa o presso insenature e secche. Probabilmente il luogo del ritrovamento appartiene ad una di queste zone.
Fonte: WWF.
11 Luglio 2009
CLIMA: DALLA CONFERENZA DI MANCHESTER
Dalla conferenza di Manchester sul clima arriva un'altra notizia, quella relativa al progetto Cquestrate, che prevede di immettere calce negli oceani per abbattere le attuali concentrazioni di CO2. Secondo Tim Kruger, ideatore del progetto, “è essenziale ridurre le emissioni di CO2, ma questo poterbbe non essere sufficiente. Occorre un piano B per abbattere la CO2 atmosferica" ! Immettere grandi quantità di calce in mare è illegale. Kruger ammette poi che gli ostacoli da superare non sono pochi. La quantità di calce da riversare ogni anno negli oceani per far fronte alla totalità delle emissioni mondiali è davvero ingente e dovrebbe aggirarsi intorno ai 10 km cubi. Senza dimenticare che un tale progetto avrebbe senso soltanto se l’anidride carbonica risultante dalla produzione di calce venisse catturata e smaltita alla fonte.
Le idee più suggestive ed efficaci per salvare il pianeta, e proposte alla due giorni di Manchester verranno selezionate entro la prossima settimana da un gruppo di esperti incaricato di evidenziare le dieci idee più promettenti.
Il Manchester Report è visibile qui.
09 Luglio 2009
UN DELFINO TROPPO CURIOSO
Conosciamo la mansuetudine e la curiosità che i nostri amici delfini sono soliti regalarci, quando ci troviamo a contatto con loro. C'è un delfino chiamato Andrea che anche quest’anno è ritornato lungo le nostre coste e nuota nelle acque dell’Adriatico, precisamente lungo le coste di Rimini. Per la sua curiosità innata, sta creando non poche discussioni fra i biologi ed esperti, che preoccupati per la troppa disinvoltura con cui Andrea socializza con i bagnanti e curiosi a bordo di imbarcazioni, temono che questo mammifero possa perdere la sua “libertà” e la sua indole comunque selvaggia.
A tale proposito la Capitaneria di Porto, invita i bagnanti a non dare cibo al delfino e a non interagire troppo con lui, a mantenere dunque un comportamento responsabile, ricordando che si tratta sempre di un animale dal peso di oltre 200 kg e può essere pericoloso se urta una persona.
L'atteggiamento che è necessario adottare con Andrea, è giustificato dal fatto che possa poi rimanere lungo la costa. Un comportamento peraltro gia osservato troppe volte in natura.
06 Luglio 2009
VISIONABILI SU BABELGUM ALCUNI EPISODI DEL DOCUMENTARIO "THE END OF THE LINE"
Il documentario The End of The Line non è ancora visionabile nelle sale italiane, ma per poter diffondere il documentario a livello globale internet può essere vitale. E se al momento non è ancora prevista la possibilità di vedere l'intero doc online, la casa di produzione The Fish Film Company ha stretto una partnership con Babelgum, la prima Tv online indipendente, che da oggi trasmetterà una serie originale divisa in 6 episodi in cui il regista Rubert Murray porta gli spettatori nel backstage nel più grande documentario sull'ambiente del 2009 (testo tratto da: Wired.it).
Per visionare gli episodi clicca qui!!!!
04 Luglio 2009
SARA' SEQUENZIATO IL GENOMA DEI PRIMI LABIRINTULOMICETI
L' JGI (Joint Genome Institute) ha da poco annunciato che sarà sequenziato per la prima volta il genoma di quattro specie di Labirintulomiceti, grazie al programma CSP (Community Sequencing Program), diretto dal dottor Jackie Collier. I Labirintulomiceti sono un gruppo molto esteso di protisti marini, noti anche con altri nomi, che svolgono un ruolo importantissimo nell'ambiente marino, degradando alghe morte, legno e tutta la materia organica presente in mare. Appartengono quindi al grande gruppo dei decompositori, indicati spesso nella letteratura scientifica anglosassone come little-decompositor. Sono presenti in mare come cellule isolate e sono particolarmente presenti lungo le coste, di fronte ai grandi delta e nei mangrovieti, dove competono con i batteri per la degradazione della materia organica. La loro consistenza numerica in altri ambienti, per esempio in alto mare, non è ancora nota. Il sequenziamento sarà utile anche per eventuali applicazioni future nel settore delle biotecnologie, in particolare nel settore della Biorimediation e nel settore ambientale.
03 Luglio 2009
ETICA AMBIENTALE
In molte località lungo le nostre coste, i comuni, in collaborazione con le regioni, attuano campagne di pulizia del mare in superficie, oltre alle consuete campagne annuali di pulizia dei litorali, delle spiagge e dei fondali effettuate da volontari. Allo scopo si utilizzano delle barche che provvedono a liberare la superficie del mare dai rifiuti galleggianti. Le imbarcazioni messe a disposizione dai comuni attuano una vera e propria opera di bonifica delle acque, aspirando e raccogliendo i rifiuti in una rastrelliera posta a bordo del natante (di solito un catamarano, che tramite un nastro trasportatore è in grado di raccogliere dalla superficie i rifiuti galleggianti riuscendo anche ad aspirare parti schiumose che spesso troviamo galleggiare sulla superficie). Questi battelli generalmente compiono la loro opera nel periodo che va da Giugno a Settembre garantendo un mare libero e pulito, almeno entro i 100 metri dalle linee di costa. La Liguria è una delle Regioni che si pongono all’avanguardia per questo tipo di servizio. Altre regioni attuano questo sistema di pulizia del mare, anche se molte sono purtroppo ancora poco attrezzate. Il materiale raccolto (bottiglie di plastica, sacchetti, polistirolo, bottiglie di vetro, schiume di vario tipo, rami e tronchi),supera spesso le 10 tonnellate in una sola stagione estiva.
Precisiamo che per l'ecosistema marino alghe morte, legno e altri materiali naturali sono molto utili per la vasta comunità dei decompositori. Molti di questi sono infatti scomparsi, a causa della pulizia eccessiva delle spiagge. Purtroppo durante le fasi di raccolta non è possibile discriminare tra i vari materiali. Rimane comunque alto il ruolo educativo del'iniziativa, nella speranza che si evolva anche la cultura della prevenzione, così non sarà più necessario raccogliere rifiuti in mare.
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Ideazione: Pierfederici Giovanni - Progetto: Pierfederici Giovanni, Castronuovo Motta Nicola, Guadagnino Marcello.
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