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26 Dicembre 2009

L'ESONDAZIONE DEL FIUME SERCHIO

Il rialzo termico di questi giorni, ben 10 gradi in più nell'arco di 24 ore e soprattutto le piogge intense sulle Alpi Apuane e in varie zone dell'Appennino emiliano, con ben 220 mm il giorno della vigilia di Natale, hanno determinato il rigonfiamento dei fiumi e la loro esondazione. Il fiume Serchio è esondato nei pressi di Nodica, invadendo pure l'autostrada A11. L'area indistriale di Vecchiano, in provincia di Pistoia è stata completamente sommersa dall'acqua. Nella zona denominata Oltreschio, nel comune di Lucca l'altezza dell'acqua dentro le case sfiora il metro e mezzo.
Inutile dire che tutto era previsto, e non solo dal punto di vista meteorologico. Purtroppo si continua a costruire nelle solite aree di esondazione dei fiumi, arginandoli e confinandoli in spazi sempre più ristretti, contribuendo così all'incremento del rischio che in Italia è gia ai massimi livelli. Abbiamo gia parlato della situazione dei fiumi e della pessima qualità degli ambienti di acqua dolce in Italia, e torneremo ancora sull'argomento anche al fine di prevenire, attraverso la conoscenza dell'ambiente che ci circonda, disastri come quello attuale.

23 Dicembre 2009

IL SALMONE ALLE "PULCI"

Proliferano sui pesci d'allevamento ma anche sui loro cugini selvaggi i piccoli crostcei della specie Lepeophtheirus salmonis, segnalati in misura tripla rispetto al 2008. Si tratta di un piccolo crostaceo di 8-12 mm che si nutre dei tessuti, del sangue e del muco dei pesci. Presente in mare allo stato naturale, il crostaceo non rende il salmone inadatto al consumo, ma la sua proliferazione negli allevamenti ittici preoccupa. In alcune zone il 15%-20% dei giovani salmoni muore a causa del parassita. La preoccupazione è data dal fatto che la popolazione del salmone selvaggio dell'Atlantico è già fragile, praticamente dimezzata dal 1970, secondo il Consiglio internazionale per l'esplorazione marina. Le cause non sono molto chiare e i fattori implicati sono tanti: inquinamento, acidificazione dell'acqua, sbarramenti idroelettrici, interazione con il salmone di allevamento.

22 Dicembre 2009

NUOVE NORME PER LA PESCA PROFESSIONALE DALL'UNIONE EUROPEA (espandi | comprimi)

Dal primo Gennaio 2010 saranno introdotte nuove regolamentazioni per la pesca. Verrà introdotta la licenza a punti per i pescatori europei, dopo cinque infrazioni gravi potrà scattare il sequestro dell’imbarcazione e la sospensione della licenza, altra novità sarà l’introduzione di un marchio a garanzia delle tecniche utilizzate per il pescato, che non minaccino la conservazione del mare. Le infrazioni gravi sono quelle classiche, che danneggiano l' ambiente marino e che purtroppo sono anche le più diffuse. La pesca a strascico vicino alla costa, ad esempio, consentita entro le 3 miglia dalla costa oppure ad almeno 50 metri di profondità...[Clicca su espandi]

Una regolamentazione verrà anche attuata nel confronto di chi pesca senza autorizzazione. Il sistema dei punti funzionerà in tutta l' Unione Europea e quindi sarà possibile punire anche i pescherecci che vengono da fuori per pescare nei nostri mari. Su questo aspetto è al lavoro la Fao, l’agenzia delle Nazioni Unite contro la fame nel mondo, un trattato messo a punto pochi giorni fa, dice che sarà vietato l’ingresso in porto a tutte le imbarcazioni che non rispettano le regole, l’accordo entrerà in vigore dopo la firma di almeno 25 Paesi, e l’Italia ha già avviato le procedure per la ratifica, al momento sono 11 i paesi che hanno ratificato. Naturalmente tutto questo farà contenti alcuni e scontenti altri, la cosa fondamentale e che finalmente qualcosa si è fatto. Alcuni dati vi faranno meglio capire la dimensione del fenomeno.

Al di là dei buoni propositi, occorre che tutto questo dia una reale scossa a chi realmente deve tutelare il mare, e che le spadare che ancora oggi sono utilizzate nei nostri mari, vengano realmente interdette, senza se e senza ma. Ci sono stati anche pescatori che prima hanno incassato i soldi della Comunità Europea, usufruendo dei fondi per convertire le attrezzature fuori legge in attrezzi legali, e poi hanno continuato a pescare indisturbati con le stesse reti illegali. Le nuove norme anti frodo riguarderanno 14 mila barche italiane. Un mese e mezzo fa l' Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia europea per non aver garantito il rispetto del bando comunitario.

Fonte: Guardia costiera, Feder pesca, Unione europea settore pesca.

19 Dicembre 2009

CONCLUSO IL VERTICE DI COPENAGHEN

Come previsto, si è concluso al ribasso il vertice di Copenaghen. L'intesa raggiunta dopo innumerevoli difficoltà ha portato ad un accordo insoddisfacente, non sono stati fissati ne limiti ne particolari vincoli, piuttosto, come giustamente hanno fatto notare numerosi osservatori, sono state salvate le apparenze. Il direttore esecutivo di Greenpeace, Kumi Naidoo, ha affermato: "non è minimamente giusto, ambizioso e vincolante, dunque il lavoro dei capi di Stato non è ancora finito....". Nell'accordo non figurano le stime dei tagli di CO2, che dovrebbero essere rese note a inizio febbraio 2010. L'intesa sui fondi da destinare ai paesi in via di sviluppo (30 miliardi di dollari entro il 2012 e poi 100 miliardi di dollari all'anno fino al 2020), si è mostrata anch'essa al ribasso da parte degli USA, appena 3 miliardi di dollari. Ora non resta che attendere l'incontro a Bonn (giugno 2010), per la definizione dei dettagli della prossima conferenza sul clima di Città del Messico, prevista per la fine del 2010.

19 Dicembre 2009

I PRIMI RISULTATI SULLA MORTE DEI CAPODOGLI SPIAGGIATI IN PUGLIA

I sette capodogli morti presso la foce di Varano, in Puglia, sono stati definiti delle discariche ambulanti. Dalle prime analisi effettuate da Giuseppe Nascetti, pro-rettore dell’Università La Tuscia di Viterbo, è emerso che i loro stomaci contenevano ogni genere di rifuto. Reti, sacchetti e bottiglie di plastica, teli trasparente usati per la copertura delle serre ma usati pure dai pescatori per coprire le reti. Il capobranco era letteralmente pieno di immondizia e i tre esemplari meno compromessi sono morti probabilmente per averlo seguito. Gli altri quattro esemplari probabilmente sono morti di fame, non erano più in grado di digerire i calamari di cui abitualmente si nutrono. Come mai questi splendidi cetacei non sono stati in grado di distinguere le loro prede? Si ipotizza il mal funzionamento del loro biosonar dovuto all'intenso traffico di navi in Adriatico, sia militare che quello della ricerca petrolifera.

13 Dicembre 2009

SETTE CAPODOGLI SPIAGGIATI SULLE COSTE DEL GARGANO (espandi | comprimi)

Sette capodogli di lunghezza compresa tra 10 e 12 mt, si sono spiaggiati alla foce di Capoiale, giovedì scorso nella laguna di Varano in provincia di Foggia. Le nostre coste hanno visto nell’ultimo secolo diverse di queste tragedie, l’ultima in ordine di tempo con ben cinque individui, due adulti e tre piccoli, avvenuta sempre in Puglia....[Clicca su espandi]

Non sono note le cause, tra le ipotesi l’inquinamento acustico ed ambientale, che possono disorientare o far ammalare gli animali, confondendoli e portandoli a spiaggiarsi lungo le coste. Queste tragedie, una volta accadute, vedono sempre decine di volontari prodigarsi per cercare di rimettere gli animali in condizione di poter riprendere il mare, ma l’operazione è ardua, visto anche la mole dei cetacei. Notoriamente questi animali sono gregari, amano vivere in gruppo e farsi guidare da un capo branco, se quest'ultimo per un qualsiasi motivo decide di prendere una determinata direzione, il resto degli individui lo segue. Si ritiene che questi animali siano molto altruisti, e questo li porta ad intervenire nei confronti di individui in difficoltà. Si tratta di meccanismi etologici e comportamentali molto complessi e non del tutto comporesi. Ora le carcasse sono state recuperate tramite delle gru e sono in balia di centinaia di curiosi. Verranno, secondo le prime iopotesi ancora da confermare, riposte presso delle cave locali dove veranno probabilmente bruciate. Biologi dell'Università di Teramo e di Padova hanno intanto prelevato dei campioni per stabilire l'eventuale causa dello spiaggiamento.

12 Dicembre 2009

QUANTI SONO I PESCI GATTO VELENOSI?

Sui pesci velenosi si sa ancora poco, e ancora meno dei pesci gatto velenosi. Ora, un nuovo studio di Jeremy Wright dell' Università del Michigan, ha evidenziato attraverso l'utilizzo di tecniche istologiche e tossicologiche che su oltre 1250 specie (1600 quelle stimate) ben 158 potrebbero essere velenose. Le ghiandole del veleno sono state trovate associate alle pinne dorsali e ventrali e alle vertebre, così quando una preda entra in contatto con il pesce, le membrane che circondano le ghiandole permettono il rilascio delle tossine, che hanno evidenziato per lo più attività emolitica e neurotossica. Inoltre sono stati trovati peptidi tossici pure nelle secrezioni dell'epidermide di numerose specie di pesce gatto. Naturalmente sono necessari ulteriori studi per descrivere le nuove tossine scoperte.

Fonte: BMC Evolutionary Biology 2009, 9:282

09 Dicembre 2009

UN MILIARDO DI DOLLARI PER RIPULIRE IL GANGE

"Si tratta di rivitalizzare un fiume dal significato particolare". La Banca Mondiale ha stanziato un miliardo di dollari per ripulire il Gange, fiume lungo 2.500 chilometri e sacro agli indù, ma anche uno dei fiumi più inquinati al mondo, pullulante di colibatteri, bacilli del colera e del tifo, oltre che saturo di metalli pesanti. Lungo il suo corso, dall'Himalaya al Golfo del Bengala, vivono 350 milioni di persone. A inizio 2009 il governo indiano ha insediato un'Autorità per il Gange, incaricata di far sì che nel fiume non finiscano più acque non depurate -un'impresa che comporta investimenti per 4 miliardi di dollari.

07 Dicembre 2009

DA COPENAGHEN

primo giorno Si comincia bene. A sorpresa è stato cancellato il discorso di Al Gore, che da tempo divulga le problematiche legate ai cambiamenti climatici. Alcuni giorni fa aveva detto che "i negazionisti sono pagati dalle lobby". In realtà nulla di nuovo, è noto da tempo che le lobby del petrolio finanziano articoli e adirittura hanno fondato riviste pseudoscientifiche di stampo chiaramente negazionista, atte a screditare le tesi scientifiche che sono invece riportate su riviste scientifiche referate. Addirittura è stata palesata l'idea di togliere l'oscar al film-documentario "Una scomoda verità" (il film fu presentato per la prima volta al Sundance Film Festival del 2006 e proiettato a New York e Los Angeles il 24 maggio dello stesso anno) che valse l'ambita statuetta all'ex vicepresidente americano, come miglior documentario e miglior canzone originale. Motivo, il recente scandalo dei dati manomessi da alcuni membri dell' IPCC, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i mutamenti climatici. Ma tornando a Copenaghen, la situazione secondo Al Gore, lascia qualche margine di speranza ma c'è ancora moltissimo da fare anche solo pr avvicinarsi a un accordo. "Ci sono dei cambiamenti di posizione significativi sia da parte degli Usa che della Cina ma sono ancora molto lontani da quello che potremmo sperare". Forse ci attende un altro accordo di bassissimo profilo?

03 Dicembre 2009

TONNI IN ESTINZIONE? PICCINETTI RIDIMENSIONA IL PROBLEMA

Sul settimanale Tempi, numero 46 del 18 novembre 2009, è uscito un articolo dal titolo "Non trasformiamo i tonni in panda", ove si afferma che il problema tonno è piuttosto una battaglia commerciale che ecologista. L'articolo, firmato da Emanuele Bonfi riporta un intervista rilasciata dal professor Corrado Piccinetti, direttore del Laboratorio di Biologia Marina e Pesca di Fano (PU). L'intervista è incentrata sul fatto che mancano dati scientifici inconfutabili per affermare che il tonno sia in pericolo di estinzione. Si afferma inoltre che i dati disponibili sono lacunosi. Piuttosto secondo Piccinetti, il problema sta nel fatto che alcuni paesi avrebbero (ma anche questi dati sono da verificare) oltre 20.000 tonnellate di tonni da smaltire e di conseguenza questi paesi avrebbero tutte le ragioni per diminuire lo sforzo di pesca nel Mediterraneo e in altri mari del mondo. Inoltre si ribadisce la necessità di continuare a pescare tonni perchè altrimenti, essendo il tonno un predatore, avremmo 15.000 tonnellate di pesce azzurro in meno sulle nostre tavole. Il discorso è chiaramente antropocentrista e purtroppo non tiene conto dei numerosi studi pubblicati negli ultimi anni. Difficile liquidare tanti studi come lacunosi e incompleti, ma concordiamo con Piccinetti quando afferma di eliminare la pesca ricreativa, che danneggia moltissimo il mare molto di più della pesca professionale, soprattutto per quanto riguarda tonni, squali e i grandi pelagici. Fonte: Tempi, 46, 18 novembre 2009.

IMPORTANTE (news Ottobre 2009)

VISIONABILI SU BABELGUM ALCUNI EPISODI DEL DOCUMENTARIO THE END OF THE LINE

Il documentario The End of The Line non è ancora visionabile nelle sale italiane, ma per poter diffondere il documentario a livello globale internet può essere vitale. E se al momento non è ancora prevista la possibilità di vedere l'intero doc online, la casa di produzione The Fish Film Company ha stretto una partnership con Babelgum, la prima Tv online indipendente, che da oggi trasmetterà una serie originale divisa in 6 episodi in cui il regista Rubert Murray porta gli spettatori nel backstage nel più grande documentario sull'ambiente del 2009 (testo tratto da: Wired.it) Per visionare gli episodi clicca qui!!!!