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27 Aprile 2010

QUANTE SPECIE DI ORCHE?
Una delle specie più carismatiche che abita i mari di tutto il mondo è senza dubbio l'orca (Orcinus orca). Popolazioni di orca sono note differire per le proprie prefrenze alimentari e le strategie di caccia (ne abbiamo parlato qua), ma i diversi ecotipi sono da sempre stati considerati appartenenti alla medesima specie, considerata cosmopolita per la sua distribuzione a livello mondiale (qui una mappa di distribuzione). La news completa su Pikaia!

26 Aprile 2010

FILAMATA LA MEDUSA GIGANTE Stygiomedusa gigantea
Grazie alle riprese di un veicolo ROV (Remotely Operated Vehicle) è stata filmata la rara Stygiomedusa gigantea, una grande medusa di profondità lunga sino a 6 metri e con un ombrello di circa un metro di diametro. Mark Benfield, della Louisiana State University, insieme ai colleghi del Serpent Project, è riuscito a filmare per la prima volta un esemplare nelle acque del Golfo del Messico. Lo studio, che verrà pubblicato sulla rivista britannica Journal of the Marine Biological Association, dovrebbe aggiungere alcune informazioni su questa specie di profondità, la cui biologia rimane ancora sconosciuta. In un secolo, è stata descritta la prima volta nel 1910, è stata avvistata solo un centinaio di volte, anche perchè vive a profondità comprese tra 900 e 1700 metri.

Il video è disponibile qui!

23 Aprile 2010

NUOVE IPOTESI SULLE CAUSE DEL BLEACHING
Una nuova ricerca a pubblicata su PLoS Biology suggerisce che cambiamenti della flora microbica nello strato di muco che riveste i coralli, e che svolge un ruolo essenziale nel proteggerli da diverse patologie, sia la causa di alterazioni quali il bleaching. Nel 2005, per esempio, temperature particolarmente alte delle acque degli oceani portarono alla morte moltissimi coralli del Mar dei Caraibi, dovuta alla perdita delle alghe simbiotiche che ricoprono il corallo stesso.
Gli autori dello studio hanno sviluppato un modello che non si concentra sulla singola specie di corallo ma sulle dinamiche delle comunità microbiche che vivono sul muco. Nei mesi più freddi i microorganismi più benefici hanno la meglio, ma un breve aumento delle temperature può essere sufficiente per far scendere la loro produzione di antibiotici e dare spazio ai patogeni. Fonte: A Fatal Switch for Corals? Plos Biology, Marzo 2010

L'INQUINAMENTO DA NITRATI E' LEGATO AL CICLO DEL CARBONIO
I cicli globali fra azoto e carbonio nell'ambiente sono strettamente legati fra loro. A scoprirlo, aprendo nuove strade alla possibilità di sviluppare nuove strategie per contrastare il crescente inquinamento da sostanze azotate, è stata una ricerca condotta da studiosi dell'Università del Colorado a Boulder, che la illustrano in un articolo pubblicato su Nature. News completa su Le Scienze.

21 Aprile 2010

GIAPPONE E CACCIA ALLE BALENE
Il Giappone tenta in tutti i modi di riaprire la caccia alle balene. Gia a inizio anno aveva proposto all' IWC (International Whaling Commission), di ridurre la caccia in cambio di una nuova modalità di cattura chiamata “small type coastal whaling” (caccia alle balene in acque costiere, con imbarcazioni di piccole dimensioni). Per vent’anni, infatti, il Giappone avrebbe continuato a sostenere la tesi secondo la quale la moratoria sulla caccia commerciale alle balene sarebbe la causa di grandi difficoltà economiche nonché di un processo di disgregazione culturale in quattro città costiere che, sempre secondo il paese, avrebbero una lunga tradizione di caccia alle balenottere minori. Tuttavia, due di queste città, Taiji e Wada, in base alle ricerche compiute dalla WDCS non sembrerebbero avere una tradizione di caccia alle balenottere minori nelle loro acque costiere, mentre altre due città avrebbero iniziato appena 60-70 anni fa.
Ora il paese del Sol Levante propone di tagliare di circa la metà le quote di cattura della balenottera minore (Balaenoptera acutorostrata), una specie relativamente piccola, e quindi di maggior interesse. I patti, espressi la scorsa settimana all’attenzione di 12 nazioni durante un meeting a Washington, prevedono la cattura di 400 balenottere minori all’anno invece delle attuali 850. Per l’esito della proposta occorre attendere fino a giugno, quando l’ IWC si riunirà in Marocco per il meeting annuale.

19 Aprile 2010

UN NUOVO CAMINO IDROTERMALE NELLA FOSSA DELLE CAYMAN
Una spedizione britannica ha scoperto nei Caraibi la fonte idrotermale sottomarina di origine vulcanica più profonda al mondo. Una black-smoker, o «fumarola nera», che emette acqua a 220 °C a ritmo continuo a 5 mila metri sotto la superficie del mare, nella fossa delle Cayman, catena montuosa sottomarina che scende fino a 7.620 metri.
Per le loro esplorazioni i ricercatori a bordo della nave James Cook hanno utilizzato un sottomarino telecomandato, spiega la geofisica Maya Tolstoy. Bramley Murton, pilota del sommergibile e ricercatore del Centro oceanografico nazionale di Southampton (Regno Unito), ha commentato che esplorare questa zona era «come vagare sulla superficie di un altro mondo». L'altissima temperatura dell'acqua che sgorga dalla sorgente e l'enorme pressione alla quale si trova - 500 volte superiore a quella sulla superficie del mare -, fanno della black-smoker un habitat decisamente estremo. La sorgente idrotermale è stata scoperta nel novembre dello scorso anno.

15 Aprile 2010

EXXON VALDEZ, GLI EFFETTI DOPO 20 ANNI
Utilizzando come biomarcatore il CYP1A, che viene indotto dall’ingestione al petrolio greggio, si è riusciti a rivelare l’esposizione a lungo termine sulle anatre marine. Particelle di petrolio sversato nel mare dell’Alaska nel disastro della Exxon Valdez di più di 20 anni fa continuano a essere ingerite dalla fauna selvatica: è quanto riscontrato da un gruppo iternazionale di ricercatori guidati da Daniel Esler, del Centre for Wildlife Ecology della Simon Fraer University, che ha sede nella British Columbia, in Canada, che firmano in proposito un articolo sulla rivista Environmental Toxicology and Chemistry. News completa su Le Scienze.

15 Aprile 2010

COMMERCIO ILLEGALE DI CARNE DI BALENE
In alcuni ristoranti Coreani e degli Stati Uniti, alcune porzioni di carne sono state sequestrate e sottoposte al test del DNA. Le analisi hanno permeso di dimostrare che la carne apparteneva ad un'unica balena catturata in Giappone. Le prime analisi sono state condotte dai ricercatori dell' Oregon State University, guidati da Scott Baker. Questa è la dimostrazione, la prima a quanto ci risulta, che effettivamente Il Giappone commercia illegalmente la carne dei cetacei, come fanno del resto Norvegia e Islanda, poiché si sono sempre rifiutati di mettere a punto un registro pubblico del Dna dei cetacei catturati. Ricordiamo che la caccia alle balene è proibita dal 1994 dalla International Whaling Commission (IWC), e a giugno, in Marocco si discuterà proprio di una eventuale sospensione della moratoria. Speriamo che questa vicenda possa invece contribuire alla totale e definitiva cessione delle catture, ma essendo improbabile, perlomeno possa essere utile alla messa a punto di un registro del DNA dei cetacei catturati. Fonte: Forensic DNA blow to commercial whaling proposal, New Scientist

08 Aprile 2010

TRA IL 1990 E IL 2008 UN MILIONE DI TARTARUGHE VITTIME DELLA PESCA ACCIDENTALE
Il numero di tartarughe catturate per errore nelle attività di pesca commerciale negli ultimi 20 anni potrebbe raggiungere superare abbondantemente il milione, secondo il primo studio di questo tipo pubblicato sulla rivista Conservation Letters. Lo studio ha preso in considerazione articoli pubblicati su riviste peer review, rapporti governativi e tecnici e atti di simposi sull'argomento pubblicati tra il 1990 e il 2008. La news completa è pubblicata su Le Scienze.

06 Aprile 2010

LA PIU' GRANDE RISERVA MARINA DEL MONDO
Il Ministro degli Esteri David Miliband, ha annunciato l'intenzione di creare la più grande riserva marina del mondo, che sorgerà nei pressi delle Isole Chagos, nell'Oceano Indiano, in un'area a sovranità britannica. Si tratta di un'area estesa per 250 miglia attorno alle Chagos, che ospita oltre mille specie ittiche, numerosissime specie di corallo, uccelli marini e tartarughe. L'area è attualmente presidiata dall'esercito inglese e americano, che convive con le popolazioni locali sin dal 1814. Queste ultime si stanno opponendo all'idea, poiché limiterà ulteriormente la loro libertà di movimento.

06 Aprile 2010

ISOPODI GIGANTI NEL GOLFO DEL MESSICO

B. giganteus Bathynomus giganteus. Foto by Gwynzer/Reddit.

Da qualche giorno circola in rete la foto di un Isopode enorme. Gli isopodi sono dei piccoli crostacei diffusi un pò ovunque negli oceani. Ma la specie Bathynomus giganteus si discosta dai sui parenti stretti, soprattutto per quanto riguarda le dimensioni. Raggiunge infatti la lunghezza di 45 cm. Vive sui fondali del Golfo del Messico e nelle acque antistanti la costa Atlantica del Sud America, ad una profondità compresa tra i 300 e i 600 metri. Il suo areale comprende anche una piccola zona dell'Oceano Pacifico. E' una specie saprofita, si nutre cioè di carcasse di animali morti. Nel video sottostante è possibile osservarlo in compagnia di granchi e altri animali intenti a nutrirsi di una carcassa di tonno. L' esemplare della foto sopra, è rimasto attaccato ad un veicolo ROV del National Evolutionary Synthesis Center del North Carolina, e la sua foto circola da qualche giorno in rete. Ricordiamo comunque che la specie è nota da tempo anche se ovviamente ora ha incuriosito molti navigatori.

05 Aprile 2010

CARGO CINESE SI INGAGLIA SULLA BARRIERA CORALLINA AUSTRALIANA
Il cargo Cinese Sheng Neng I, che trasporta 65 mila tonnellate di carbone e 950 tonnellate di petrolio, di proprietà della China Ocean Shipping Group Company (Cosco Group), il più grande armatore cinesese, si è incagliato nei pressi della Grande Barriera Corallina Australina. L’incidente è avvenuto 70 chilometri a est della Great Keppel Island, un paradiso ambientale al largo della costa nord orientale del Queensland. Ora la nave, di 230 metri rischia di spezzarsi in due.
A preoccupare non è il carbone, che potrebbe creare problemi solo localmente a causa della grande quantità, perchè è un materiale inerte, ma sono le 950 tonnellate di petrolio. Se dovesse uscire in massa creerebbe danni a lungo termine sull'ecosistema marino. Il premier del Queensland, Anna Bligh, ha assicurato che si sta facendo "ogni sforzo possibile per limitare l’impatto di questo incidente". Purtroppo Il cargo si sta muovendo ulteriormente sulla barriera, per questo si teme possa spezzarsi i due tronconi. l Cosco Group, proprietario del cargo, rischia una multa di oltre un milione di dollari australiani (circa 680 mila euro), mentre il suo comandante un'ammenda da 220 mila dollari australiani. Lo riferisce il quotidiano The Australian.