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28 DICEMBRE 2013

105 ANNI FA IL MAREMOTO DI REGGIO E MESSINA
Erano le ore 5.21 del 28 dicembre 1908. A Moncalieri il sismografo segnala una forte scossa di "terremoto lontano". A Mineo invece, in provincia di Cosenza, le leve dei sismografi "saltano" tutte fuori scala. Il sisma, di magnitudo 7.5, si protrasse per circa 30 secondi e fece sobbalzare dal letto quasi tutta la popolazione della Sicilia e della Calabria.
Messina e Reggio Calabria furono rase al suolo, insieme ad altre numerose località come Faro, Ganzirri, S.Agata, Pace, Camaro, Gazzi, Cannitello, Villa S.Giovanni, S.Gregorio ecc... Il sisma, preceduto da altre scosse nei giorni 5, 6, 23 e 25 dicembre, interessò un'area di oltre 6.000 Km2. Studi recenti parlano di un'area ben più estesa, di circa 14.000 Km2. Il fondale di Messina si abbassò di un metro.
Verso le ore 5.30 tre onde di maremoto raggiungono la Calabria e la Sicilia; presso Pellaro, interamente raso al suolo, fu registrata l’onda più alta, circa 13 metri e un ponte in ferro è trascinato dalla sua sede per oltre 30 metri; nel porto di Messina le onde raggiungono i 3 metri di altezza; 7.3 metri a Giampilieri; Sant'Alessio 11.7 metri; 9.5 metri tra Giardini Naxos e Nizza di Sicilia.
Quello che fu risparmiato dal terremoto fu distrutto dal maremoto. Le macerie lungo la costa furono trascinate all'interno, insieme al fango e ai corpi delle vittime. A Messina morirono 80.000 abitanti su 140.000, a Reggio 15.000 abitanti su 45.000.
Le due città rimasero isolate; crollarono ponti e diverse frane invasero strade e ferrovie. Radiotelegrafo e telegrafo vennero interrotti.
A Roma le prime notizie comparvero sulle edizioni serali dei quotidiani e la stazione ferroviaria fu presa d'assalto da calabresi e siciliani che volevano urgentemente tornare dalle loro famiglie.

Studi successivi hanno individuato come struttura responsabile del terremoto una faglia normale ad andamento NNE-SSW localizzata all’interno dello stretto di Messina, ma l’esatta geometria e cinematica di tale struttura è ancora oggetto di discussione.
La lunghezza dell’onda provocata dal terremoto di Messina, registrata dalla nave Isis a 165 km a nord di Alessandria, è stata calcolata in 1.3 km, il suo periodo si aggirò sui 29 secondi e la sua velocità sui 161 km/ora (Caputo e Faita, 1987).
I cavi sottomarini tra Malta e le isole greche, posati a quasi 3.200 metri di profondità e lontani dall'epicentro circa 200 Km, vennero danneggiati circa 10 ore dopo l'evento. Ben 80 Km di cavi dovettero essere sostituiti. Probabilmente, in seguito al terremoto, una corrente di torbida investì e tranciò le condotte.I marinai russi furono i primi ad intervenire ed estrassero dalle macerie numerose persone. Gli eventi furono poi narrati dallo scrittore russo Maxim Gorky, che all'epoca si trovava a Capri.

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