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31 OTTOBRE 2013

Posidonia oceanica, BIOASSORBENTE LOW-COST
Tre ricercatrici italiane, Chiara Pennesi, Cecilia Totti e Francesca Beolchini, del Dipartimento della Vita e Scienze Ambientali dell'Università Politecnica delle Marche, hanno pubblicato su PlosOne un interessate studio (Removal of Vanadium (III) and Molybdenum (V) from Wastewater Using Posidonia oceanica (Tracheophyta) Biomass) sulla Posidonia oceanica spiaggiata. La P.oceanica è la pianta marina più importante e abbondante ed è endemica del Mediterraneo, forma grandi praterie sottomarine dalla superficie alla profondità di 40 m; in condizioni di luce e trasparenza ottimali raggiunge anche i 50 m. "La Posidonia – ricordano le ricercatrici marchigiane – ha un ruolo ecologico importante, in quanto può formare strutture note come "matte", che sono costruzioni monumentali che derivano dalla crescita orizzontale e verticale dei rizomi aggrovigliati e dal sedimento intrappolato.
Questa pianta marina è molto sensibile al disturbo umano, come ad esempio lo sviluppo costiero, l'inquinamento, la pesca a strascico e l'elevata torbidità acqua. Nel 2000, la P.oceanica è stata selezionata come un elemento di qualità biologica nell’ambito della direttiva quadro sulle acque, come rappresentante delle angiosperme acquatiche mediterranee, per l'utilizzo nel monitoraggio dello stato ecologico delle acque costiere. In Italia P. oceanica è presente soprattutto lungo le coste tirreniche e ioniche, dove viene distrutta principalmente dalla pesca a strascico e dall'elevata torbidità dell'acqua. Le attività umane e le mareggiate provocano l'accumulo delle foglie di questa pianta sulle spiagge e il loro smaltimento rappresenta un significativo problema ambientale. Ciò può tuttavia può essere evitato se questo materiale di scarto può essere trasformato in una risorsa".
Il vanadio e il molibdeno sono contaminanti ambientali persistenti che vengono sversati nell’ambiente da diverse industrie che lavorano alla realizzazione di leghe di acciaio. A causa della loro tossicità e del loro accumulo lungo tutta la catena alimentare, rappresentano un grosso problema, con effetti ecologici e sulla salute umana, quindi bisogna eliminare questi metalli pesanti dai reflui industriali, magari utilizzando materiale economico come le macrofite marine... Leggi tutto su GreenReport.

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