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03 OTTOBRE 2013
I TANTI OROLOGI MOLECOLARI DEGLI ORGANISMI MARINI
Più orologi biologici che non si regolano solo sul ritmo circadiano dell'alternanza giorno/notte, ma anche sul susseguirsi delle maree e dei mesi. Potrebbero essere lo standard per molti animali marini, secondo due studi, pubblicati sulla rivista Current Biology, condotti da gruppi di ricerca indipendenti su due specie differenti.
Charalambos Kyriacou e colleghi dell'Università di Leicester hanno studiato Eurydice pulchra, un piccolo crostaceo intertidale - ossia che vive nella fascia costiera compresa fra il livello di alta e bassa marea - i cui ritmi di nuoto sono chiaramente correlati a un ciclo circadiano di 24 ore, durante i quali si osservano paralleli cicli fisiologici e biomolecolari. A questo ciclo è però sovrapposto un ulteriore ciclo di 12.4 ore legato ai tempi di marea, e che non è un "sottoprodotto" di quello circadiano dato che - come hanno dimostrato sperimentalmente i ricercatori - se si interferisce con uno, l'altro non ne risente.
La sorpresa è stata scoprire quanto sia cablato, robusto e indipendente l'orologio di marea, che continua a lavorare regolarmente comunque si alteri l'orologio circadiano ", spiega Kyriacou . "L'identificazione dell'orologio di marea come meccanismo a sé stante apre una nuovaprospettiva su come gli organismi costieri definiscono il tempo biologico".
Nel secondo studio, Kristin Tessmar-Raible e colleghi dell'Università di Vienna, descrivono invece un verme marino, Platynereis dumerilii, in cui hanno addirittura rilevato la presenza di un terzo orologio biologico: oltre all'orologio circadiano e a quello circatidale, il verme è dotato anche di un orologio legato alla Luna, che gli indica il mese in cui si trova.
L'informazione, osservano i ricercatori, è essenziale per la sopravvivenza della specie, poiché regola il passaggio dalla forma prematura a quella matura e permette il caratteristico fenomeno dell'accoppiamento sincronizzato, che avviene in specifici giorni del mese e specifiche ore della notte.
Anche in questo caso l'orologio interno lunare ha continuato a funzionare anche quando i ricercatori hanno mandato in tilt l'orologio circadiano. Per contro, è risultato che la lunghezza e la forza del ritmo circadiano, testata misurando il profilo di espressione dei geni nelle cellule di P. dumerilii, sono regolati sulla base dell'orologio circalunare.
"Questo significa - dice Tessmar-Raible - che potrebbe esistere un intero livello di mediazioni molecolari e comportamentali di cui abbiamo appena scalfito la superficie". Fonte: LeScienze.
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