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05 LUGLIO 2013

CETACEI SPIAGGIATI, LA NATO AMMETTE CHE I SONAR MILITARI SONO DANNOSI
Due diversi studi, realizzati applicando sensori di monitoraggio e registrazione audio a 17 balenottere azzurre e a due zifi, sono giunti alla stessa conclusione: i sonar a media frequenza, utilizzati durante le esercitazioni militari, hanno un forte impatto sul comportamento dei cetacei e sono collegati allo spiaggiamento ed alle morti di balene e zifi in tutto il mondo.
La novità è che per la prima volta la cosa viene ammessa senza mezzi termini anche da una struttura della Nato: il Centre for Maritime Research and Experimentation (Sto-Cmre), Nato Science and Technology Organisation di La Spezia, che ha partecipato allo studio First direct measurements of behavioural responses by Cuvier’s beaked whales to mid-frequency active sonar, pubblicato sul Proceedings of the Royal Society B.
Il team di ricerca anglo-americano evidenzia che "Gli spiaggiamenti di mammiferi marini che coincidono di più con le esercitazioni sonar navali, hanno coinvolto gli zifi di Cuvier (Ziphius cavirostris). Abbiamo registrato il movimento e dati acustici degli animali su due Ziphis taggati ed abbiamo ottenuto le prime misurazioni dirette delle risposte comportamentali di questa specie ai segnali sonar attivi a media frequenza (Mfa). Ogni registrazione include un playback di 30 minuti (un segnale sonar Mfa simulato 1.6-s che si ripete ogni 25 s); uno cetaceo è stata anche incidentalmente esposto a Mfa di sonar di esercitazioni navali distanti. I cetacei hanno risposto con forza ai playbacks a livelli bassi ricevuti (RLS; 89-127 dB re 1 µPa): dopo la cessazione del normale fluking ed ecolocalizzazione, nuotavano velocemente, silenziosamente lontano, estendendo sia la durata dell'immersione che il successivo intervallo di non foraggiamento. Le esercitazioni sonar a distanza (78-106 dB re 1 µPa) non hanno provocato tali risposte, il che suggerisce che contesto può moderare le reazioni. Le risposte osservate al playback si sono verificati a RLs ben al di sotto delle soglie delle attuali normative; risposte equivalenti a sonar operativi potrebbero elevare il rischio di spiaggiamento e ridurre l’efficienza del foraggiamento".
Nello studio Blue whales respond to simulated mid-frequency military sonar, pubblicato su Biology Letters, al quale ha partecipato lo stesso Sto-Creme Nato di La Spezia, un altro team di ricercatori statunitensi e britannici sottolinea che "I sonar militari a media frequenza (1-10 kHz) sono stati associati ai letali spiaggiamenti di massa di odontoceti che compiono immersioni profonde, ma gli effetti sul rischio di estinzione delle specie di balene con fanoni sono praticamente sconosciuti. Qui, abbiamo utilizzato esperimenti di esposizione controllata con un sonar militare simulato e altri suoni a media frequenza per misurare le risposte comportamentali di balenottere azzurre (Balaenoptera musculus) taggate nelle aree di alimentazione all’interno del Southern California Bigh. Nonostante l’uso di sorgenti a livelli con ordini di grandezza al di sotto di alcuni sistemi militari operativi, i nostri risultati dimostrano che il suono a media frequenza può influenzare in modo significativo il comportamento della balena azzurra, specialmente durante le modalità di alimentazione profonde. Quando si verificata una risposta, i cambiamenti comportamentali variavano ampiamente, dalla cessazione dell’alimentazione in profondità ad una maggiore velocità di nuoto ed ad uno spostamento diretto lontano dalla sorgente sonora. La variabilità di queste risposte comportamentali è stata largamente influenzato da una complessa interazione dello stato comportamentale, del tipo di suono a media frequenza e del livello sonoro ricevuto. L’interruzione dell’alimentazione indotta dai sonar e spostamento dai siti con prede di alta qualità potrebbe avere un impatto significativo e in precedenza non documentato sull’ecologia del foraggiamento, l’adattamento individuale e la salute della popolazione dei misticeti". Leggi tutto su GreenReport.

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