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21 GIUGNO 2013

TUTTO IL MARE ILLEGALE SECONDO LEGAMBIENTE
Legambiente ha presentato oggi il suo rapporto annuale "Mare Monstrum" in occasione della partenza della Goletta Verde e della Goletta dei laghi 2013 e le notizia non sono buone: nel 2012 le illegalità che riguardano il mare e le coste italiani, sono cresciute: "Pesca di frodo, abusivismo edilizio sul demanio, violazioni al codice di navigazione e alle norme sulla nautica da diporto, depuratori difettosi, scarichi fognari e inquinamento da idrocarburi. Un incremento del 2.8% rispetto al 2011 e addirittura del 14.4% rispetto al primo gennaio del 2010. Sono aumentati i reati (13.518, pari a 1.8 illeciti per chilometro di costa), le persone denunciate (16.092) e i sequestri che superano quota quattromila (4.076). Oltre la metà dei reati si è consumata nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa - nell'ordine: Campania, Sicilia, Puglia e Calabria – seguite dalla Sardegna e dal Lazio".
Poi ci sono le spiagge negate, interdette ai cittadini perché di fatto privatizzati dagli stabilimenti balneari: "Sono 12mila i lidi sulle coste italiane - si legge nel rapporto - uno ogni 350 metri di spiaggia, che pagano canoni demaniali irrisori a fronte di lauti guadagni".
A queste vanno aggiunte le spiagge occupate, dove chioschi, ristoranti e solarium rimangono in pianta stabile a dispetto della legge che prevede che a fine stagione debbano essere rimossi". A chiudere con l'occupazione delle coste "La proliferazione dei porti turistici, che spuntano come funghi e spesso nascondono gigantesche speculazioni immobiliari". Anche se arrivano notizie di abbattimenti di ecomostri costieri in Sicilia, l'abusivismo edilizio sulle aree demaniali non si ferma: nel 2012 ci sono stati 2.864 illeciti, 4.615 persone denunciate e 1.491 sequestri. Prima ancora la Sicilia con 476 illeciti, seguita dalla Campania, dove però c’è il maggior numero di sequestri. Sale su questo brutto podio la Sardegna, quinta nel 2011, che è la regione con il maggior numero di persone denunciate (988). Le altre due regioni a tradizionale presenza mafiosa (Puglia e Calabria) occupano rispettivamente la quarta e la quinta posizione.
Resistono gli ecomostri della Top Five di Mare Monstrum, quelli che Legambiente chiede di demolire immediatamente: gli scheletri di Pizzo Sella a Palermo, le 35 ville nell'area archeologica di Capo Colonna a Crotone, l'albergo sulla scogliera di Alimuri a Vico Equense, il villaggio di Torre Mileto a Lesina (FG); gli 8 scheletri in collina a Quarto Caldo nel Parco Nazionale del Circeo. Così come resistono anche le mega lottizzazioni abusive del le coste del Salento, della Sicilia e dell’Abruzzo, le migliaia di ville che continuano a sorgere a Ischia, sul litorale Domizio Flegreo, sulla costa cilentana e su quella amalfitana in Campania, i lidi di cemento che colonizzano le coste del Lazio. Senza dimenticare i villaggi turistici della 'ndrangheta che si sono impadroniti del mare calabrese.
Preoccupa anche l'aumento dell’8.6% della pesca di frodo, con 5.360 infrazioni, 5.521 persone denunciate e 1.074 sequestri, che rappresentano il 39.7% delle illegalità in mare.
I pescatori di frodo preferiscono la Sicilia, segue la Puglia e al terzo posto la Campania, seguita dalla Calabria, confermando il quartetto di regioni che hanno il "primato" dell’illegalità e a tradizionale presenza mafiosa. Stabile al quinto posto il Lazio, ma preoccupa la Sardegna che fa un balzo dall'11esimo al sesto posto. Il numero di violazioni al Codice di Navigazione e alle norme che regolano la nautica da diporto cresce del 13.9%. Il mare italiano continua inoltre a soffrire di maladepurazione. Anche se diminuiscono del 3% i reati riguardanti i depuratori, gli scarichi fognari e l'inquinamento da idrocarburi, nel 2012 sono stati 2.590, con 3.043 persone denunciate e 1.115 sequestri. In testa a questa sporca classifica c’è la Calabria, dove si concentra il 20.9%. dei reati di questo tipo accertati in tutta Italia Sale al secondo posto la Campania, con circa il 20% di infrazioni in più rispetto al 2011, che supera la Sardegna. Quarto e quinto posto ancora per Puglia e Sicilia.
Secondo il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza "L’aumento dei reati rilevati è frutto dell'attività di contrasto svolta dalle forze dell'ordine e dalle Capitanerie di Porto ma, allo stesso tempo, rappresenta un segnale preoccupante della recrudescenza delle attività illecite in un periodo di crisi economica. Per questo è importante non abbassare la guardia rispetto a tutte le forme di illegalità e di vilipendio del territorio, a cominciare dall’abusivismo edilizio, e a questo proposito sollecitiamo il parlamento a respingere i reiterati tentativi di condono. A parlamento e governo chiediamo un forte impegno nel combattere le costruzioni illegali e la messa a punto di un piano di contrasto che renda gli abbattimenti rapidi ed efficaci".
E contro i pirati del mare domani salpa da Lignano Sabbiadoro (Ud) la Goletta Verde di Legambiente che concluderà il suo viaggio in 34 tappe lungo le coste italiane il 18 agosto a Capalbio (GR). Goletta Verde, per il 28esimo anno consecutivo, porterà avanti la sua battaglia contro la mancata depurazione, l’abusivismo, la speculazione edilizia, la privatizzazione del demanio, l’illegalità e l’offesa delle trivellazioni petrolifere offshore. Ma premierà anche chi ha saputo invece tutelare il nostro patrimonio promuovendo un sano sviluppo sostenibile e rendendo il proprio territorio un esempio di eccellenza contro qualunque forma di sfruttamento.. Leggi tutto su GreenReport.

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