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28 MAGGIO 2013

LA PROTERANDRIA NEI BIVALVI: Arca noae COME MODELLO
L'ermafroditismo nel regno animale è un'importante strategia riproduttiva. Esso può essere suddiviso in due macro-gruppi: simultaneo e sequenziale. Nel primo caso l'individuo presenta entrambe i gameti, comportandosi pertanto da maschio e da femmina nel medesimo arco temporale. Nel secondo, invece, il soggetto cambia sesso nel corso della vita: in questo caso gli organismi appaiono dioici. Si parla di proterandria quando un animale nasce maschio e successivamente diviene femmina, di proteroginia quando, al contrario, l’organismo nasce femmina e successivamente diviene maschio. Una ricerca condotta da un team italiano tenta di dare un concreto contributo allo studio dell'ermafroditismo sequenziale in un comune bivalve del Mediterraneo: Arca noae. Sui 177 molluschi in analisi, prelevati nelle acque a largo di Bari tra dicembre e novembre dell'anno successivo, sono state condotte sia analisi istologiche sulle gonadi che misurazioni della lunghezza delle valve. Lo studio gonadico ha permesso l’individuazione del sesso degli animali, identificando 80 maschi, 83 femmine e 5 ermafroditi (3% del totale). Tra i soggetti analizzati, 9 sono risultati sessualmente inattivi e la distinzione del sesso non è stata possibile. I bivalvi risultati ermafroditi sono stati prelevati tra Dicembre e Marzo. In questi molluschi la gonade in crescita appare simile a un ovario, nella parete del quale si trovano cellule germinali femminili in via di sviluppo e nel lume degli acini, i gameti maschili. E' possibile notare, inoltre, una correlazione tra l'aumento della lunghezza della conchiglia e il passaggio al sesso femminile. Questo studio, pertanto, fornisce delucidazioni sul fenomeno della proterandria nei bivalvi, mostrando come la transizione tra i sessi sembri avvenire nel periodo invernale, durante il riposo riproduttivo; le analisi biometriche, accompagnate da studi pregressi, evidenziano inoltre come tale specie sia un ermafrodita proterandrico obbligato. Tale ricerca, concludono i ricercatori, potrà avere importanti implicazioni non solo a livello dell'etologia e della biologia di questi invertebrati marini, ma per tutti quegli organismi con ciclo vitale simile. Fonte: Pikaia, a cura di Stefano Magni.

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