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17 MAGGIO 2013

IL RITORNO DELLA FOCA MONACA ALLE EGADI
La notizia della presenza stabile nel mare italiano della foca monaca (Monachus monachus), una delle cento specie di mammiferi più vicine all'estinzione, ha sollevato grande interesse e curiosità e l'Area Marina Protetta delle Isole Egadi vuole farne giustamente uno dei suoi fiori all'occhiello, non solo per dimostrare come la protezione faccia rifiorire la vita marina fino agli anelli più alti (e deboli) della rete alimentare e della vita, ma anche come animale "totemico" di un nuovo turismo per questo meraviglioso arcipelago siciliano.
La notizia della presenza della foca monaca alle Egadi arriva da uno studio dell'Ispra, condotto con l'ente gestore dell'AMP. I ricercatori nel corso di un monitoraggio negli ultimi due anni, hanno scoperto e studiato una femmina adulta che ha scelto come rifugio una grotta sulla costa delle isole Egadi, in Sicilia al largo di Trapani. "Parlare di foca monaca (Monachus monachus) è ormai quasi come parlare di un animale leggendario, una specie di moderno unicorno - si legge in un comunicato dell'AMP di oggi - Secondo l'Iucn (International Union for Conservation of Nature), nel Mediterraneo ne sopravvivono appena 300 - 400 esemplari. In Italia negli ultimi 40 anni gli avvistamenti sono stati sporadici e relativi ad esemplari erranti, colti occasionalmente a transitare nelle nostre acque. Le ultime popolazioni si trovano in Grecia, Croazia, Turchia, arcipelago di Madera, Marocco e Mauritania".
Lucio Antinoro, il presidente dell'AMP Isole Egadi, che è anche sindaco di Favignana, e la ricercatrice Giulia Mo, hanno illustrato gli esiti del monitoraggio condotto negli ultimi 3 anni dai ricercatori dell'Ispra e dal personale dell'AMP sulla presenza di esemplari di foca monaca nelle acque delle Egadi. "L'arcipelago è stato perlustrato palmo a palmo e nelle grotte più indicate per il rifugio della foca sono state posizionate alcune foto-trappole, apparecchi fotografici non invasivi, dotati di sensori di movimento - ha detto la Mo - I risultati (foto e tracce organiche quali feci e pelo) documentano, su basi scientifiche certe, la frequentazione e la permanenza della foca monaca in Italia anche nei mesi invernali. Un dato scientifico eccezionale, che presuppone forse la presenza di più esemplari e anche, teoricamente, di possibili attività riproduttive".
Antinoro ha detto: "è' un ritorno, o una conferma, straordinaria, che ci riempie di orgoglio e ripaga della scelta di tutela operata dalla comunità egadina da oltre 20 anni. La foca, o mammarino, come la chiamiamo dalle nostre parti, è sempre stata parte della nostra identità. Oggi è tornata, perché è cambiato l'atteggiamento dell'uomo nei suoi confronti: la presenza della foca testimonia la nuova maturità raggiunta dalle comunità isolane, che non la percepiscono più come un competitore o una minaccia.
Come AMP abbiamo coinvolto nelle operazioni di monitoraggio tutte le 40 barche dei pescatori locali, con il progetto Vedette del Mare, e quest'anno stiamo riacquistando per i pescatori gli attrezzi da posta danneggiati dalla foca e dai delfini. E non alzeremo i livelli di tutela, o non apporremo nuovi divieti, perché oggi la foca è già tutelata a sufficienza. Piuttosto cercheremo di trasformare questo straordinario risultato in un ulteriore elemento di valorizzazione del nostro arcipelago: la foca monaca, simbolo di un ambiente integro e di un luogo straordinario, porterà sviluppo e nuove opportunità".
Un evento emozionante e fortemente simbolico che è stato colto dal nuovo Ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, che ieri ha voluto partecipare alla conferenza stampa sul ritorno della foca monaca in Italia, affiancato dal direttore generale del Ministero, Renato Grimaldi, dal direttore dell'Ispra Stefano La Porta, dal presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, dalla senatrice Pamela Orrù e dal il direttore dell'AMP, Stefano Donati.
Esulta Legambiente: "Siamo davvero contenti di apprendere questa grande notizia - ha detto il Responsabile Mare dell'associazione, Sebastiano Venneri - la presenza della foca monaca alle Egadi è un evento unico in Italia e assolutamente eccezionale per tutto il Mediterraneo. Una presenza che testimonia l'ottimo lavoro svolto dall'AMP in questi ultimi anni e dimostra come, con una corretta e attenta gestione del territorio, sia possibile far convivere la qualità ambientale ed elementi di grande naturalità con il turismo, la nautica da diporto e un'attività di pesca sostenibile importante qual è quella condotta nel mare delle Egadi". Fonte: GreenReport. Leggi anche La foca monaca torna a vivere in Italia.

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