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05 APRILE 2013

PLACODONTI, DINOSAURI EUROPEI CON I DENTI AD INCASTRO
Circa 200 milioni di anni fa, un ordine di dinosauri molto particolare, abitava le rive dell'antichissimo oceano Tetide: erano i placodonti, rettili caratterizzati da una dentatura unica. La mandibola superiore di questi animali, presentava infatti due file di denti piatti piatti e bulbosi, mentre quella inferiore possedeva un'unica fila di denti appuntiti. Come può avere avuto origine una dentatura così strana?
La risposta a questo mistero paleontologico arriva oggi dall'analisi di un nuovo fossile proveniente dal sito olandese di Winterswijk, e pubblicata su Nature Communications. Studiando il reperto, il team di ricercatori capeggiato da Torsten Scheyer, paleontologo dell'Università di Zurigo, ha scoperto infatti che originariamente i denti superiori dei placodonti erano conici e appuntiti, plasmati dall'evoluzione per incastrarsi con la fila di denti piatti inferiore e afferrare così piccole prede. Solo in seguito i rettili si sarebbero specializzati nella caccia a crostacei e molluschi, modificando di conseguenza la forma dei loro denti (che divennero così più piatti).
I placodonti erano un ordine di rettili che ha abitato, per circa 50 milioni di anni, le coste di Tetide, l'oceano che durante il Permiano e il Miocene separava le coste dell'Africa settentrionale da quelle dell'Europa e dell'Asia. Erano dinosauri di dimensioni contenute, un metro e mezzo-due metri circa, con corpi tozzi che in alcune specie potevano somigliare a quelli delle tartarughe. Il nome placodonte vuol dire "dente a placca", e deriva dalla forma dei denti della mandibola superiore, piatti e bulbosi, che questi animali utilizzavano per schiacciare molluschi e crostacei. La disposizione di questi denti, due file nell'arcata superiore, una sul palato e una nella mandibola, e una sola nella parte inferiore, rappresenta un caso unico nel regno animale, della cui origine evolutiva i paleontologi non erano fino a oggi riusciti a venire a capo.
Il nuovo fossile studiato dal team di Scheyer proviene da uno strato di sedimenti vecchio 240 milioni di anni, scoperto nel sito olandese di Winterswijk. Si tratta di un teschio di un esemplare giovane di una specie particolarmente antica di placodonti, della dimensione di soli due centimetri. La caratteristica peculiare del nuovo fossile è la dentatura della mascella superiore: "A differenza di tutte le specie di placodonte scoperte fino ad oggi - spiega Scheyer - l'esemplare di Winterswijk ha dei denti conici e appuntiti al posto di quelli piatti e bulbosi. Questo vuol dire che quando chiudevano la bocca, i denti appuntiti della mandibola inferiore si incastravano perfettamente negli spazi tra le due file di denti superiori".
Secondo i ricercatori, i denti del Platodonta bleekeri, questo il nome della nuova specie, erano specializzati per afferrare e perforare prede dalla carne tenera. I denti piatti delle altre specie, adatti a schiacciare molluschi e crostacei, devono essere una acquisizione più recente, sviluppatasi durante l'evoluzione di questi rettili.
"La doppia fila di denti nel nuovo reperto, insieme al fatto che questo è un fossile estremamente antico, ci porta a concludere che si tratti di una delle primissime specie di placodonte mai esistite, da cui derivano tutte quelle più recenti", conclude Scheyer. Oltre al mistero della dentatura dei placodonti, il nuovo fossile getta luce anche su un'altra caratteristica molto dibattuta di questo animale: il suo luogo di origine. I reperti trovati in precedenza facevano pensare si trattasse dei territori della moderna Europa o di quelli della Cina, ma non permettevano di stabilire con precisione in quali fosse apparso prima. L'antichità del fossile di Winterswijk ha permesso al team di Scheyer di chiudere definitivamente il dibattito, dimostrando con certezza l'origine europea del placodonte.
Riferimenti: Nature Doi:10.1038/ncomms2633. Fonte:GalileoNet.