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04 MARZO 2013
FERMARE LA STRAGE DELLE MANTE
I delegati che dal 3 marzo parteciperanno a Bagkok alla 16esima Conferenza delle parti della Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora (CITES), avranno la possibilità di mettere un freno alla strage di mante perpetuata per rifornire con le loro branchie, il mercato cinese. Infatti i "filtri" che la manta utilizza per catturare il plancton sono cartilaginei e vengono impiegati come tonico nella medicina tradizionale cinese, con gente disposta a pagarli anche 500 dollari al Kg, mentre la carne delle mante è di scarso valore e le carcasse mutilate di questi giganti del mare, proprio come avviene con gli squali per le pinne, vengono rigettate in mare o abbandonate sulle spiagge. Il problema è che le mante si riproducono molto lentamente e non possono sostenere nemmeno livelli di pesca molto più modesti di quelli odierni: una manta femmina raggiunge la maturità sessuale a 8 - 10 anni e può dare alla luce un solo piccolo ogni 2 o 5 anni.
Le popolazioni di manta tenute sotto controllo dai ricercatori negli ultimi anni, sono calate tra il 56% e l'86% e questo a causa soprattutto del commercio delle loro branchie, che è concentrato quasi del tutto in una sola città cinese, Guangzhou, che produce un giro di affari di circa 5 milioni di dollari all'anno.
I pescatori però guadagnano molto poco da questa pesca distruttiva, visto che la maggior parte dei soldi finiscono nelle tasche degli intermediari e dei commercianti cinesi. Invece, come fanno notare WildAid e Shark Savers, "Le comunità costiere possono trarre un notevole beneficio dal turismo globale per il Manta Ray Watching, che "attrae" una cifra stimata in più di 140 milioni di dollari all'anno". Michael Skoletsky, direttore esecutivo di Shark Savers è convinto che "Una volta che la gente capisce che questi stupendi animali vengono uccisi in massa, per rifornire un cosiddetto tonico per la salute, senza risultati comprovati, non ci può essere uno scopo più ragionevole per proteggere le popolazioni di manta".
WildAid e Shark Savers hanno lanciato il Manta Ray of Hope Campaign, con video (che quello trovate qui) che esaltano la bellezza delle mante, ma anche filmati molto crudi che documentano la cattura e la macellazione di questi stupendi animali. Le due ONG ambientaliste hanno anche pubblicato il rapporto The Global Threat to Manta and Mobula Ray (scaricabile qui), che verrà presentato insieme ai video, alla Cop16 Cites, il 6 marzo; sarà presente anche il presidente della Virgin, Sir Richard Branson, che ha detto: "Anche se le branchie sono preziose per questo commercio, è come derubare le economie locali e l'ambiente di una delle creature più carismatiche dell'oceano, che potrebbe attirare milioni di dollari ogni anno nelle casse di quelle comunità".
Al meeting CITES di Bangkok, verrà discussa una proposta per mettere le mante nell'Appendice II, sponsorizzata da Brasile, Colombia ed Ecuador e che sembra godere di un ampio sostegno. Anche il segretariato CITES ne consigliano l'adozione e l'International Union for Conservation of Nature (Iucn) ritiene che la proposta soddisfi i criteri dell'appendice II.
Da parte sua, il gruppo di esperti della pesca della Fao ritiene che questi pesci ossei abbiano livelli di produttività così bassi da renderli altamente vulnerabili a qualsiasi aumento della mortalità dovuta alla pesca, che avrebbe probabilmente un effetto devastante sulle singole mante, quindi l'inclusione nell'appendice II della Cites è un passo necessario per regolamentare e controllare un commercio selvaggio. Shawn Heinrichs, project Leader di WildAid conclude: "I delegati della Cites devono mettere subito una protezione per fermare la distruttiva pesca eccessiva delle mante, prima di iniziare a vedere estinzioni regionali e sperperare quella che potrebbe essere una preziosa risorsa a lungo termine". Fonte:GreenReport.
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