BiologiaMarina.eu

 

 



ARCHIVIO 2013 (espandi | comprimi)

ARCHIVIO 2012 (espandi | comprimi)

ARCHIVIO 2011 (espandi | comprimi)

ARCHIVIO 2010 (espandi | comprimi)

ARCHIVIO 2009 (espandi | comprimi)

 

   

28 FEBBRAIO 2013

CACCIA ALLE BALENE: TORNANO I GIAPPONESI
Continua l'inseguimento della navi di Sea Shepherd alla flotta baleniera giapponese. Secondo un dispaccio diffuso stamani, la nave ambientalista Sam Simon e la petroliera sudcoreana al servizio dei giapponesi, Sun Laurel, si troverebbero a 140 miglia della nave macello e dalle due arpionatrici giapponesi. Come è noto, nel corso degli scontri avvenuti nei giorni scorsi (vedi qui), la petroliera rimase danneggiata e per questo venne assistita, secondo un comunicato dagli stessi ambientalisti di Sea Shepherd. La flotta baleniera, invece, riprese il largo. Poche ore dopo, venne annunciato l'invio di una nave militare giapponese (vedi qui), a quanto pare, in grado di eseguire anche rifornimenti di carburante. In avvicinamento alla flotta baleniera, vi sarebbero altre due navi ambientaliste, la Steve Irwin e la Bob Barker. Anzi, sempre secondo quanto riferito da Sea Shepherd, avrebbero impedito la cattura di alcune balene tentata dai giapponesi nella giornata di ieri. La recrudescenza degli scontri avviene, pertanto, a poche ore dal pronunciamento della nona Corte d'Appello degli Stati Uniti (priva di giurisdizione e senza alcuna prova, ndr) che, dietro ricorso della società di ricerca giapponese, che gestisce i prelievi dei cetacei, ha definito Sea Shepherd come organizzazione "pirata". Accusa che viene ora rispedita al mittente dalla stessa Sea Shepherd, che rileva come a suo dire, sarebbe proprio la flotta giapponese a violare l’area australiana dedicata al Santuario delle Balene. Al di là delle diverse opinioni, rimane il fatto che la cattura delle balene avviene per motivi scientifici. Un fatto da più parti giudicato come una grave incongruenza. Fonte: GeaPress.