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05 FEBBRAIO 2013

CENOTES DELLO YUCATÁN INQUINATI E DEPREDATI
Nel suo recente libro Mio Padre il Capitano, scritto in memoria del leggendario esploratore Jacques-Yves Cousteau, il figlio Jean-Michel Cousteau ha lanciato l'allarme proprio sul saccheggio e il grave inquinamento dei cenotes: "Nella penisola dello Yucatan, abbiamo conoscenze e informazioni di subacquei, antropologi, specialisti come il professor Sergio Grosjean, un esperto di immersioni in grotta, che ha scritto una lettera a Jean Michel, informandolo della grave stato di cenotes, serbatoi acqua dolce che sono simbolo di questa regione".
Nel libro libro, Jean-Michel Cousteau documenta la scomparsa della fauna endemica e il saccheggio dei reperti archeologicici Maya nei Cenotes, l'indifferenza e la complicità delle autorità locali e federali. I Cenotes, come i messicani chiamano i pozzi di acqua dolce che scaturiscono in superficie e si estendono in km di grotte sotterranee nella penisola dello Yucatán, sono avvelenati così tanto da mettere a rischio la salute di chi li visita e soprattutto le rare e singolari specie che vivono in questi stranissimi habitat. Secondo una ricerca svolta dall'archeologo e speleologo yucateco Sergio Grosjean Abimerhi, i Cenotes sono ormai sull'orlo di un collasso ambientale senza ritorno. Leggi tutto su GreenReport.