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16 GENNAIO 2014
I 40 ANNI DEL PARCO DEL TICINO
Se gli anniversari sono quasi sempre una buona occasione per trarre qualche utile insegnamento dalle esperienze, specie se di lungo periodo, lo sono in particolare in casi come questo. Il Parco del Ticino è stato infatti il primo parco regionale istituito in Italia sulla base di un petizione che raccolse migliaia di firme e il sostegno convinto dei comuni e delle province interessati.
Non a caso, nel 1989, prima ancora che fosse approvata nel 1991 la legge quadro nazionale sui parchi (la legge 394) insieme ai parchi regionali di San Rossore, della Mandria di Torino e dell'Etna, istituì il primo Coordinamento Nazionale dei Parchi Regionali poi allargatosi anche a quelli nazionali con Federparchi.
Ce n'è quanto basta per cogliere, specialmente alla luce della situazione dei nostri parchi in questo momento, i meriti istituzionali, culturali e politici di chi allora seppe fare da battistrada con determinazione, intelligenza e coraggio nell'intraprendere un percorso che avrebbe presto avuto i più che meritati riconoscimenti anche nazionali.
Oggi la Lombardia si appresta giustamente a celebrare i suoi 40 anni, ma va detto che non può nella maniera più assoluta far finta che su quella bellissima esperienza da anni non sia calata la tela di una politica rovinosa - quella leghista - il cui ministro Calderoli i parchi voleva addirittura abrogarli.
Insomma le celebrazioni del quarantennio non devono e non possono fare da foglia di fico su una gestione che dura ormai da anni e che ha confinato quel parco in un ruolo che poco ha da spartire con il suo passato. Proprio la situazione di oggi che purtroppo non riguarda esclusivamente il parco del Ticino e neppure solo molti altri parchi regionali, ma anche quelli nazionali deve indurci e aiutarci ad una seria riflessione critica su una vicenda ormai nazionale su cui solo da poco si è tornati a discutere non alla Calderoli.
Insomma più che di celebrazioni c’è bisogno di un rinnovato impegno culturale, politico e istituzionale perchè i nostri parchi vecchi o giovani possano riprendere a camminare sulla retta via senza polentate e corna celte. Fonte: GaiaNews, a cura di Renzo Moschino.
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