MEDUSE, MEDUSE E ANCORA... MEDUSE
Anche questa estate sono tornate le meduse. Non si tratta ne di un evento inatteso ne di un evento nuovo, semplicemente come ogni anno le meduse, che abitano i mari da centinaia di milioni di anni, fanno la loro comparsa tra bagnanti, boe e le mille imbarcazioni che solcano le nostre acque. Ma perchè sono così numerose? È sempre stato così oppure il fenomeno si è acuito negli ultimi anni?
Innanzi tutto occorre precisare che il fenomeno è comune nel Mediterraneo, così come in altri mari del mondo. Stagionalmente le meduse e alcuni Ctenofori fanno la loro comparsa con un numero di individui molto elevato, tanto da parlare di bloom. Piuttosto il problema attuale è relativo al fatto che il fenomeno è divenuto globale. Le meduse sono sempre più numerose in tutti i mari del mondo,
e ancora una volta l'uomo sembra essere l'unico responsabile. Le sempre più massicce attività di pesca, poco regolamentate in Europa e assolutamente scriteriate lungo le coste dei paesi Africani e Asiatici (si pesca di tutto senza distinzione e senza nessun strumento di gestione a lungo termine), hanno praticamente svuotato gli oceani. E così, le nicchie ecologiche rimaste vuote sono occupate dalle meduse. La spiegazione potrebbe apparire semplicistica, ma rappresenta un sunto di tutti gli studi scientifici degli ultimi anni.
Intanto prosegue anche quest'anno il progetto Occhio alla Medusa, partito lo scorso anno grazie all’idea del Prof. Ferdinando Boero, docente di Biologia Marina all’Università del Salento, e promosso dalla Commissione per il Mediterraneo, dal Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (CoNISMa) e dall’associazione ambientalista Marevivo. Per contribuire e segnalare l’avvistamento di meduse è sufficiente inviare un’email a boero@unisalento.it, indicando la data di osservazione, la specie dell’animale e la zona di osservazione, come indicato nel poster del progetto riportato qui sotto.
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Nota: il poster del Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (CoNISMa), non riporta la grande medusa Catostylus tagi, segnalata in Italia per la prima volta il 25 giungo 2010 dall’istruttore Maria Ghelia del Centro Immersioni Pantelleria, nelle acque di Pantelleria (TP). Per le immagini e i dettagli vedere qui. La specie è poco urticante.
OCCHIO ALLA MEDUSA: disponibili anche due approfondimenti su Pelagia noctiluca e Physalia physalis
Illustrazioni: Alberto Gennari; Grafica poster: Fabio Tresca
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