UNA GIORNATA DI ...TARTARUGHE
Visita al Centro Fondazione Cetacea
La subacquea ci offre sempre nuove emozioni ed opportunità e, una di queste, si è verificata il primo di maggio di quest'anno, con la liberazione in mare di una tartaruga e la visita al centro-ospedale delle tartarughe; ma andiamo per gradi.
Qualche mese fa, parlando con una nuova amica, la mitica Daniela, per gli amici Dany, scopro con grande stupore che si occupa nel tempo libero di volontariato presso un centro di salvaguardia ambientale dell'alto Adriatico; nello specifico, si occupa della tutela e cura delle tartarughe e dei cetacei.
Al centro Fondazione Cetacea, diretto dalla Dott.ssa. Valeria Angelini, opera un gruppo proprio di volontari che prestano il loro tempo a questa attività. "Wow grande, e vai…" sono le mie prime considerazioni, un po' scomposte, ma piene di emozione, che provo; tutto questo perché nella mia mente era già da tempo presente il desiderio di partecipare ad una giornata dedicata alle tartarughe, al fine di approfondire l'argomento e far avvicinare alla materia, oltre che i subacquei, anche i non subacquei e in modo particolare i bambini. Ne parlo allora subito con Daniela, la quale mi esorta ad organizzare il tutto nella formula Full Day, la mattina la liberazione in mare e il pomeriggio la visita al centro.
E via che si parte; giro di telefonate, pubblicazione sui social network dell'evento, continui contatti con il centro al fine di coordinare le attività, tanta passione e, finalmente, arriva il giorno tanto atteso.
La liberazione è stato un momento davvero emozionante, viene rilasciata in mare una tartaruga, la nostra si chiamava Vanity, la quale, dopo essere stata ferita e portata al centro, è stata accolta con amore, curata e rimessa nelle condizione di tornare in natura; la liberazione è la parte più emozionante, l'animale, dopo una grossa disavventura a lieto fine, può tornare finalmente nel suo ambiente naturale.
Noi assistiamo da una barca la dinamica dell'evento, mentre i volontari del centro, tra cui la mia amica Daniela, su una piccola imbarcazione sollevano il grosso rettile e lo rilasciano nelle acque; il tutto è stato accompagnato, nella fase di uscita, da un altro volontario che raccontava, sulla barca, la storia di Vanity, del suo incidente e di tutti gli incidenti che abitualmente possono capitare alle tartarughe marine: rimanere impigliate nelle reti da pesca o essere prese all'amo di un palamito. In questo caso, nello specifico, la tartaruga ha difficoltà ad emergere per tornare a respirare. Ci sono poi gli incidenti con le eliche delle imbarcazioni che possono arrecare ferite profonde, al carapace o alla stessa testa dell'animale. Infine gli oggetti di plastica dispersi in mare; scambiata per meduse, la plastica viene ingerita con il rischio di soffocamento.
Tutte queste informazioni, associate alla liberazione dell'animale esaltano così l'emozione di una bella giornata di festa con un momento di educazione ambientale, importante sia per gli adulti che per i bambini, le nostre nuove generazioni.
Nel pomeriggio, abbiamo poi la visita al centro, che è il momento più tecnico. Valeria ci illustra le caratteristiche biologiche di questi rettili, la loro abitudini alimentari e le modalità riproduttive, il comportamento che si deve tenere nei loro confronti, tante informazioni utili e tante curiosità che ci fanno apprezzare sempre più il lavoro dei ragazzi del centro, delle persone a dir poco straordinarie che dedicano tutto il loro tempo libero e gratuitamente a questa grande causa, ed è proprio grazie a Daniela che siamo riusciti a vivere questa splendida giornata emozionante e formativa.
Infine, la giornata si conclude con la visita all'ospedale delle tartarughe vero e proprio, nel quale questi graziosi animali, alcuni arrivano a pesare anche una trentina di chilogrammi, sono curati e rimessi in pieno stato di salute. Sono collocate in vasche specifiche, quindi ogni tartaruga ha la sua piccola vasca, dove ha tutto il tempo per potersi rimettere, come accade in qualsiasi ospedale. L'attenzione si concentra su una povera tartaruga ferita da un'elica in tre punti di cui uno talmente profondo che, quando i ragazzi del centro l'hanno accolta, si poteva vedere il polmone muoversi, ma i ragazzi non si sono persi d'animo, l'animale ha lottato ed ora è vivo e, con fatica, la ferita è in via di guarigione.
La giornata si è conclusa, ci si saluta come consuetudine alla fine di questi eventi e ognuno si accinge a tornare verso la sua città, ma l'emozione e la gioia traspare dallo sguardo di ognuno; c’è chi commenta dicendo "ah, incredibile, non sapevo che in Adriatico ci fossero così tante tartarughe" e chi aggiunge "mai più buste di plastica in mare, se ne vedrò una la raccoglierò" e ancora "che bella giornata, è una cosa da rifare assolutamente"; tutto questo ci da il sapore di quanto sia stata utile e avvincente questa esperienza, e il nostro grazie va a tutti i ragazzi del centro Fondazione Cetacea nella speranza che le nostre Amiche tartarughe possano avere sempre persone che si occupino con Amore di loro e che la cura e il rispetto del nostro ambiente, sia sempre nei pensieri e nelle priorità di ogni donna, uomo e bambino.
Ancora Grazie Ragazzi, facciamo il tifo per voi e per il vostro lavoro.
Federico Gamberini
Istruttore NASE n° OWI13063624I
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