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Cod Art 0421 | Rev 01 del 09 Mar 2013 | Data 10 Giu 2011 | Autore: Pierfederici Giovanni

 

   

PREDONI DI UOVA.....ATTO SECONDO

Da circa un mese, riceviamo mail di protesta relative all'articolo Preddoni di... uova, pubblicato a gennaio. Quasi tutte le mail invitano, stranamente, a rimuovere l'articolo per intero poiché considerato una bufala e fonte di disinformazione.
Da parte mia non posso far altro che confermare tutto quello scritto, anche perchè ulteriormente verificato. L'unico aspetto che invece occorre approfondire riguarda la raccolta delle uova di Lepodochelys olivacea in Costa Rica, presso la spiaggia di Ostional, argomento toccato solo marginalmente dall'articolo originale.
Ma procediamo per ordine.
Le foto da noi pubblicate, note da tempo, ritraggono alcune persone intente a raccogliere uova di tartarughe presso la spiaggia di Ostional (Penìsula de Nicoya). Il governo del Costa Rica autorizza la raccolta delle uova ai soli residenti, entro 36 ore dalla deposizione. La raccolta, quindi, è perfettamente legale e programmata (nessuno di noi ha mai scritto che è illegale), ed è parte di un piano di conservazione, pur essendo da molti cconsiderato controverso, messo a punto sin dal lontano 1969 e successivamente modificato e migliorato.

Arribadas

UN PO' DI STORIA
Nel 1970, il dottor J.D. Richard e il dottor D. A. Hughes, della Florida Univerity, sorvolarono a bordo del loro Cessna 180, l'intera zona di Punta Guiones, presso Playa de Ostional, Playa Nosara e Playa Guiones. Solo a largo della spiaggia di Ostional furono avvistate delle tartarughe olivacee, mentre nessun esemplare fu censito in altre località.
Nei giorni a seguire, sempre presso Ostional, dei volontari dell' U. S. Peace Corps Volunteer, conteggiarono un centinaio di esemplari. Quell'anno, secondo le stime, nacquero circa 50.000 piccole tartarughe. Gli anni '70 del secolo scorso segnano dunque la nascita dei primi veri studi scientifici sulle tartarughe olivacee.
A seguire, nei primi anni '80, il gruppo di Linda Lennox condusse diversi lavori sui batteri e i funghi della spiaggia di Ostional (Lennox L. and Spotila R. J. 1981. Factors affecting hatchability of eggs of Lepodochelys olivacea at Nancite, Costa Rica. Departament of Biology, State University College at Buffalo), allo scopo di individuare le cause di mortalità dei nuovi nati, legate a contaminazioni batteriche.
Quando arrivano in massa, durante una arribadas (o arribadazon), le tartarughe distruggono accidentalmente le uova precedentemente deposte che, decomponendosi, favoriscono l'instaurarsi di comunità batteriche decompositrici. Del resto Lepodochelys olivacea costruisce il nido ad una distanza dalla battigia dipendente dalla linea di marea al momento dell'arribados. Per cui, alcune, scavalcano e superano i nidi di altre tartarughe, altre invece depongono nelle stesse aree utilizzate da altre femmine, per cui diseppelliscono, schiacciano e distruggono le uova precedentemente deposte.
Nel 1983 nasce il Rifugio Faunistico di Ostional, comprendente allora 160 ettari a terra e 587 ettari a mare (Executive Decree 13200-A. del 15 dicembre 1981; Wildlife Conservation Law 6919. 17 novembre 1983).
Gia nel 1969 la raccolta delle uova presso Ostional e lungo altre spiagge del Costa Rica, era illegale. Ma la legge si dimostrò inadeguata e mai riuscì a fermare la popolazione locale, schiacciata dalla povertà e dalla necessità di rendere redditizie le arribadas annuali. Solo nel 1979 la spiaggia di Osational fu messa sotto controllo ad opera della Guardia Rural. Naturalmente, la sorveglianza delle spiagge, fece salire la tensione tra la popolazione locale e coloro che intendevano proteggere le uova dal saccheggio, che allora era davvero tale. La raccolta illegale proseguì e le ostilità si acuirono, anche perchè chi rispettava il divieto di raccolta era sopraffatto da chi, invece, si arricchiva con il bracconaggio.
Nel 1981 un gruppo locale diede vita ad un Comitato di discussione, allo scopo di promuovere la raccolta legale delle uova e, allo stesso tempo, gestire l'attività secondo criteri scientifici.
Nel 1984 il biologo marino Peter Pritchard, si fece portavoce della comunità locale e diffuse le intenzioni del Comitato ai colleghi della comunità scientifica nazionale ed internazionale e, grazie a lui, nel 1985 si raggiunse un accordo.
Il 1989 vede alla luce il piano di conservazione denominato Sea Turtle Restoration Project.
Un secondo criterio protezionistico venne introdotto nel 1994 (Association for the Specific Development of the Rational and Scientific Exploitation of Marine Turtle Eggs at Ostional, Santa Cruz, Guanacaste).

La Wildlife Conservation Law 6919 è la principale norma che tutela la raccolta delle uova di tartaruga olivacea e individua tre istituzioni responsabili del progetto: la Wildlife Directorate of the Ministry of Environment and Energy (MINAE) è responsabile dell' Ostional Wildlife Refuge; l'Institute of Marine Fisheries (INCOPESCA), che è parte del Ministero dell'Agricoltura, è responasbile di tutti gli aspetti amministrativi legati al progetto; infine, la Association for Rural Economic Development (DINADECO), governa e regolamenta la Ostional Association. L'associazione è presieduta da una Junta Directiva, che elegge i membri e organizza l'assemblea annuale (ricordiamo che la giunta cambiò almeno tre volte durante i primi anni del progetto, a causa di denunce relative ad abusi e favoritismi).

Cosa dice la legge sulla raccolta delle uova?
I locali possono raccolgiere le uova deposte solamente presso la spiaggia di Ostional, che si estende per circa 7 Km, e solo entro 36 ore dalla avvenuta deposizione, e solo da Maggio a Novembre. Ogni famiglia può raccogliere 100 uova, anche se una quota è concessa a membri non appartenenti alla zona di Ostional. Le uova sono imballate sul posto in sacchi da 200.
Durante la stagione secca vengono lasciate sul posto dal 3 al 15% delle uova deposte, mentre durante la stagione delle piogge per ovvie difficoltà logistiche e per lo scavo, la quota sale al 20 - 30%.
L'articolo 55 della Legge 7064 del 29 aprile 1987 afferma che le uova raccolte debbano essere controllate da biologi (in realtà molti lavori scientifici affermano che i biologi non sono stati mai visti).
La stessa legge regolamenta la redistribuzione dei profitti derivanti dalla vendita delle uova: l'80% alla Associazione e il 20% al Ministero; successivamente le quote sono cambiate - Legge 7149 - il 60% all'Associazione e il 40% al Ministero.
Nel 1995 un sacco da 200 uova era pagato 6.15 dollari, e ogni arribadas rendeva da 300 a 700 dollari americani.
Ricordiamo comunque che, la raccolta illegale delle uova è ancora largamente praticata. Robinson afferma che la raccolta illegale ha contribuito al decremento delle popolazioni locali di tartarugha olivacea del 50% in dieci anni. Spesso le uova illegali finiscono negli stessi sacchi contenenti quelle legalmente raccolte, anche perchè la filiera e la metodica di raccolta non permette di distinguere quelle legali da quelle illegali.

Ostional
La mappa dell' Ostional Wildlife Refuge.

IL PIANO DI CONSERVAZIONE: ASPETTI LEGATI ALLA CULTURA LOCALE

Il piano di conservazione (Management Plan) messo a punto presso le spiaggie di Ostional e Junquillal tiene conto sia della necessità di proteggere le tartarughe olivacee, nonché delle esigenze e dell'economia dei locali. Piuttosto che lasciare marcire le uova all'aria, meglio raccoglierle e sfruttarle per ricavarne reddito (non è affatto vero che le uova raccolte vengono incubate; piuttosto sembra, stando alle denuncie di Sea Shepherd Conservation Society, che vengano, almeno in parte, commercializzate in Cina dove sono pagate molto bene).
A parte le speculazioni sulle vendite (il prezzo delle uova è comunque stabilito dalle autorità) il Management Plan è stato stilato secondo criteri ed evidenze scientifiche maturate nel corso degli anni e, soprtattutto, non esclude la partecipazione attiva della popolazione locale (il fulcro fondamentale del piano), che altrimenti non sarebbe possibile controllare, dal momento che la raccolta e l'alimentazione a base di uova di tartaruga è parte integrante della cultura locale. Ben il 70% delle comunità locali sono dipendenti dalla deposizione delle uova dalle quali deriva l'unica fonte di reddito. Il Management Plan considera tre aspetti fondamentali della cultura locale:

In questo modo, secondo le migliori intenzioni del Management Plan, non si intacca la popolazione naturale di tartarughe olivacee e si produce reddito. Addirittura, secondo le stime di seaturtle.org le popolazioni di Lepodochelys olivacea, dopo l'adozione del piano di conservazione, sarebbero in aumento; in realtà, più realisticamente, non ci sono evidenze di un incremento, bensì di un decremento. Come è noto, infatti, le popolazioni di questa specie sono in declino, evidenziato peraltro da tempo, a cominciare dal Turtle Symposium del 1998:

Grafico

Sopra, 11 anni di osservazione hanno evidenziato come a partire dal 1991, la popolazione delle tartarughe Lepodochelys olivacea sia in forte declino. Attualmente la IUCN considera la specie in pericolo di estinzione. Fonte immagine: MANAGEMENT, CONSERVATION, AND SUSTAINED USE OF OLIVE RIDLEY SEA TURTLE EGGS (Lepodochelys olivacea) IN THE OSTIONAL WILDLIFE REFUGE, COSTA RICA: AN 11 YEAR REVIEW.

Tuttavia il declino delle popolazioni (soprattutto quella Atlantica, meno quella del Pacifico) non è da imputarsi esclusivamente alla raccolta delle uova, ma anche alla pesca accidentale e di frodo in altre aree del mondo. Ricordiamo che solo le femmine di tartaruga olivacea raggiungono le spiagge, i maschi rimangono sempre in acqua e non è ben nota la loro entità numerica.

Campbell nel suo Use them or lose them? Conservation and the consumptive use of marine turtle eggs at Ostional, Costa Rica, prende in esame i tre aspetti fondamentali del Management Plan. Pur concordando, sostanzialmente, con i primi due (la vita delle comunità locali è dipendente dalla deposizione delle uova; il progetto della raccolta controllata genera un senso di indipendenza alle comunità locali), critica invece l'ultimo punto (la popolazione è attivamente coinvolta nella protezione della natura e della vita animale).
La partecipazione delle Comunità Locali in progetti di salvaguardia della fauna selvatica sarebbe atipica e, dunque, risulta superficiale e ammantata di romanticismo. Piuttosto, sarebbe meglio esaminare alcuni aspetti scientifici certamente più accurati e realistici, in genere sin qui sottovalutati dal Piano di Conservazione del Costa Rica.

Ebbene, trattaiamo allora gli aspetti meno noti e poco "contemplati" dalle autorità del Costa Rica, nel momento in cui fu approvato il Management Plan. Hope, per esempio, afferma che non è ancora possibile sapere, a lungo termine, quante sono le uova effettivamente da prelevare per sostenere l'economia locale di una popolazione che è in crescita; non è per nulla noto l'impatto della raccolta sul ciclo di vita delle tartarughe, non è noto l'impatto della pesca e, infine, non è noto se la comunità microbica (funghi e batteri), che si instaura a seguito dello schiacciamento di un gran numero di uova, possa o meno influire sulla salute dei nuovi nati. In altre parole, alcuni studiosi hanno suggerito che funghi e batteri possono favorevolmente influire oppure selezionare le popolazioni dei nuovi nati (non sono chiare le interazioni e le conseguenze di eventuali infezioni batteriche in fase di incubazione, ne tantomeno sono noti decessi correlati a eventuali batteriosi), dunque abbattere le popolazioni microbiche, attraverso la raccolta preventiva di uova, significa annullare un fattore ecologico limitante la popolazione stessa di tartarughe. In effetti il ciclo vitale della specie oggetto della discussione, prevede, da sempre, che alcune migliaia di uova vengano schiacciate, oppure mangiate da un gran numero di predatori e l'uomo è solo l'ultimo tra questi, ad essersi affacciato sulle spiagge di Ostional.
Del resto la strategia riproduttiva delle tartarughe olivacee è semplice: deporre uova in massa. Ogni femmina depone da 100 a 110 uova, per cui alla nascita un gran numero di nuovi nati si riverserà sulla spiaggia per raggiungere, tra mille pericoli, il mare aperto. Il numero dei nuovi nati è talmente alto che i predatori, per quanto possano mangiare, alla fine sono sazi. Il che significa che una percentuale di piccoli riuscirà comunque a raggiungere la via di fuga. Per tale strategia riproduttiva è stato coniato il termine predator satiation (Eckrich et al., 1995), alla quale però, non rispondono i comportamenti dei "raccoglitori-umani", i quali non fanno altro che prelevare il maggior numero di uova possibile consentito dalle norme, pioché significa avere un maggior reddito. Per questo è importante, al fine di attuare un programma scientificamente corretto di gestione, rispondere alle domande seguenti:

Spero di aver contribuito a rispondere, nel miglior modo, alle molte domande che mi sono state poste. Rimango dell'idea che aldilà del fatto che la raccolta sia perfettamente legale e coinvolga le popolazioni locali, molto si debba ancora fare per gestire correttamente una risorsa e una popolazione animale che rimane, nonostante gli accorgimenti attuali, in pericolo di estinzione.

 

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