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Cod Art 0564 | Rev 00 | Data 12 Nov 2012 | Autore Pierfederici Giovanni

 

   

 

ALLUVIONE, NON È SEMPLICE

Eccoci di nuovo qui a scrivere di alluvioni e allagamenti, lo avevamo fatto alcuni giorni fa, in occasione della ricorrenza delle alluvioni di Toscana e Liguria dello scorso anno.
Non è semplice tornare sull’argomento, secondo alcuni sta diventando pure noioso, del resto è complicato mantenere alta l’attenzione e infatti, ne siamo convinti, tra qualche giorno nessuno ne parlerà più, almeno sino al prossimo evento che non tarderà ad arrivare.
Non è semplice tornare sull’argomento perchè è facile ripetersi, è persino facile proporre soluzioni che nessuno mai accetta, se non uno sparuto gruppo di amministratori lungimiranti. Perlomeno all’estero, ma non in Italia.
Lo scorso anno, in Liguria, si parlava di mettere in pratica gli insegnamenti della moderna ingegneria ambientale e della riqualificazione fluviale, ma tutto è rimasto sulla carta e si è ritenuto utile procedere secondo la vecchia scuola dell’ingegneria idraulica, che nulla può fare, se non maggiori rovine.
Non è semplice anche perchè si rischia di essere additati, di proferire luoghi comuni e frasi fatte, persino di appartenere a qualche colore politico. Lo scorso anno, a proposito della Liguria, ci accusarono di essere rossi, solo perchè condannammo la pratica della pulizia del sottobosco, poi scoprimmo che la persona che ci accusò, operava in una cooperativa per la commercializzazione del pellet, ecco perchè tanto interesse e tanto accanimento contro chi propone e proponeva soluzioni alternative. Il sottobosco era cosa sua!
La pulizia del sottobosco non è ne utile ne necessaria; sull’argomento esistono ottimi lavori, sia americani che europei. Un sottobosco sano, quando presente, limita l’estensione degli incendi, limita la diffusione di specie aliene e funge da barriera all’acqua, oltre che assorbirla in maggior quantità.
Non è semplice perchè ogniqualvolta si cita uno studio, un lavoro scientifico egregiamente scritto e ricco di contenuti, c’è sempre qualcuno che scrive: "ma chi lo ha scritto, chi è costui, che qualifica ha, nessuno lo conosce! Ecc..ecc..". La prepotente tendenza a screditare chi ha competenza in materia è parte della sottocultura di questo paese, poco incline ad ascoltare e dalla grande capacità di non memorizzare ovvero di dimenticare.
Non è semplice perchè ogni qualvolta si riporta un dato, oggettivo e confrontabile con analoghi dati del passato, viene strumentalizzato ed utilizzato come espediente per disinformare e/o polemizzare. Un esempio: 100 ml di pioggia in tre ore, è un dato esagerato, normale, accettabile? Chi lo stabilisce? Se hai casa allagata sino ai fornelli è un dato esagerato, altrimenti è riconducibile a "quattro gocce di pioggia". L’errore sta forse nel decontestualizzare il dato e renderlo sterile? Alla fine è un misero numero destinato ad entrare solo negli annali delle statistiche.
Non è semplice perchè non è mai colpa di nessuno, è solo il fato, è solo una calamità dell’autunno impazzito, un capriccio del clima che cambia, è colpa del governo e di Bertolaso, dei mancati allarmi e della natura impazzita e, per finire, è colpa delle altre due B.!
Sarebbe invece ora di prendere in mano la situazione dal punto di "vista" legislativo, sarebbe forse ora di responsabilizzare i nostri sindaci che operano gomito a gomito con chi ha cementificato il territorio senza alcun criterio logico, senza neanche avere una chiara gestione di tipo imprenditoriale e territoriale.
Non è semplice, perchè una delle prima alluvione documentata in Italia, quella delle Guerre Puniche, in occasione delle quali i romani disboscarono e distrussero intere colline per procurarsi legname per le loro imbarcazioni, è persa nella memoria. Non sapevano e non potevano sapere, sino a quando qualche anno dopo, la parte bassa della valle del Tevere fu completamente inondata. Da allora, nulla è cambiato, anzi è peggiorato...e mai nessuno ha fatto tesoro di un'esperienza spalmata su duemila anni di storia.
Non è semplice
, per nulla, se il nostro ministro per l’Ambiente se ne esce con frasi fatte e prive di significato: "Misure urgenti contro il dissesto. UE ci liberi da vincoli Patto Stabilità" ; "Bisogna assolutamente fare un programma nazionale di manutenzione e gestione del territorio, che renda il territorio protetto rispetto a questa situazione climatica nuova. Non c’è dubbio che questa sia l’urgenza, sia una priorità e una misura infrastrutturale sulla quale in parte abbiamo già lavorato come governo; abbiamo liberato 1 miliardo di euro negli ultimi 8 mesi per la prevenzione del dissesto idrogeologico". Alla fine la colpa è dell’Europa, perchè non concederà deroghe al patto di Stabilità, come se sino ad un anno fa le risorse fossero destinate alla prevenzione. Ma quando mai!!!
Non può essere semplice, perchè nessuno, a nessun livello, ha fatto mai nulla su grande scala per il nostro territorio, e nulla si continua a fare, se non a cementificare, imbrigliare, arginare e rettificare fiumi e torrenti, a bonificare, a tagliare alberi e boschi interi, a costruire dighe e dighette lautamente finanziate in nome della green eonomy.
Non può essere semplice, infine, perchè chi dice di cambiare non può essere considerato in buona fede, perchè dietro alle frasi della politica si nasconde un interesse prettamente politico, che consiste nel: cavalcare per interesse il problema; sottovalutare il problema allargandolo all’Europa, in un contesto di facciata; enfatizzare il problema, con frasi fatte e con la consapevolezza, anzi la certezza, che domani sarà un altro giorno, di fatalità.

 

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