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Cod Art 010e | Rev 01 del 03 Apr 2013 | Data 14 Mag 2011 | Autore: Pierfederici Giovanni

 

   

 

LA ZONAZIONE DELL'AMBIENTE MARINO: AGGRUPPAMENTI

Tags: biocenosi, zonazione, sciafilo, fotofilo, trottoir. Le immagini relative alle zonazioni sono di Flachi N.
Le parti denominate AGGRUPPAMENTI sono tratte dagli appunti di botanica pubblicati dall'Università di Catania, vedere bibliografia.

AGGRUPPAMENTI del piano infralitorale [Sottopiano superiore: A. fotofili - A. sciafili - Sottopiano inferiore: A. fotofili - A. sciafili]

Il piano infralitorale è limitato superiormente dal livello occupato da specie vegetali che non possono sopportare emersioni prolungate. Il suo livello inferiore corrisponde alla profondità di compensazione delle Angiosperme e delle alghe fotofile. Naturalmente questa profondità dipende dalla penetrazione della luce che è strettamente legata alla torbidità delle acque. Questo piano corrisponde alle zone megafotica e metriofotica di Ercegovic (in Molinier, 1958). In Mediterraneo questo piano si estende poco oltre i 35 metri di profondità nel bacino occidentale e leggermente più in profondità in quello orientale. Halophila stipulacea (specie lessepsiana) è l'Angiosperma che arriva anche a circa 100 metri di profondità nei mari tropicali. Riedl (1964), a seguito di studi sul mare Adriatico, ipotizza che i movimenti delle acque causati dalle onde possano identificare tre zone:

Il flusso dell'acqua ha un unica direzione (moto unidirezionale) che, in assenza di correnti permanenti, dipende da quella delle onde. La prima e la seconda zona sono separate da un limite la cui profondità corrisponde a 2.5 h, dove h indica la media dell'altezza delle onde; il limite tra la seconda e la terza zona corrisponde ad una profondità il cui valore è compreso tra /2 e , dove corrisponde alla lunghezza dell'onda. Il piano infralitorale può essere diviso in due sottopiani: sottopiano superiore e sottopiano inferiore, tale diversificazione in sottopiani oltre che dalla luminosità può essere determinata dalla zonazione idrodinamica e dagli alotermoclini.

Sottopiano superiore

Il sottopiano superiore è condizionato da una intensità luminosa compresa tra il 60 e 15% di quella incidente alla superficie, e da  idrodinamismo multidirezionale e bidirezionale. Questo sottopiano corrisponde, quindi, alle prime due zone descritte da Riedl.
In questo sottopiano si distinguono diversi orizzonti: la frangia infralitorale, ampia pochi decimetri, è la zone di passaggio tra il mesolitorale e l'infralitorale. L'orizzonte alto è caratterizzato da idrodinamismo multidirezionale, mentre l'orizzonte basso dalla prevalenza di idrodinamismo bidirezionale.
Le Cistoseire che si affermano in questo sottopiano sono simpodiali in ambienti esposti (Es.: C. amentacea, C. brachycarpa, ecc.) e monopodiali in ambienti riparati (Es.: C. mediterranea, C. elegans, C. sauvageauana, ecc.).

Aggruppamenti fotofili dell'infralitorale superiore

Aggruppamenti sciafili dell'Infralitorale superiore

Sottopiano inferiore

Il sottopiano inferiore è caratterizzato da una luminosità compresa tra il 20 e 1% di quella incidente alla superficie, una temperatura che non supera i 18-20 C e da un idrodinamismo prevalentemente unidirezionale.
Le Cistoseire che si affermano in questo sottopiano sono generalmente monopodiali (Es.: C. jabukae, C. spinosa, C. mauritanica); ma in presenza di correnti si affermano anche specie simpodiali (C. brachycarpa v. claudiae, C. corniculata).

Aggruppamenti fotofili dell'infralitorale inferiore

Aggruppamenti sciafili dell'Infralitorale inferiore

LISTA DELLE BIOCENOSI MEDITERRANEE

Consultabili al sito Paleopolis.

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BIBLIOGRAFIA