LA ZONAZIONE DELL'AMBIENTE MARINO: AGGRUPPAMENTI Tags: biocenosi, zonazione, sciafilo, fotofilo, trottoir. Le immagini relative alle zonazioni sono di Flachi N.
Le parti denominate AGGRUPPAMENTI sono tratte dagli appunti di botanica pubblicati dall'Università di Catania, vedere bibliografia.
AGGRUPPAMENTI del piano infralitorale [Sottopiano superiore: A. fotofili - A. sciafili - Sottopiano inferiore: A. fotofili - A. sciafili]
Il piano infralitorale è limitato superiormente dal livello occupato da specie vegetali che non possono sopportare emersioni prolungate. Il suo livello inferiore corrisponde alla profondità di compensazione delle Angiosperme e delle alghe fotofile. Naturalmente questa profondità dipende dalla penetrazione della luce che è strettamente legata alla torbidità delle acque. Questo piano corrisponde alle zone megafotica e metriofotica di Ercegovic (in Molinier, 1958). In Mediterraneo questo piano si estende poco oltre i 35 metri di profondità nel bacino occidentale e leggermente più in profondità in quello orientale. Halophila stipulacea (specie lessepsiana) è l'Angiosperma che arriva anche a circa 100 metri di profondità nei mari tropicali. Riedl (1964), a seguito di studi sul mare Adriatico, ipotizza che i movimenti delle acque causati dalle onde possano identificare tre zone:
- (i) dalla superficie fino a circa 3 metri di profondità, la zone di "rottura" delle onde, è caratterizzata da movimenti multidirezionali;
- (ii) da 3 a circa 11 metri di profondità i movimenti delle acque sono prevalentemente oscillatori;
- (iii) da 11 metri a 20-25 metri (raramente 35m).
Il flusso dell'acqua ha un unica direzione (moto unidirezionale) che, in assenza di correnti permanenti, dipende da quella delle onde. La prima e la seconda zona sono separate da un limite la cui profondità corrisponde a 2.5 h, dove h indica la media dell'altezza delle onde; il limite tra la seconda e la terza zona corrisponde ad una profondità il cui valore è compreso tra /2 e , dove corrisponde alla lunghezza dell'onda. Il piano infralitorale può essere diviso in due sottopiani: sottopiano superiore e sottopiano inferiore, tale diversificazione in sottopiani oltre che dalla luminosità può essere determinata dalla zonazione idrodinamica e dagli alotermoclini.
Il sottopiano superiore è condizionato da una intensità luminosa compresa tra il 60 e 15% di quella incidente alla superficie, e da idrodinamismo multidirezionale e bidirezionale. Questo sottopiano corrisponde, quindi, alle prime due zone descritte da Riedl.
In questo sottopiano si distinguono diversi orizzonti: la frangia infralitorale, ampia pochi decimetri, è la zone di passaggio tra il mesolitorale e l'infralitorale. L'orizzonte alto è caratterizzato da idrodinamismo multidirezionale, mentre l'orizzonte basso dalla prevalenza di idrodinamismo bidirezionale.
Le Cistoseire che si affermano in questo sottopiano sono simpodiali in ambienti esposti (Es.: C. amentacea, C. brachycarpa, ecc.) e monopodiali in ambienti riparati (Es.: C. mediterranea, C. elegans, C. sauvageauana, ecc.).
Aggruppamenti fotofili dell'infralitorale superiore
- Cystoseiretum strictae Molinier 1958: le specie caratteristiche dell'Associazione sono: Cystoseira amentacea var. stricta (come C. stricta), Feldmannia paradoxa.
Questa vegetazione è stata descritta per la prima volta da Molinier nel 1958 per le coste di Cap Corse, in stazioni di ambiente battuto. L'Autore, pur descrivendo questo Aggruppamento come una Biocenosi, mette in evidenza che la componente faunistica è costituita da specie ubiquiste che incidono limitatamente sulla struttura del popolamento.
La componente vegetale è costituita fondamentalmente da Cystoseira amentacea v. stricta e Feldmannia paradoxa che l'Autore indica come specie caratteristiche della biocenosi. L'elenco delle specie caratteristiche è stato integrato successivamente da Boudouresque (1971) e da Giaccone (1971). Questi Autori, oltre alle specie indicate da Molinier, considerano caratteristiche di questo Aggruppamento: Laurencia truncata (come L. pinnatifida), Sphacelaria cirrosa (come S. hystrix), Boergeseniella fruticulosa, Herponema valiantei, Bryopsis duplex (come B. disticha), Gelidium pusillum. Tuttavia, Sphacelaria cirrosa e Gelidium pusillum: la prima è stata già indicata da Molinier come caratteristica del Cystoseiretum crinitae, la seconda è caratteristica dell'Enteromorphetum compressae Berner 1931.
In Adriatico Cystoseira amentacea v. spicata sostituisce C. amentacea v. stricta, mentre nel bacino orientale domina C. amentacea v. amentacea. - Cystoseiretum strictae subass. Cystoseiretosum tamariscifoliae Giaccone 1972: le specie differenziali di questa Associazione sono: Cystoseira tamariscifolia, Mesophyllum lichenoides, Saccorhiza polyschides, Phyllariopsis brevipes (come Phyllaria reniformis), Asparagopsis armata, Schyzimenia dubyii, Desmarestia ligulata, Halurus equisetifolius.
Questo Aggruppamento vegetale, descritto da Giaccone (1972) per lo Stretto di Messina e per il Mare d'Alboran, si afferma in biotopi con acque fresche per fenomeni di upwelling. In queste condizione ambientali C. tamariscifolia vicaria C. amentacea costituendo una Subassociazione distinta il cui corteo floristico è simile a quello del Cystoseiretum strictae.
Sulle coste laviche con sorgiva di acqua dolce del Golfo di Napoli e del Golfo di Catania Schyzimenia dubji forma facies differenziali che scendono anche nel Cystoseiretum crinitae, spesso associandosi anche a Cystoseira mediterranea, Grateloupia proteus, e Sebdenia monardiana e a specie dell'ordina Ulvales.
Nell'area lusitano-senegalese e, più in generale, sulle coste atlantiche dell'Europa è probabile che l'aggruppamento a C. tamariscifolia e a Saccorhiza polyschides costituisca una associazione autonoma. - Dasycladetum vermicularis Mayhoub 1976: le specie caretteristiche dell'Associazione sono: Dasycladus vermicularis, Polysiphonia ferulacea.
L'Aggruppamento si impianta in biotopi calmi o moderatamente battuti, su substrati rocciosi leggermente inclinati, ricoperti da sedimenti sabbiosi, fino a circa 40 cm di profondità. L'Autore considera tra le specie caratteristiche Flabellia petiolata (come Udotea petiolata); questa specie, tipica di Associazioni sciafile, si trova insieme a Dasycladus vermicularis probabilmente a causa della ridotta luminosità (dovuta al rimaneggiamento del sedimento e all'esposizione delle stazioni) in cui in cui si sviluppa l'Associazione nel Mediterraneo orientale. - Sargassetum vulgaris Mayhoub 1976: le specie caretteristiche dell'Associazione sono: Sargassum vulgare, S. trichocarpum.
Questa Associazione, descritta per le coste siriane, sostituisce il Cystoseiretum strictae in stazioni moderatamente battute, raggiungendo il massimo sviluppo in biotopi ombreggiati a circa -2/-3 metri di profondità. S. trichocarpum può formare anche facies estese nel circalitorale del Mare Egeo (Giaccone, 1968-69). - Cystoseiretum crinitae Molinier 1958: le specie caratteristiche dell'Associazione sono: Cystoseira crinita, Sphacelaria cirrosa (come S. hystrix), Stypocaulon scoparium, Cladostephus spongiosus f. verticillatus (come C. verticillatus), Anadyomene stellata.
Molinier nel 1958 descrive la biocenosi quadro Cystoseiretum crinitae per le coste di Cap Corse, questo Aggruppamento si trova in ambienti sia di moto battuto che di moto calmo.
La componente faunistica, sebbene abbondante, è rappresentata da specie ubiquiste che non incidono sulla struttura dell'aggruppamento, pertanto questa biocenosi può essere considerata un' Associazione vegetale.
L'Autore indica quali specie caratteristiche: Cystoseira crinita, Sphacelaria cirrosa (come S. hystrix), Stypocaulon scoparium, Cladostephus spongiosus f. verticillatus (come C. verticillatus), Anadyomene stellata.
Successivamente Giaccone (1971) e Boudouresque (1971), trattano questo aggruppamento vegetale riportando delle tabelle di rilievi. In particolare Boudouresque propone di aggiungere alle specie indicate come caratteristiche da Molinier anche: Padina pavonica, Dictyota fasciola (come Dilophus fasciola), Erythrocystis montagnei (come Ricardia montagnei), Liagora viscida, Herposiphonia secunda, Liebmannia leveillei, Dasycladus vermicularis, Cystoseira elegans, C. brachycarpa v. balearica (come C. caespitosa); ma le prime quattro specie, come già proposto da Molinier (1958), sono da considerarsi appartenenti ad unità fitosociologiche di ordine superiore (Alleanza Cystoseirion crinitae), le rimanenti sono caratteristiche di altre Associazioni. Infine C. brachycarpa v. balearica viene considerata come vicariante di C. crinita. O secondo Pizzuto (1998) come specie elettiva di un aggruppamento vegetale autonomo.
Verlaque (1987) corresse la denominazione di questa associazione in Cystoseiretum balearicae poichè nella stessa località in cui Molinier descrisse il Cystoseiretum crinitae trovò Cystoseira balearica anzichè C. crinita. Questa non è una motivazione legittima a norma del C.N.F., pertanto resta valida la combinazione nomenclaturale proposta originariamente da Molinier (1958).
Cystoseira crinita è la specie più ricca di vicarianti geografiche ed ecologiche già indicate da Giaccone & Bruni (1973): C. abies-marina: regione Macaronesia; C. algeriensis: ambienti caldi e ricchi di sedimentazione; C. barbatula: Mediterraneo orientale (Egeo, Jonio, Canale di Sicilia) che risale anche nella frangia infralitorale; C. brachycarpa v. brachycarpa e v. balearica: Tirreno centro-meridionale; C. corniculata: Adriatico, Egeo e in parte dello Jonio in ambienti con sedimenti; C. hyblaea: Mar Jonio nord-occidentale che risale nella frangia infralitorale; C. elegans: pozze infralitorali ed in baie riparate; C. sedoides: presente in Nord Africa ed a Pantelleria in ambienti poco illuminati; C. susanensis: Tirreno meridionale, Mar Jonio e Mar Africano. Nei settori settentrionali, o in siti con presenza di acque fresche per fenomeni di up-welling, questa specie può essere vicariata anche da C. mediterranea, che risale anche nella frangia. - Cystoseiretum crinitae subass. Alsidietosum helmintochortonis Molinier 1958: la specie differenziale di questa subassociazione è: Alsidium helminthochorton.
Questa subassociazione si afferma in biotopi con forte sedimentazione e idrodinamismo ridotto. -
Cystoseiretum crinitae subass. Cystoseiretosum compressae Molinier 1958: la specie differenziale di questa subassociazione è: Cystoseira compressa, che può risalire anche nel mesolitorale o discendere nel sottopiano inferiore dell'infralitorale.
Molinier descrive questa subassociazione come una facies di impoverimento dell'associazione tipo. Si afferma anche in stazioni relativamente calme e leggermente inquinate. - Cystoseiretum crinitae subass. Stypocauletosum scoparii Boudouresque 1971: la specie differenziale di questa subassociazione è: Stypocaulon scoparium.
Si afferma nei primi metri dell'infralitorale, in biotopi con instabilità ambientale, in particolare, di origine sedimentaria. A questo Aggruppamento è possibile ricondurre il popolamento a Padina pavonica e Dictyota fasciola (come Dilophus fasciola) descritto da Mayhoub (1976) per le coste siriane; entrambe queste specie, infatti, sono presenti nei rilievi pubblicati da Boudouresque (1971) con elevati valori di copertura. Stypocaulon scoparium scoparia, H. filicina, Padina pavonica e Dictyota fasciola si ritrovano comunemente in stazioni in cui l'instabilitàambientale, dovuta alla sedimentazione, è la caratteristica predominante. - Cystoseiretum crinitae subass. Halopitetosum incurvae Boudouresque 1971: le specie differenziali di questa subassociazione sono: Halopitys incurva, Dipterosiphonia rigens.
Si afferma nei primi metri dell'infralitorale, in biotopi con instabilità ambientale, in particolare, di origine fotica. -
Cystoseiretum crinitae subass. Gelidietosum spinosi hystricis Marino, Di Martino & Giaccone 1999
: la specie caratteristica di questa sub-associazione è: Gelidium spinosum v. hystrix.
Questa sub-associazione si sviluppa sui substrati sub-verticali esposti ad oriente ed insieme alla specie differenziale presenta un ricoprimento elevato di specie caratteristiche di ordine superiore a tallo calcareo (Amphiroa rigida e Jania rubens) Si nota anche la presenza significativa di specie accompagnatrici sempre a tallo calcareo (Haliptilon virgatum, Neogoniolithon brassica-florida, Peyssonnelia polymorpha, Jania adhaerens, Lithophyllum byssoides) oltre che di Fucales (Cystoseira compressa e Sargassum vulgare), di Dictyotales (Dictyopteris polypodioides, Dictyota dichotoma) e di Rhodomelaceae (Boergeseniella fruticulosa, Laurencia majuscula). Questi valori di presenza e di ricoprimento di specie evitate dagli erbivori, denota un forte disturbo, causato da questi organismi sul manto vegetale, caratterizzato dal prevalere di specie non appetibili e non digeribili. Questa sub-associazione ha dunque la composizione di un syntaxon durevole bloccato nell’evoluzione da intensa erbivoria selettiva, in sinergia con l’esposizione e l’inclinazione del substrato. Questo è confermato anche dal fatto che Gelidium spinosum v. hystrix, dove non vi è l’influenza sinergica di questi fattori, si ritrova come specie accompagnatrice con scarsi valori di frequenza e di ricoprimento in tutto l’infralitorale dell’area studiata. - Cystoseiretum barbatae Pignatti 1962: le specie caratteristiche dell'Associazione sono: Cystoseira barbata, C. compressa (come C. abrotanifolia), Halymenia floresia, Gracilaria bursa-pastoris (come G. compressa), Hypnea musciformis, Nemastoma dichotoma, Ceramium diaphanum v. diaphanum, C. diaphanum v. strictum, C. diaphanum v. lophophorum, Bonnemaisonia asparagoides.
Descritta da Pignatti (1962) per le coste venete, quest'associazione si sviluppa in ambienti caratterizzati da luce e idrodinamismo ridotti.
Pignatti inserisce nell'elenco delle specie caratteristiche anche Cladostephus spongiosus f. verticillatus (come C. verticillatus) e Dictyopteris polypodioides; queste specie sono inserite anche tra le specie caratteristiche rispettivamente del Cystoseiretum crinitae Molinier 1958, e del Dictyopteretum polypodioidis Berner 1931. - Trichosoletum myurae Mayhoub 1976: le specie caratteristiche dell'Associazione sono: Liagora farinosa, Trichosolen myura, Hydroclathrus clathratus.
L'associazione descritta da Mayhoub (1976) per le coste della Siria si sviluppa in "cuvettes" profonde. Si tratta di un aggruppamento fotofilo di affinità calda e che si sviluppa in ambienti con idrodinamismo ridotto. Tra le specie caratteristiche l'Autore riporta Lophocladia lallemandii e Anadyomene stellata; la prima riteniamo sia ampiamente distribuita, mentre la seconda è stata già indicata da Molinier (1958) come caratteristica del Cystoseiretum crinitae. - Herposiphonio-Corallinetum elongatae Ballesteros 1988: le specie caratteristiche dell'Associazione sono: Herposiphonia secunda f. tenella, Corallina elongata.
Questa Associazione si afferma in biotopi poco profondi e con elevato idrodinamismo. La specie dominante è Corallina elongata, associata a Herposiphonia secunda f. tenella, mentre altre specie epifite non assumono un ruolo rilevante. L'Autore descrive quest'aggruppamento per la Costa Brava, ma la sua distribuzione in Mediterraneo è probabilmente più ampia, recentemente è stata riportata per l'Isola di lampedusa. Tuttavia è da rilevare che Corallina elongata è stata indicata come specie caratteristica anche dell'Ordine Ralfsietalia verrucosae Giaccone 1993; si tratta evidentemente di una specie con una ampia distribuzione batimetrica. - Cystoseiretum sauvageauanae (Giaccone 1973 nom. dub.) Giaccone 1994: le specie caratteristiche dell'Associazione sono: Cystoseira sauvageauana, C. schiffneri f. tenuiramosa, Stilophora rhizodes.
Le condizioni ecologiche in cui si afferma questa Associazione sono quelle indicata da Giaccone. Come specie caratteristiche vengono indicate: Cystoseira sauvageauana, C. schiffneri f. tenuiramosa, Stilophora rhizodes, mentre Lophocladia lallemandii, presente in tabella tra le specie caratteristiche, viene ritenuta a più larga valenza ecologica. In biotopi del Mediterraneo orientale Cystoseira spinosa v. tenuior vicaria C. sauvageauana. In altri biotopi C. brachycarpa v. brachycarpa può vicariare C. sauvageauana e può discendere anche nell'infralitorale inferiore.
Questa Associazione è stata descritta da Giaccone, in Giaccone & Bruni (1973), per il Mediterraneo sud-occidentale e si trova nell'orizzonte basso dell'infralitorale superiore caratterizzato da correnti oscillanti. Per quanto riguarda la tabella completa, l'Autore fa riferimento ad un lavoro precedente, nel quale la tabella IV "popolamenti a Cystoseira sauvageauana e C. brachycarpa", contiene 25 rilievi. Tuttavia nessuno dei rilievi presenti in questa tabella può essere considerato come rilievo tipo. Infatti: (i) tra le specie caratteristiche che vengono riportata nel testo e quelle che sono presenti in tabella non c'è corrispondenza; (ii) le superfici rilevate sono estremamente ampie (secondo la metodologia terrestre) e pertanto sono presenti numerose specie di Cystoseira alcune delle quali caratteristiche di altre Associazioni (C. crinita e C. spinosa); (iii) il dato quantitativo di C. sauvageauana è dato insieme a quello di C. brachycarpa pertanto l'aggruppamento descritto mostra una copresenza di C. sauvageauana e C. brachycarpa, le cui coperture percentuali sono probabilmente simili. In altre stazioni, invece, C. sauvageauna forma dei popolamenti fisionomicamente omogenei e ben strutturati, in cui C. brachycarpa non è presente. Pertanto Cystoseiretum sauvageauanae Giaccone 1972 è un nomen dubium secondo l'art. 37 del C.N.F.
Aggruppamenti sciafili dell'Infralitorale superiore
- Schotteretum nicaeensis Berner 1931: le specie caratteristiche dell'Associazione sono: Schottera nicaeensis (come Phyllophora palmettoides), Gymnogongrus crenulatus (come G. norvegicus). "Tipo di associazione di alghe della regione litorale, che si sviluppa in acqua di mare aerata, più o meno inquinata e diluita in maniera intermittente, ma unicamente localizzata nelle stazioni con luce fortemente ridotta a debole profondità".
- Rhodymenietum ardissonei Pignatti 1962: le specie caratteristiche dell'Associazione sono: Chondracanthus acicularis, Rhodophyllis divaricata (come Rhodophyllis bifida).
L'A. considera Rhodymenia ardissonei, dominante nell'Associazione, come specie ad ampia distribuzione batimetrica.
Infine vengono individuate due varianti stagionali: una autunnale a Callithamnion corymbosum ed una primaverile a Bryopsis plumosa.
L'ambiente in cui si afferma, oltre che dalla scarsa intensità luminosa in buchi e anfratti dei "murazzi", è caratterizzato da una relativa calma idrodinamica.
L'Associazione è riportata anche per il Golfo di Trieste.
L'ambiente dove sono stati effettuati i rilievi è, al contrario di quello veneziano, di origine naturale, ubicato in superficie ed alquanto esposto alla risacca. La configurazione floristica è di conseguenza affine anche allo Schotteretum nicaeensis Berner 1931. - Pterothamnio-Compsothamnietum thuyoidis Boudouresque, Belsher & Marcot-Coqueugniot 1977: le specie caratteristiche dell'Associazione sono: Pterothamnion crispum (come Platythamnion plumula v. crispum), Compsothamnion thuyoides.
L'Associazione si sviluppa nell'Infralitorale superiore presso la superficie dei piccoli porti non eccessivamente inquinati e sui substrati artificiali dei moli e delle banchine. Gli A.A. la includono nell'ordine Rhodymenietalia Boudouresque 1971, perchè le specie tionitrofile dell'Ordine Ulvetalia Molinier 1958 vi sono scarsamente rappresentate.
Nonostante questo Aggruppamento sia stato caratterizzato dagli A.A. con la metodologia dei gruppi ecologici, le informazioni sono riportate in maniera da soddisfare le esigenze fondamentali della metodologia sigmatista e l'Associazione quindi risulta validamente descritta.
Il sottopiano inferiore è caratterizzato da una luminosità compresa tra il 20 e 1% di quella incidente alla superficie, una temperatura che non supera i 18-20
C e da un idrodinamismo prevalentemente unidirezionale.
Le Cistoseire che si affermano in questo sottopiano sono generalmente monopodiali (Es.: C. jabukae, C. spinosa, C. mauritanica); ma in presenza di correnti si affermano anche specie simpodiali (C. brachycarpa v. claudiae, C. corniculata).
Aggruppamenti fotofili dell'infralitorale inferiore
- Cystoseiretum spinosae Giaccone 1973: le specie caratteristiche dell'Associazione sono: Cystoseira spinosa, C. schiffneri v. latiramosa, Valonia macrophysa, Halopteris filicina, Dictyota dichotoma v. intricata (come D. linearis).
Questa associazione descritta da Giaccone, in Giaccone & Bruni (1973), ricopre i substrati duri dell'infralitorale inferiore nelle porzioni meridionali dei bacini occidentali ed orientali del Mediterraneo, caratterizzati da idrodinamismo ridotto e di tipo fluente. Per quanto riguarda la tabella completa, l'Autore fa riferimento ad un lavoro precedente, Giaccone 1971, nel quale la tabella V "aspetti della biocenosi coralligena"contiene 24 rilievi di cui 13 relativi a questo aggruppamento. Ma, non tutte le specie che vengono riportata nel testo come caratteristiche sono presenti in tabella; pertanto riteniamo specie caratteristiche dell'agguppamento solo quelle che sono presenti sia nella tabella che nel testo: Cystoseira spinosa, C. schiffneri v. latiramosa, Valonia macrophysa, Halopteris filicina, Dictyota dichotoma v. intricata (come D. linearis). Dall'analisi della tabella il popolamento non appare omogeneo dato che C. spinosa ha scarsi valori di copertura. Questa specie in altre stazioni del Mediterraneo raggiunge coperture elevate costituendo popolamenti omogenei e ben strutturati.
In Adriatico Cystoseira spinosa è vicariata da C. corniculata in ambienti con forte sedimentazione, mentre nel Tirreno, in ambienti con sedimentazione grossolana e in presenza di correnti è presente C. jabuka. Il limite inferiore dell'infralitorale, marcato da questa vegetazione a Cystoseire, può estendersi anche al di sotto del limite inferiore delineato dalle Angiosperme marine.
Aggruppamenti sciafili dell'Infralitorale inferiore
- Flabellio-Peyssonnelietum squamariae Molinier 1958: le specie caratteristiche dell'Associazione sono: Peyssonnelia squamaria, Flabellia petiolata (come Udotea petiolata), Osmundaria volubilis (come Vidalia volubilis).
Molinier (1958) descrisse l'Aggruppamento vegetale sciafilo che si sviluppa sui rizomi e più in generale nel sottostrato della prateria a Posidonia oceanica. Egli la denominò biocenosi sciafila dei rizomi, anche se la componente faunistica riportata nei rilievi non è nè determinante nè caratterizzante del contingente fondamentale, in effetti l'A. la denomina con terminologia fitisociologica Udoteo-Peyssonnelietum Molinier 1958.
L'A. inquadra questa Associazione, insieme al Posidonietum oceanicae Molinier 1958, nella Classe Zosteretea Pignatti 1953.
Secondo Pignatti (1953) questa Classe raggruppa soltanto la vegetazione marina ad Angiosperme. Boudouresque (1971) correttamente include questa Associazione nell'Ordine Rhodymenietalia Boudouresque 1971 e di fatto emenda l'Associazione sciafila, anche se non lo dichiara formalmente, sia nella componente floristica caratterizzante (vedi tab. X e XI dell'A., 1971), che nell'inquadramento ambientale (biotopi sciafili calmi dell'Infralitorale inferiore). Pérès e Picard (1964) ed altri ricercatori dopo di loro considerano questa Associazione la componente vegetale di una complessa formazione sciafila denominata "Precoralligeno".
Anche se i rilevamenti successivi a quelli effettuati da Molinier (1958) sono realizzati secondo l'estensione ambientale introdotta da Boudouresque (1971), e che noi condividiamo, riteniamo che l'Associazione introdotta da Molinier resti sufficientemente definita e caratterizzata floristicamente nella sua presentazione originale. - Osmundarietosum volubilis Serio & Pizzuto 1992: la specie differenziale della Subassociazione è: Osmundaria volubilis.
Questa Subassociazione del Flabellio-Peyssonnelietum squamariae Molinier 1958, è stata descritta per l'Infralitorale della Sicilia orientale in ambienti scarsamenti illuminati e soggetti ad intensa sedimentazione. È da precisare che in questi biotopi l'Infralitorale ha il suo limite inferiore intorno ai -20 metri.
Molti altri ricercatori in precedenza avevano segnalato in differenti settori biogeografici del Mediterraneo questo Aggruppamento.
La specie guida di questa Subassociazione può estendersi anche nel Circalitorale, sia su substrato duro che nella Biocenosi del detritico costiero. - Halymenietum floresiae Giaccone & Pignatti 1967: le specie caratteristiche dell'Associazione sono: Halymenia floresia, Boergeseniella fruticulosa (come Polysiphonia fruticulosa), Halymenia dichotoma (come Chrysimenia dichotoma), Cladophora prolifera, Scinaia furcellata, Sphaerococcus coronopifolius, Chrysimenia ventricosa, Halarachnion ligulatum, Thuretella schousboei, Alsidium corallinum.
Gli A.A. includono tra le caratteristiche Zanardinia prototypus, ma Giaccone considera questa specie caratteristica dell'Alleanza Sargassion hornschuchii Giaccone 1973. Si tratta in effetti di una specie emisciafila diffusa nell'Infralitorale, ma che può penetrare anche in tutto il Circalitorale.
L'Associazione si sviluppa nell'Infralitorale in biotopi caratterizzati da risorgive marine di acque dolci e sopporta anche acque moderatamente eutrofiche. L'Infralitorale nel Golfo di Trieste ha il suo limite inferiore intorno a 7 - 10 metri di profondità.
L'Associazione è descritta per il Golfo di Trieste, ma è possibile riscontrarla anche in altri biotopi del Mediterraneo. - Rhodymenio-Codietum vermilarae Ballesteros 1989: le specie caratteristiche dell'Associazione sono: Codium vermilara, Aglaothamnion (come Callithamnion) tripinnatum, Spermothamnion flabellatum.
L'A. descrisse questa Associazione per la Costa Brava, ma la ritiene diffusa in tutta la costa Catalana. Si afferma in ambienti calmi dell'Infralitorale inferiore, dove sostituisce il Cystoseiretum spinosae Giaccone 1973. Si sviluppa principalmente nel periodo primaverile-estivo tra gli 8 ed i 20 m. di profondità, in biotopi caratterizzati da scarsa intensità luminosa (12-2% di quella misurata in superficie) e con una relativa ricchezza di nutrienti azotati.
L'Aggruppamento è descritto dall'A. con il metodo dei gruppi ecologici, ma è riconducibile alle esigenze essenziali del metodo sigmatista e delle norme del C.N.F.
Riteniamo di interpretare correttamente il testo dell'A. indicando più formalmente le specie caratteristiche sopra indicate.
Tra le specie che presentano una netta dominanza qualitativa e quantitativa l'A. riporta Rhodymenia ardissonei e Mesophyllum lichenoides, dotate di più larga ripartizione batimetrica. L'A., infine, considera strettamente legate al contingente caratterizzante le specie a distribuzione boreale: Anthithamnionella spirographidis e Audouinella codii.
LISTA DELLE BIOCENOSI MEDITERRANEE
Consultabili al sito Paleopolis.
ARTICOLI CORRELATI
- La zonazione dell'ambiente marino - parte I
- La zonazione dell'ambiente marino - parte II
- Aggruppamenti del piano sopralitorale
- Aggruppamenti del piano mesolitorale
- Aggruppamenti del piano circalitorale
BIBLIOGRAFIA
- Ecologia - Città Studi Edizioni
- Ardizzione G. D., 1992 - Cartografi a bentonica con sistemi video controllati a distanza. Oebalia, suppl. 17: 441-452
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- Pérès J. M. e J. Picard, 1964 - Nouveau Manuel de Bionomie Benthique de la Mer Mediterranée. Recueil des Travaux de la Station Marine d’Endoume, Bull. N. 31, fasc. n. 47: 5-137.
- Presutti T., 2001 – Indagini preliminari sulla conoscenza dello zoobenthos del Parco Naturale di Monte San Bartolo- Tesi di laurea Università di Urbino.
- Relini et al. - Descrizione delle biocenosi marine costiere
- Scaccini A., 1967 - Dati preliminari sulle zoocenosi bentoniche e sulla biomassa in una zona dell’alto e medio Adriatico. Note Lab. Biol. Mar. Pesca Fano, 2.
- Appunti di botanica, Università di Catania. Disponibili on line.
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