DIDATTICA PER LE SCUOLE
RICICLARE I RIFIUTI
Durante le nostre esposizioni, trattaiamo di tutela delle specie animali, come il caso dello squalo, ma ovviamente anche dell’ambiente e quindi dell’importanza del riciclo e del riutilizzo di ciò che quotidianamente, spesso, gettiamo tra i rifiuti. Ognuno di noi durante la propria esistenza produce una quantità enorme di rifiuti, sia solidi che liquidi. Questi rifiuti se non opportunamente riciclati e trattati, possono provocano gravi danni agli ecosistemi.
Ho provato a monitorare quanti rifiuti effettivamente possiamo produrre nell’arco della settimana “tipo”, ebbene la quantità varia da 1 a 2 kg di rifiuti settimanali pro capite, e facendo dunque un rapido calcolo, produciamo in media 104 kg di rifiuti in un anno. In un nostro precedente articolo, abbiamo evidenziato il tempo che impiegano diversi materiali a degradarsi nell’ambiente marino. Molte persone, vivendo lontano dal mare, non si ritengono responsabili dell’inquinamento del mare stesso, ma in realtà l'inquinamento del mondo marino nasce sulla terra. Ricordiamo che tutto ciò che finisce negli scarichi urbani quasi sempre finisce in un fiume, e di conseguenza in mare.
I rifiuti dunque sono un problema importante e assumono una voce primaria nei bilanci delle amministrazioni, che devono garantire lo smaltimento quotidiano degli stessi, con risorse importanti da utilizzare. Uno degli strumenti principali ed essenziali per risolvere i problemi ambientali connessi alla gestione dei rifiuti, è la raccolta differenziata. Forse non tutti sanno della tragedia che si consuma nel Pacifico, al largo delle Isole Hawaii, verso il Giappone, un’ enorme isola artificiale di rifiuti galleggianti si ingrandisce sempre di più ogni giorno che passa. La composizione di quest’isola per lo più è formata da rifiuti leggeri, come il polistirolo, la plastica, il legno, le reti fantasma ecc.. Quotidianamente migliaia di pesci e uccelli marini restano vittima di questo "mostro galleggiante". Per attraversare ed uscire da questa area, occorrono ore ed ore di navigazione veloce, addirittura si parla di un paio di giorni. Le correnti che in questa zona del Pacifico tendono a ruotare, favoriscono l’accumulo dei materiali finiti in mare o scaricati dalle migliaia di navi che solcano i mari. L'area è nota come Easter Garbage Patch, e sul sito di Greenpeace si può vedere un'animazione cliccando sul tasto Click to view animation.
A fronte di tutto ciò, è indispensabile sensibilizzare l'opinione pubblica sullle modalità di recupero/riutilizzo/riciclo dei rifiuti. Le nuove generazioni sono il futuro dell’umanità, dunque questo messaggio principalmente è rivolto a loro, ma anche agli adulti che si trovano ad educare, insegnati e genitori in primis. Comprendere la corretta gestione e il corretto smaltimento dei rifiuti, significa rendersi responsabili della salvezza dell'ambiente, e conoscere le procedure di riciclo ci aiuta a capire l’importanza di questa tematica che troppo spesso è trattata con superficialità.
CONOSCIAMO IN DETTAGLIO I RIFIUTI COMUNI CHE PRODUCIAMO
FRAZIONE ORGANICA
La frazione organica dei rifiuti, è composta dagli scarti alimentari, vegetali e animale. Questo tipo di rifiuto costituisce il 30 - 40% dei rifiuti totali che produciamo. Dalla loro trasformazione si ottiene il compost. Potremmo anche realizzare nel nostro giardino una compostiera adatta a raccogliere sfalci di erba, piccoli rami e foglie, residui di frutta e verdura, fondi di caffè, gusci di uova. Da evitare i prodotti di origine animale se non in minima parte, necessari come "innesco" per stabilire la flora batterica adatta alla degradazione dei rifiuti stessi. Le fasi sono: decomposizione - trasformazione.
LA CARTA
È FONDAMENTALE RICICLARE QUANTA PIÚ CARTA POSSIBILE, PER SALVAGUARDARE LE FORESTE. Per produrre una tonnellata di cartata da cellulosa vergine, occorrono: 15 alberi - 440.000 litri di acqua - 7600 kwh di energia elettrica Per produrre invece una tonnellata di carta riciclata, occorrono: nessun albero - 1800 litri di acqua - 2700 kwh di energia elettrica Il riciclo della carta è uno dei maggiori prodotti che normalmente si riesce a recuperare, nonostante ciò, intere regioni di foreste spariscono ogni giorno nel mondo. Il 75% della carta prodotta finisce in libri, giornali, riviste, il restante 25% in imballaggi e confezioni.
Cosa riciclare?
Giornali, riviste, quaderni, sacchetti di carta, cartone, tutto ciò insomma che contenga carta e che non sia contaminato da colle o prodotti chimici. La carta riciclata viene selezionata e divisa per peso specifico, e depurata da inchiostri chimici, per poter produrre carta bianca, il procedimento iniziale è quello di spappolare la carta, inserendola in un macchinario che con acqua calda rende la carta una poltiglia (Pulper), successivamente il tutto viene pressato e inviato alle cartiere per la lavorazione. La maggior parte della carta riciclata sarà utilizzata poi per imballaggi e confezioni.
IL VETRO
Il vetro rappresenta uno dei rifiuti più riciclati in assoluto. Per produrre vetro occorrono: silice, soda, carbonato di calcio. Produrre vetro con eguali quantità di materia prima e di vetro riciclato si risparmia: metà del fabbisogno di materia prima, un terzo di energia in quanto la temperatura di fusione è più bassa, (solitamente è di 1500°C) e si riducono le emissioni in atmosfera. Il vetro riciclato è quello delle bottiglie, barattoli e contenitori vari. Non inserire nella raccolta differenziata altri prodotti insieme al vetro, come tazzine da caffé, pirofile da forno, lampadine, porcellane. Sono prodotti che si riciclano a parte, negli appositi centri di raccolta. Il vetro una volta riciclato, viene separato e frantumato, una calamita eliminerà gli anelli delle chiusure di metallo e un aspiratore i residui di carta e altri componenti come la plastica. Dopo il lavaggio il tutto viene inviato alle vetrerie per la fusione. Grazie a questo, il 35% della produzione annua è data dalle componenti riciclate.
LA PLASTICA
UNO DEI MAGGIORI RESPONSABILI DELL’INQUINAMENTO URBANO E MARINO. PRODOTTO DERIVATO DAL PETROLIO Esistono diversi tipi di plastica:
- POLIETILENTEREFTALATO: per bottiglie di acqua minerale, bevande, e alimenti.
- POLIVINILCLORURO: bottiglie, nastro isolante, fili elettrici, tubi.
- POLIPROPILENE: siringhe, pennarelli ecc.
- POLIETILENE: Sacchetti per l’immondizia, per la spesa (ora aboliti), per surgelare i cibi ecc.
Cosa riciclare? Bottiglie, flaconi, oggetti di plastica, sacchetti, vasetti dello yogurt, imballaggi di plastica ecc. I bicchieri e i piatti di plastica (ne sconsigliamo l'utilizzo), giocattoli, tubetti del dentifricio, vasetti con residui alimentari e di olio, custodie dei CD ecc.. vanno gettati nel sacco dei materiali inerti comuni. Le plastiche idonee, una volta raccolte, vengono inviate nei centri appositi, dove verranno separate per polimero, attraverso macchine speciali, poi saranno lavate, macinate e avviate alla lavorazione. Dalla plastica si ricavano innumerevoli prodotti, e si trasforma anche per ricavarne dei fili, che saranno utilizzati per produrre maglioni, ecc.
I METALLI
I metalli rappresentano uno fra i materiali di maggior consumo (lattine, scatolette, barattoli, scarti di vario tipo, reti dei letti, elettrodomestici). Per produrre 1 Kg di alluminio occorrono: bauxite (minerale dal quale si ottiene alluminio) e 14/16 kwh di energia. Per produrre 1 Kg di alluminio proveniente da materiale riciclato occorrono: 95% di energia in meno, e il minerale proveniente dall’escavazione.
I metalli in genere, sono suddivisi in ferrosi e non ferrosi, e servono per la produzione di un’infinità di oggetti (pentole, lattine, scatolame, biciclette, elettrodomestici, profilati ecc). Le lattine devono avere il simbolo AL, mentre le scatolette ACC. Una volta raccolto il materiale, si invia presso i centri di stoccaggio, dove per mezzo di calamite giganti, vengono separati i metalli ferosi da quelli non ferosi. L’alluminio una volta lavato, è pressato in balle e viene inviato alle fonderie per la nuova produzione. L’Italia è uno tra gli ultimi consumatori di lattine di alluminio.
ALTRI TIPI DI RIFIUTI
Naturalmente l’uomo produce altri rifiuti oltre a quelli sopra elencati. Rifiuti che possono essere pericolosi per l’ambiente se non riciclati o raccolti in modo corretto. Pensiamo alle batterie delle auto, alle pile esauste, ai medicinali in genere, ai cosmetici, alle lampadine, alle cartucce delle stampanti e agli olii esausti, sia alimentari che indistriali. Rifiuti che per quanto riguarda gli olii, sono fra i maggiori responsabili dell’inquinamento delle acque e delle falde sotterranee.
Sopra: le opere dell’amico e artista Gianni Depaoli, mostra che rischiamo ogni giorno di essere invasi e sovrastati dai rifiuti, i nostri rifiuti, un peso che diventa insostenibile. Pensiamoci!
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