APNEA: FABBISOGNI ENERGETICI DEL NOSTRO ORGANISMO
I momenti fondamentali della dietetica sportiva si riferiscono al periodo di allenamento, vale a dire ciò che si mangia e si beve immediatamente prima o dopo la competizione sportiva.
Per chi pratica seriamente lo sport agonistico, ovviamente, i problemi sono più numerosi rispetto a chi lo fa amatorialmente. Dopo una competizione sportiva piuttosto impegnativa, l’ organismo ha subìto una vera e propria 'aggressione' muscolare e nervosa, per cui è affaticato. Di conseguenza, le sostanze tossiche accumulate durante la fatica vanno eliminate e, i diversi apporti idrici, minerali, vitaminici, per non dire degli zuccheri, grassi e proteine vanno riequilibrati. In linea generale non esistono differenze sostanziali fra l’ alimentazione indicata per gli atleti e a quella adatta a chi non è atleta. Valgono quindi le regole generali, che ripetiamo, non sono uguali per ogni individuo.
Immediatamente dopo la fine di una pescata, è utile bere due bicchieri di acqua non fredda, contenente un pizzico di sale e un po' di zucchero; questo serve a reintegrare gli zuccheri e sali persi durante la battuta di pesca. Per lo sportivo oggi ci sono molte bevande adatte per una corretta reidratazione e integrazione di sali minerali. Quando si suda molto, oltre ad una perdita di sodio, si ha anche una perdita di potassio e quindi, nei giorni prima dello sforzo, non deve mai mancare frutta fresca e secca, verdure (tutti cibi ricchi di potassio e vitamina C).
Conviene fare un pasto sobrio, senza carne, con insalata verde, uovo sodo o formaggio. È consigliabile introdurre la carne nel pasto della sera del giorno dopo la prova. Per le prime 24 ore, l’apporto minimo proteico può essere assicurato da latte o yogurt, dall’uovo o dal formaggio fresco, oltre che dalle proteine vegetali fornite dalla pasta e dal riso. Non è vero che le carni rosse debbano essere consumate in grandi quantità prima e dopo le prestazioni fisiche impegnative. La carne è utile allo sportivo per sopperire al fabbisogno proteico, ma a dosi elevate può affaticare l'apparato digerente e quello renale.
Prima di ogni gara è preferibile idratare l’organismo e arricchire la dieta di zuccheri di facile assimilazione (biscotti, grissini, dolci secchi senza crema, miele, marmellata, riso e pasta senza sughi e grassi fritti tipo ragù).
Quindi è un errore abbuffarsi di cibo subito dopo una prestazione sportiva piuttosto impegnativa, come potrebbe essere la pesca subacquea. È preferibile provvedere subito al rifornimento di acqua e di sali minerali (escludendo bevande gelate). Dopo 24 – 36 ore, l’appetito si presenterà robusto e allora sarà opportuno soddisfarlo adeguatamente.
L'ALIMENTAZIONE DEL PESCATORE SUBACQUEO
Il pescatore subacqueo necessita, come qualsiasi altro sportivo, di una dieta che garantisca salute e benessere attraverso un corretto equilibrio nutrizionale e che non provochi disturbi nel corso della sua attività competitiva o non competitiva. È necessaria quindi una dieta che sia corretta sia dal punto di vista quantitativo (calorie) che dal punto di vista qualitativo (presenza di tutte le sostanze necessarie per l’ organismo).
Il computo delle calorie è individuale. Ovviamente, nel caso di attività fisica, il fabbisogno giornaliero di calorie aumenta in funzione dell’intensità e durata dello sforzo. Il fabbisogno giornaliero dipende da vari fattori: dieta, sesso, struttura fisica, ecc..!
I nutrienti principali sono i seguenti:
- carboidrati, o glicidi o zuccheri;
- proteine;
- lipidi o grassi;
- sali minerali;
- vitamine.
Senza la pretesa di essere esaustivi, in questa sede illustriamo brevemente le caratteristiche degli alimenti.
I carboidrati possono essere a rapido assorbimento, come gli zuccheri semplici presenti nelle marmellate e nel miele, oppure a lento assorbimento, come quelli complessi presenti nel pane, nella pasta, nel riso ecc....
Ricordiamo che non esistono zuccheri essenziali, a differenza degli aminoacidi e di alcuni grassi.
Le proteine sono molecole formate da una sequenza di aminoacidi e possono essere di origine animale e vegetale.
I lipidi possono essere, in funzione della struttura chimica, semplici o complessi. I lipidi semplici, sono prevalentemente grassi di deposito (secondo la vecchia definizione; attualmente è stata fatta una estesa revisione su tale tipologia di grassi) che rappresentano una fonte di riserva energetica; i lipidi complessi sono prevalentemente strutturali.
Le vitamine sono classificabili in liposolubili (A, D, E, K) e idrosolubili (gruppo B, PP, acido folico, vit. H, vit. C) e svolgono, entrambi i gruppi, importanti funzioni metaboliche.
I sali minerali sono rappresentati da ferro, calcio, potassio, sodio, cloro. Sono anch'essi importanti poiché nell’organismo svolgono importanti processi metabolici. Il ferro, per esempio è contenuto nell 'emoglobina (gruppo eme), importante per il trasporto dell’ ossigeno.
Ogni apneista dovrebbe (deve) mantenere un regime alimentare equilibrato e regolare, con una piccola caratterizzazione nei giorni di immersione.
Durante una pescata, il soggetto è sottoposto a più problemi:
- durante lo sforzo, si accumulano nei muscoli i cataboliti tossici;
- l'organismo consuma le sue riserve energetiche;
- la stessa struttura dei muscoli subisce o può subire dei danni;
- il corpo si disidrata (in acqua salata) e necessita di liquidi.
Vediamo, brevemente, quale può essere il miglior modo per far fronte a questi problemi. Innanzi tutto è necessario introdurre alcune precisazioni. Gli alimenti possono essere suddivisi sulla base dei vantaggi che apportano, per cui distinguiamo i seguenti:
- prodotti finalizzati ad una integrazione energetica (int. di vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina E nel caso in cui l'apporto lipido nella dieta è medio-alto, poiché la vit. E è liposolubile) - (Linee Guida Ministero della Salute);
- alimenti reintegranti le perdite idrosaline. Si tratta di prodotti pronti per essere utilizzati contenenti sodio, cloro, potassio e magnesio (Linee Guida Ministero della Salute);
- alimenti finalizzati al reintegro delle proteine, degli aminoacidi e derivati;
- prodotti ad alta valenza nutrizionale;
- integratori ed ergogeni.
Questo primo gruppo comprende tutti gli alimenti adatti a quelle attività sportive che prevedono un intenso sforzo muscolare e qundi, a prevenire le problematiche prima elencate. Poi è necessario integrare i liquidi persi. Ricordiamo che l'Acqua Totale Corporea (ATC) costituisce l'80% del peso nei bambini, il 70% nell'adulto e il 60% nell'anziano. L'acqua è distribuita in modo ubiquitario nel nostro corpo, e la maggior parte è interna alle cellule, circa il 67%; il restante 33% è acqua extracellulare (ovvero liquido interstiziale, plasma, linfa e liquido transcellulare).
L'acqua subisce un turnover continuo, per cui il fabbisogno è legato al tipo di attività fisica e alle abitudini del soggetto. In generale, per tutti, si consigliano 1.5 - 2.5 litri al giorno. Chi volesse essere più preciso e metodico, può calcolare il fabbisogno considerando 1.5 ml di acqua per ogni Kcal spesa, oppure 7 ml per ogni caloria fornita dalle proteine di origine animale.
Vanno ricordati gli alimenti essenziali per un sub, utili a ripristinare il patrimonio salino, indispensabile per prevenire i crampi (vedi sotto), tra questi vi sono frutta, ortaggi, verdura ed integratori specifici.
Durante una intensa attività fisica, in carenza o in assenza di ossigeno, "entra in gioco" il sistema energetico anaerobico. In questa sede ci limitiamo solamente ad alcuni dettagli, con la promessa di tornare sull'argomento. Il sistema energetico anaerobico è distinguibile in s. anaerobico alattacido e s. anaerobico lattacido:
Nel s. anaerobico alattacido non si ha produzione di acido lattico che, come molti sapranno, è responsabile delle fastidiose e dolorose contratture muscolari che chiamiamo crampi. Questi ultimi possono colpirci sia durante l'attività, ma anche dopo, a distanza di molte ore dall'allenamento o dall'attività sportiva. Questo "sistema" si esaurisce in fretta, è tipico di attività molto intense e molto rapide, dunque non è il caso dell'apnea.
Nel s. anaerobico lattacido invece, si ha produzione di acido lattico che, oltre una certa soglia, porta a delle alterazioni metaboliche responsabili del senso di fatica.
Dunque è importante ritardare il più possibile, se si è intenzionati ad effettuare competizioni di lunga e media durata, il subentro del s. anaerobico, a favore del sistema energetico aerobico, ovvero l'insieme di tutti i processi metabolici che liberano energia in presenza di ossigeno. Questo è possibile con l'allenamento, che permette il raggiungimento di adattamenti cardiocircolatori, respiratori ed ematologici variabili in funzione dell'attività da svolgere.
Scritto da WILLY DI APNEATEAM.INFO
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