IL TORRENTE SANSOBBIA
In questo nuovo articolo voglio descrivervi un’altra zona umida (per le altre già descritte vedere a fondo pagina) dalle caratteristiche davvero interessanti; è il luogo dove l'acqua dolce e l'acqua salata si mescolano, la foce del torrente Sansobbia.
Ci troviamo in Liguria, in provincia di Savona, tra l'abitato di Albissola Superiore e Albissola Marina. Il torrente Sansobbia (“sensòggia” in Ligure) è un corso d'acqua dalla lunghezza di 23 km; nasce dal Monte Beigua a circa 1000 m. di quota, in prossimità della croce monumentale posta a ponente sulla vetta e, dopo aver attraversato il paese di Stella e Albissola Superiore, sfocia in mare.
Il torrente, attualmente presenta un regime torrentizio modesto rispetto a qualche decennio fa, causa la riduzione delle precipitazioni e grazie anche al costante prelievo idrico per usi agricoli e per l'alimentazione di acquedotti. Il torrente, inoltre, non gode di approvvigionamenti idrici consistenti provenienti da grossi affluenti (il principale affluente del Sansobbia è il Riobasco, poi vi sono altri corsi d'acqua di minore importanza). Per molti mesi, principalmente in quelli estivi, il torrente è in secca e le sue acque si disperdono tra la sabbia del suo letto. In occasione di forti precipitazioni, il torrente può rivelarsi pericoloso, straripando velocemente ed allagando le aree circostanti.
In passato, l'acqua del torrente consentiva il funzionamento di alcuni mulini, ancora oggi visitabili ma non più funzionanti, come ad esempio quello situato nell'abitato di Ellera.
Partendo dal paese di Celle Ligure, ho percorso inizialmente la strada litoranea per poi scendere sulla pista ciclo pedonabile, realizzata dove precedentemente vi era la sede ferroviaria. Dopo aver passeggiato per una decina di muniti immerso nella macchia mediterranea, sono sopraggiunto ad Albissola e successivamente alla foce del Sansobbia.
Dopo essermi fermato nei pressi di un ponte, sono sceso nell'alveo del fiume, dove l'acqua permasta alla calura estiva crea delle zone umide attorniate da cannucce di palude (Arundo donax). Proprio qui ho avuto l'occasione di osservare e fotografare una coppia di cavalieri d'Italia (Himanthopus himanthopus); questi meravigliosi ed eleganti trampolieri limicoli preferiscono questo tipo di habitat, poiché riescono a procacciarsi più facilmente il loro cibo preferito, ovvero un mix di insetti acquatici e terrestri.
Poco distante dalla coppia di trampolieri ho potuto osservare un incantevole esemplare di airone cenerino (Ardea cinerea); esso si alzava in volo raggiungendo un'altra zona allagata poco distante.
Dopo qualche minuto, la mia attenzione veniva attirata da un impercettibile movimento tra le canne di palude dove faceva timidamente la sua comparsa un esemplare di piro-piro boschereccio (Tringa glareda). Questo uccello limicolo e migratore, appartiene alla famiglia degli Scolopacidi e si caratterizza per la coda barrata e dalle zampe di colore giallo-verde chiaro. Altre sue peculiarità sono il dorso marrone scuro con piccole macchie bianche e il collo grigio chiaro. Durante le migrazioni, il piro-piro sosta sempre nei pressi di zone umide o nelle vicinanze di estuari di fiumi e torrenti che sfociano in mare. In questi luoghi può alimentarsi di lombrichi, larve di insetti, aracnidi e sostanze vegetali tra cui varie specie di alghe. La femmina depone sul terreno aperto, o in radure, 3 o 4 uova di colore cangiante dal verdastro al verde oliva, aventi macchie bruno-violetto.
Incamminandomi verso la foce del fiume ho potuto osservare anche diversi animali più comuni come germani reali (Anas platyrhynchos), cormorani (Phalocrocorax carbo) e gabbiani (Larus michahelis). Molte altre specie popolano questa zona, alternandosi nelle varie stagioni dell'anno, soprattutto in primavera ed in autunno, come si può osservare nella cartellonistica presente sul luogo. Rusiltano censiti il fratino (Charadrius alexandrinus), la pettegola (Tringa totanus), la pavoncelle (Vanellus vanellus), il piovanello (Calidris alpina), la beccacie di mare (Haemanthopus ostralegus) e molte altre specie. Una lista completa delle specie di uccelli osservabili in questa zona è presente sul sito www.liguriabirding.net.
Trovandomi in totale armonia con questo luogo, esempio di biodiversità, mi ha portato ancora una volta a riflettere: ritengo fondamentale, come un dovere, preservare e mantenere intatti questi habitat deltizi di foce, scongiurando in ogni modo le modificazioni artificiali, quali la cementificazione selvaggia degli argini, la quale risulta essere, insieme ai cambiamenti climatici, una delle cause più frequenti di improvvise alluvioni dagli effetti devastanti.
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