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Cod Art 0174 | Rev 00 | Data 12 Giu 2009 | Autore Pierfederici Giovanni

 

TANTI MOTIVI PER UCIDERE GLI SQUALI

Utilizzi

In passato abbiamo gia affrontato temi quali il finning e le presunte pseudoproprietà anticangerogene della cartilagine di squalo. Da alcuni anni poi, per incentivare la pesca di questi predatori dei mari, vengono sfornati studi, soprattutto dal Giappone, sulle proprietà e sugli utilizzii del collagene ricavato dalla pelle degli squali. Il collagene di squalo è facile da preparare e può essere utilizzato in biologia (come substrato per le colture cellulari), in medicina (si ritiene che abbia proprietà benefiche sull'osteoporosi), in chimica (come substrato per le metalloproteasi). In Giappone in particolare, vengono pescati ogni anno oltre 12.000 tonnellate di squali, soprattutto della specie Prionace glauca e altre dell'ordine Carcharhiniformes. La maggior parte di questi servono a rifornire il mercato cinese, la cui domanda cresce ogni anno. In Giappone, la specie Squalus acanthias è stata decimata ed era utilizzata per la preparazione del Kamaboko (surimi). La carne dell'ancora "abbondante" Prionace glauca è invece adatta alla preparazione di una specialità detta Hanpen.

La cartilagine ottenuta viene utilizzata dall'industria alimentare e farmaceutica per la produzione della coindritina solfato (naturalmente prodotta dal corpo umano ma la cui produzione viene meno con l'avanzare dell'età), che sembra molto efficace insieme alla glucosammina per la cura delle patologie osteoarticolari. La stessa coindritina solfato è la protagonista di molti studi relativi a sue presunte proprietà anticancro. La pelle della specie Prionace glauca, è particolarmente ricca del collagene di Tipo I e di Tipo II, mentre un particolare tipo di collagene (l'elastoidina) è unicamente distribuito tra la pelle e la cartilagine delle fibre trasparenti nel punto di contatto tra il corpo e le pinne. L'elastoidina è facilmente utilizzabile rendendola solubile mediante moderata ingestione con pepsina. I metodi per separare il collagene dalla cartilagine sono diversi. Per esempio Takahashi ha descritto la metodica per rimuovere le scaglie placoidi dallo squalo Carcharhinous plumbeus e da Isurus oxyrinchus. A volte basta una semplice soluzione acida per solubilizzare il collagene e seoararlo dalla pelle. Infine ricordiamo che di alcuni squali sono consumate pure le uova, in particolare della specie Lamna ditropis, per la preparazione del Sushi. In questo caso il rischio di estinzione della specie è ulteriormente maggiorato.

PERCHÈ SI UTILIZZA IL COLLAGENE DI SQUALO?

Gli idrosilati di collagene e le gelatine di squalo sono da tempo in commercio in tutto il mondo. Si ritiene che siano efficaci nelle patologie degenerative del tessuto osseo (osteoporosi e varie forme di artrosi conosciute con il nome di osteoartriti). Gli studi che confermano la validità dei prodotti a base di collagene di squalo sono diversi (vedere in bibliografia Adam, 1996; Moskovitz, 2000; Koyama, 2001). Questi idrosilati sono sostitutivi di quelli ottenuti dal collagene proveniente da animali domestici, in seguito alle restrizioni introdotte dopo le encefalopatiti bovine spongiformi. In Giappone quindi l'attenzione agli animali acquatici come fonti di materie prime è notevolmente aumentata. Gli idrosilati, oltre che da diverse specie di squali sono ottenute dal salmone, dalla trota e dai tonni.

ALTRI UTILIZZI

Nel sud est asiatico è noto, l'utilizzo degli squali è prevalentemente culinario. Tale utilizzo è talmente diffuso che spesso nei ristoranti si utilizzano pinne artificiali di squalo. Sono essenzialmente di origine animale (mammiferi) o vegetale e sono riconoscibili per la scarsa elasticità, tuttavia un consumatore non abituale è in grado di riconoscerle. Su 100 pinne, spesso se ne trovano 30/70 artificiali. L'utilizzo della carne di squalo è comunque talmente diffuso che sull'argomento esistono moltissime pubblicazioni, anche specialistiche.
Ci sono poi innumerevoli usi non culinari. L'olio estratto dal fegato per esempio, è utilizzato come lubrificante perchè contiene squalene, che ha una temperatura di congelamento di -73 °C e una temperatura di ebollizione di 330 °C. Viene poi usato dall'industria della cosmesi e come prodotto antifouling da spalmare sulla chiglia delle imbarcazioni in legno. La produzione di olio di squalo è enormemente calata negli anni, si è passati dalle 500 ton. del 1976 alle 4 tonn. del 1997 ( 2 tonn. dalle maldive e 2 tonn. dalla Corea). Il Giappone non produce più olio di squalo dal 1980.

La pelle di squalo è ampiamente utilizzata per la produzione di borse, calzature, stivali da cowboy destinati al mercato statunitense, e tantissimi altri prodotti. Non esistono dati ufficiali sul mercato della pelle di squalo, ma esistono alcuni dati sull'importazione dal Messico agli Stati Uniti, per esempio nel 1986 furono importate 36.800 pelli. I denti di squalo sono utilizzati soprattutto in cerimonie di tipo religioso. Attualmente e per fortuna il mercato è limitato in tutti i paesi, e riguarda soprattutto denti di grandi dimensioni, che sono commercializzati soprattutto in USA, Messico, Inghilterra, Asia e Africa. I denti di piccole dimensioni non hanno praticamente alcun mercato.

BIBLIOGRAFIA