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Cod Art 0181 | Rev 01 del 27 Sett 2013 | Data 06 Lug 2009 | Autore Pierfederici Giovanni

 

   

 

LA CATTIVA GESTIONE DEI SUSSIDI EUROPEI PER LA PESCA

L'Unione Europea ha erogato, tra il 1994 e il 2006, ben 4.4 miliardi di euro in sussidi per mantenere un sistema, quello della pesca, ormai palesemente insostenibile, come dichiarato nel corso degli anni da un'infinità di associazioni, anche governative. Da qualche tempo è possibile sapere che fine fanno i soldi erogati in sussidi, grazie al sito fishsubsidy, che evidenzia nel dettaglio, grazie ad un database messo in piedi dopo una lunga e faticosa lotta per l'accesso alla documentazione dall'Unione Europea, la ripartizione dei fondi per paese, per tipo di imbarcazione e secondo altri criteri facilmente selezionabili. La Spagna è il paese che più di ogni altro ha beneficiato dei sussidi per la pesca, ma risulta anche che due dei tre pescherecci che in assoluto hanno beneficiato di questi sussidi sono italiani e sono, nell'ordine, come facilmente verificabile, la Helen Mary di Rostock, l'Eschilo e Vega Q entrambi di Marzara del Vallo. I due pescherecci italiani hanno beneficiato rispettivamente di 6.1 e 5.5 milioni di euro. Cifre impressionanti. Il problema è che questi soldi servono a svuotare i nostri mari e, solo una minima parte, infinitesimale, è adoperata per progetti a tutela e sostegno delle risorse marine. La quasi totalità dei sussidi serve per l'ampliamento e la costruzione di porti e imbarcazioni. Come dire che se costruiamo più navi prenderemo più pesce, è vero esattamente il contrario. In un recente rapporto dell'UE si afferma che la flotta europea è sovradimensionata di 2/3 e, pur essendo in diminuzione del 2-3% all'anno, aumenta l'efficienza di cattura dei pescherecci superstiti, rendendo vano qualsiasi contributo relativo alla dismissione delle vecchie imbarcazioni. Esaminiamo qualche dato. Se sul sito fishsubsidy clicchiamo sul tasto Italy, ecco cosa appare:

Tabella

La parte del leone spetta a Marzara del Vallo, con ben 64 milioni di euro. Le cifre sono impressionanti e ci si chiede cosa accadrebbe se l'intero settore fosse basato su una concezione più prettamente meritocratica. Sicuramente il settore pesca sarebbe gia collassato, poiché i sussidi mantengono in vita un sistema che, per come è gestito attualmente, non può funzionare. Senza i sussidi nessuno potrebbe permettersi di comperare pesce.

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