Limulus polyphemus
Sopra, Limulus polyphemus. Fonte: Wikipedia, autore: Ricce. Pubblico dominio.
NOME SCIENTIFICO: Limulus polyphemus (Linneo, 1758 )
NOME VOLGARE: limulo, xifosuro, granchio delle Mollucche, pesce casseruola
PHYLUM: Arthropoda
SUBPHYLUM: Chelicerata
CLASSE: Merostomata
ORDINE: Xiphosura (csifos= spada, urà=coda)
FAMIGLIA: Limulidae
CARATTERISTICHE: la specie appartiene alla Famiglia Limulideae, che comprende altre tre specie. Tipicamente il suo corpo è diviso in tre parti, la porzione della testa (prosoma o cefalotorace), contenente gli occhi, il cervello, il cuore, la bocca, i cheliceri e le zampe locomotrici, la porzione centrale (opistosoma o addome), che racchiude le cinque paia di branchie a libro e l'opercolo genital, e la porzione del telson, ovvero la lunga coda rigida. I tergiti del prosoma sono quindi fusi a formare il caratteristico scudo a ferro di cavallo, che porta gli occhi composti, formati da un complesso di ommatidi. La porzione centrale ovvero l'opistosoma è ridotto, è ben articolato con il prosoma e porta lateralmente delle bordature spinose, molto robuste. La parte terminale è praticamente il telson tipico degli Artropodi, che in questo animale assume una caratteristica forma a spina, utilizzata dalle popolazione indiane native come dardo per le frecce. Utilizzavano pure lo scudo del carapace per attingere l'acqua.
Le appendici del prosoma sono 5 più i cheliceri: i cheliceri sono anteriori alla bocca, sono piccoli e terminano a pinza; i pedipalpi sono più grandi e anch'essi chelati. Nei maschi sono modificati; seguono tre paia di appendici ambulacrali, chelate ed utilizzate per triturare; l'ultimo paio di appendici è privo di chele, ma possiedono spine e lamelle terminali, utilizzate per l'affossamento. Anche l'opistosoma porta ben sei appendici (unico caso noto tra i Chelicerata). Il primo paio costituisce l'opercolo che copre l'apertura genitale; le altre cinque paia sono dotate di branchie lamellari (o a libro), di origine ectodermica, che fungono anche da organi natatori.
La bocca è ventrale e porta denti chitinosi e ventriglio muscoloso. Si nutrono generalmente di piccoli organismi bentonici come molluschi, vermi e crostacei.
I sessi sono separati e i maschi sono leggermente più grandi delle femmine. Possiedono organi copulatori e meccanismi di accoppiamento complessi. La larva subisce più metamorfosi che la porta ad acquisire nel tempo tutte le appendici che si ritrovano poi nell'adulto. La larva in questi organismi è detta trilobitiforme.
Larva trilobitiforme
DIFFUSIONE: dal Nord America all'Asia Sud orientale (Molucche, Giappone). Resti fossili in Germania (Baviera) nei calcari litografici di Solnhofen e Eichstatt
Limulo morente (dedotto dalle tracce fossili), dalle lastre litografiche di Eichstatt
PESCA & USO: ogni anno vengono catturati molti esemplari, utilizzati sia per le esche delle anguille, che per uso cosmetico, e farmacologico. I suoi amebociti hanno la capacità di gelificare in presenza anche di quantitativi minimi di endotossine batteriche prodotte da gram-negativi. La specie è in declino e non è riproducibile in cattività. Commestibile.
BIBLIOGRAFIA
- John T. Tanacredi, Biology and Conservation of Horseshoe Crabsi
ARTICOLI CORRELATI
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons
Ideazione: Pierfederici Giovanni - Progetto: Pierfederici Giovanni, Castronuovo Motta Nicola, Guadagnino Marcello.
Prima Pubblicazione 31 Lug 2006 - Testi e immagini riproducibili secondo le specifiche Creative Commons. Le immagini dei Collaboratori detentori del Copyright © sono riproducibili solo dietro specifica autorizzazione.
Si dichiara, ai sensi della legge del 7 Marzo 2001 n. 62 che questo sito non rientra nella categoria di "Informazione periodica" in quanto viene aggiornato ad intervalli non regolari
XHTML 1.0 Transitional – CSS