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Cod Art 0677 | Rev 00 | Data 15 Aprile 2015 | Autore Ottavio Luoni

 

TIPI DA SPIAGGIA: I FUNGHI PSAMMOFILI

Psathyrella ammophilaQuando pensiamo ai funghi, il nostro primo pensiero è quello di associarli ad habitat costituiti da freschi boschi o radure, poste a quote collinari o montane. Difficilmente immaginiamo i funghi in ambienti tanto diversi da questi, tanto meno di osservarli sulle dune sabbiose e a volte anche a brevissima distanza dal mare. Ma, come spesso accade, in natura nulla è scontato ed alcuni di essi hanno scelto proprio questi luoghi particolari per crescere.
Come ben sappiamo, questi sono habitat molto "difficili", vuoi per la presenza della salsedine portata dal mare, vuoi per la forte insolazione presente in alcuni periodi dell'anno associata alla carenza di acqua dolce, non tanto per una vera mancanza di precipitazioni, ma perché la sabbia, per sua natura, è molto drenante e non riesce a trattenere acqua per lunghi periodi. Tutte queste condizioni avverse e criticità, mettono a dura prova tutti gli organismi degli ambienti dunali.

I funghi degli ambienti dunali hanno "sviluppato" adattamenti evolutivi specifici e particolari ed è proprio per questo motivo che ho voluto descrivervi alcuni di questi funghi esclusivi, che vivono tra la sabbia e il mare. Certamente non sono gli unici (in Italia sono state censite oltre 300 specie tipiche di ambienti dunali) ma, questi che vi presenterò brevemente, mi sembravano i più rappresentativi.
Ricordiamo, purtroppo, che questi ambienti sono sempre più rari e minacciati. In alcune zone le dune sono pressoché sparite. I motivi alla base della distruzione degli ambienti dunali e costieri sono stati gia affrontati in passato (vedere qui, qui, qui e qui). Ricordiamo che tali ambienti, una volta distrutti, sono irrecuperabili; alterazioni più o meno marcate e totalmente distruttive sono inoltre associate, secondo studi recenti, all’erosione costiera, quindi per nulla o poco dipendente dall’azione dei marosi.

Prima di illustrare alcune delle specie rappresentative, ricordo che lo studio dell'ecologia e della biologia degli ambienti dunali è abbastanza recente. Le dune come luogo di ricerca e studio, sono state rivalutate, almeno in Italia, solo agli inizi degli anni '90, mentre nel nord Europa i primi studi risalgono agli anni '50. L'Italia, con migliaia di Km di coste, non si è mai curata particolarmente delle dune, considerate "squallide" dalla cultura popolare (come emerge, purtroppo, da tanta letteratura).

Hygrocybe conicoides
Qui sopra, esemplari di Hygrocybe conicoides, bellissimo fungo color rosso ciliegia che, a differenza
di altre specie alofile, risalta agli occhi per il contrasto dei suoi colori vivi.

I lavori più significativi sui funghi psammofili sono quelli ascrivibili alla Società Veneziana di Micologia, i cui lavori di cartografia micologica della laguna risalgono al 1987. Interessanti i lavori di Paciotti e Lalli, che hanno descritto specie nuove come Psilocybe halophila e Oudemansiella mediterranea; quelli di Contu che ha descritto i funghi della Sardegna; di Hausknecht e Zuccarelli, che hanno descritto le specie del litorale romagnolo del ravennate; di Napoli che ha trattato i funghi litoranei della Sicilia; di Cittadini, Migliozzi & Camboni che hanno pubblicato interessanti lavori per il litorale laziale; di Barluzzi che ha scritto sui funghi del litorale del grossetano. Mancano contributi significativi per regioni naturalisticamente importanti come la Calabria, la Puglia e il Molise, nonché per regioni come le Marche ed altri lembi di costa del medio Adriatico che però, purtroppo, sono ormai privi di ambienti naturali, totalmente compromessi da cemento ed infrastrutture.

Passiamo ora ad illustrare alcuni di questi funghi così particolari e davvero poco conosciuti.

Il primo di questi è Psathyrella ammophila che, come ben si evince dal significato etimologico del suo nome, la dice già lunga sull'habitat in cui vive (dal greco ammos = "sabbia" e philos = "amante di"). Questo particolare fungo è abbastanza comune e si Psathyrella ammophilapresenta generalmente in inverno o in primavera, solitamente dopo abbondanti piogge, anche a gruppi di numerosi esemplari. Il suo particolare habitat è circoscritto alle dune sabbiose, spesso associate a frustoli marcescenti di essenze mediterranee, quali Ammophila littoralis e Eryngium maritimum. Morfologicamente si presenta con un cappello di 1.5-4.5 cm. di diametro, dapprima emisferico a parabolico, poi successivamente convesso, pianeggiante, di colore bruno-rossastro, ma che con il clima secco assume una colorazione ocra–pallida.
Le lamelle sono rade, dapprima di colore ocra-grigiastre ma poi, a maturazione avvenuta, assumono una colorazione bruno-nerastra. Il gambo invece è cilindrico e quasi sempre profondamente infossato nel substrato sabbioso, quasi come se volesse cercare nutrimento nella poca umidità disponibile.

Altre due specie tipiche sono Montagnea arenaria e Gyrophragmium dunalii. Presentano ambedue forme abbastanza curiose e particolari, mancano di vere e proprie lamelle e sono dotate di una strana volva seminascosta nel substrato sabbioso. Sno collocati sistematicamente fra i funghi Gasteromiceti (funghi con parte fertile o Imenio racchiuso in un involucro o peridio) e i funghi Agaricali (funghi basidiomiceti costituiti da un gambo e da un cappello, con parte fertile racchiusa in lamelle o in un imenoforo composto da tuboli e pori).
Quello che assomiglia ad un cappello, in realtà, è solo il peridio che avvolge la parte fertile che, a maturazione avvenuta, si lacera per Peziza pseudoammophilalasciar fuoriuscire le spore. Anche il gambo è particolare, è infatti costituito da una columella (struttura a forma di colonna), come è presente in molti altri gasteromiceti. Altra particolarità di questi funghi sono le spore che non si formano sulle lamelle, come nei funghi normali, ma su un imenoforo (parte fertile), che si stacca in piccoli frammenti a forma di falce. Montagnea arenaria è una specie abbastanza comune, soprattutto in Sardegna, dove è stata segnalata varie volte.

In questi ambienti vi sono anche dei funghi appartenenti al gruppo degli Ascomiceti (funghi che producono spore in speciali cellule chiamate aschi). Tra questi, a titolo di esempio, possiamo citare Peziza boltoni e Peziza pseudoammophila, ambedue dalla curiosa forma di coppetta semiepogea.
Peziza pseudoammophila è presente in habitat quasi esclusivamente sabulicoli delle prime dune, nella fascia dell'ammofileto; ma è pure presente nella zona più prossima alla battigia, in compagnia di Cakile matitima, Euphorbia peplis e Xanthium italicum. A volte può crescere pure nel retroduna, associata a Medicago marina. Si presenta come una piccola urna semiipogea di 2-6 cm.Montagnea arenaria
Inizialmente globosa, poi si apre all'apice a forma di stella. La parte interna dell'urna è di colore bruno-scuro, mentre la parte esterna presenta invece una colorazione più chiara. Si presenta spesso completamente immersa nella sabbia. Molto simile Peziza ammophila, con cui condivide l'habitat, ma a tutt'oggi non risulta, dai dati in mio possesso, che sia stata segnalata anche in Italia.
Peziza boltoni all'inizio presenta una struttura a forma di coppa (ascocarpo) con orlo dentellato, lobato, ondulato e leggermente involuto, più o meno fessurato negli esemplari adulti. La superficie imeniale interna, si presenta da liscia a finemente rugulosa, a volte bitorzoluta; varia da un colore lilacino a violetto chiaro, a zone, imbrunente con l'età. La superficie esterna si presenta concolore alla superficie imeniale o leggermente più chiara, da finemente a grossolanamente forforacea, spesso ricoperta da piccole pustole violaceo-nerastre. la base è ricoperta da feltro miceliare ed ife miceliari di colore bianco.
Una curiosità: l'habitat di questa specie non è così selettivo come nelle specie precedenti e infatti, a volte, si può reperire anche in terreni bruciati e su suoli calcareo-argillosi.Conocybe dunensis

Un altro raro ascomicete legato agli ambienti dunali è Octospora coccinea var. maritima. Questo fungo è stato ritrovato per la prima volta nel novembre 1989, tra le dune del litorale di Marina di Castagneto Carducci (LI), tra la sabbia compattata e vari detriti vegetali, comprendenti anche vecchi resti di alghe marine. Presenta un ascocarpo a forma lenticolare e leggermente concavo, con margine esterno di colorazione biancastra, mentre l'interno è di colore arancio-rossastro. La carne è di consistenza ceracea ed è molto fragile.

Naturalmente, in questo breve scritto ho solo voluto dare una fugace panoramica dei funghi che si possono rinvenire in queste zone particolari e caratteristici tra la spiaggia e il mare, ma i funghi che hanno scelto di vivere in questi luoghi sono molti (quasi 300 le specie note). Spero di essere riuscito a suscitare qualche interesse verso questi organismi particolari, a volte ignorati dai più, ma anch'essi molto importanti per la biodiversità di questi luoghi. Chi volesse approfondire l'argomento non deve far altro che contattarci o consultare la bibliografia qui sotto.

Funghi spiagge Senigallia

Nota: le immagini delle specie Conocybe dunensis, Montagnea arenaria, Peziza pseudoammophila e Peziza boltonii provengono da internet. Biologiamarina.eu rimane a disposizione per eventuali chiarimenti relativi al copyright delle immagini, per le quali non è stato possibile risalire agli autori. Ringraziamo G. Cacialli per l'immagine della specie Hygrocybe conicoides.

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