VIDEO: SEA SHEPHERD INTERCEPTS JAPANESE WHALING FLEET
Le navi di Sea Shepherd hanno raggiunto, in un'area esterna al Santuario delle balene, la nave-fabbrica giapponese Nisshin Maru ed altri due scafi che costituiscono parte della flotta baleniera. Sea Shepherd ha così intercettato le navi dopo averle individuate una prima volta l'altro ieri. Gli ambientalisti, in questo primo caso, avevano denunciato la loro presenza all'interno dell’area di tutela dell'oceano Meridonale. In quella occasione Sea Shepherd aveva diffuso il video di alcune balene uccise.
Secondo gli ambientalisti il nuovo avvistamento conferma come la flotta giapponese si sia dispersa in un'area esterna al Santuario delle balene, ma sono tutt'ora nell’oceano meridionale. La "fuga" farebbe seguito del primo incontro avvenuto l'altro ieri. In particolare le navi nipponiche avrebbero passato il limite settentrionale della zona di Tutela sulla quale è in atto da anni una vera e propria diatriba internazionale sul suo riconoscimento. Sulla rotta della Nisshin Maru vi sono due navi di Sea Shepherd. Si tratta della Sam Simon e della Steve Irwin. Da quest'ultima si è levato un elicottero.
Fermo il commento degli ambientalisti: "se la Nisshin Maru torna nella zona di caccia, interverremo". Secondo Siddarth Chakravarty, capitano della Steve Irwin, questo è un ottimo inizio dell'operazione Retenless*. "Nel giro di un giorno e mezzo abbiamo creato il caos all’intera flotta giapponese", conclude Chakravarty. Una battaglia vinta, secondo Adam Meyersonsaid capitano della Sam Simon: "ma la guerra per il Santuario delle balene dell’oceano Meridionale si scatenerà nei prossimi mesi". Tratto da GeaPress. Leggi anche su GreenReport.
* Operation Relentless, condotta da Sea Shepherd Australia, è la decima Antarctic Whale Defence Campaign dell'organizzazione nata da una costola dissidente di Greenpeace che non disdegna di utilizzare metodi molto duri e di attaccare i balenieri giapponesi con lanci di vernici ed oggetti. Sea Shepherd dice che così, nelle precedenti 9 campagne, ha salvato la vita di oltre 4.500 balene e di essere l'unica organizzazione impegnata a difendere l’integrità del Southern Ocean Whale Sanctuary, intervenendo direttamente contro le attività illegali della flotta baleniera giapponese.
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