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Cod Art 0290 | Rev 01 del 21 Apr 2013 | Data 12 Mag 2010 | Autore Piazza Donatella
   

 

UNA CAMPAGNA AL.... MARE!

Scaletta Urania

L’ ambizione di un giovane biologo marino, è quella di entrare a far parte di uno staff di ricerca e, magari di potersi imbarcare su di una nave oceanografica, per meglio vivere il mare e mettere in pratica ciò che ha studiato. Un mare infinito, dove la conoscenza ha fatto passi da gigante con l’ausilio delle tecnologie moderne. Molto deve essere esplorato e scoperto, per poi studiare e catalogare le meraviglie rinvenute, chissà quanti segreti si celano ancora nelle profondità oceaniche?
Un mondo carico di fascino, che ci lascia a bocca aperta, un mondo pericoloso dove le enormi pressioni delle profondità marine schiaccerebbero un uomo in un secondo fino a farlo morire inesorabilmente, ma che vede infinite varietà di esseri viventi vivere e nuotare in acque buie e fredde, o pesci multicolore abbondare nelle acque calde e temperate e piene di luce.
La cosa che più colpisce, però, è come gli animali e gli organismi marini, possano sopportare tali profondità e vivere talvolta in ambienti incredibilmente ostili. Possiamo dare una risposta esplorando e ricercando; tutto ciò avviene a bordo di navi speciali e con l’ausilio di sottomarini necessari per raggiungere gli abissi. Donatella Piazza, un’ amica e giovane biologa marina ci descrive la sua esperienza a bordo di una di queste navi oceanografiche.
Urania ormeggiata

Arriva un punto nella vita di un giovane studente di biologia marina o di un neolaureato, in cui è forte il richiamo della "campagna" oceanografica".
In questo articolo vi racconterò la mia personale esperienza, quando dopo anni trascorsi a sentir parlare di navi oceanografiche, di strumenti di campionamento e del fantastico mondo della ricerca in mare, ho avuto la fortuna e il piacere di partecipare, pochi mesi dopo aver terminato il corso di laurea triennale in biologia marina, alla campagna oceanografica BANSIC, a bordo della nave oceanografica Urania.
La nave oceanografica Urania è gestita dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e con i suoi 61.30 metri ospita laboratori per analisi, campionamento geologico, campionamento biologico, carotatori, box corer, sonde multi parametriche, CTD.

Ricordo ancora la forte emozione quando, salita a bordo, mi rendevo conto che un grande desiderio si era realizzato. Non riuscivo a crederci, ero a bordo della nave Urania. Avremmo attraversato il canale di Sicilia, dalle coste di Licata (AG) passando per le coste maltesi fino alle coste Siracusane, dove saremmo sbarcati dieci giorni dopo, con tantissimi campioni, con una bellissima esperienza da raccontare e con indelebili ricordi.

Stretto di Sicilia VAI ALLA FOTOGALLERY DELL'URANIA

La maggior parte di coloro che hanno fatto un’esperienza del genere, la ricorderà sempre con entusiasmo e la ripeterà se avrà una nuova occasione. Sono tante le emozioni e le esperienze che si raccolgono durante una campagna oceanografica.
Obiettivo della campagna Bansic era il prelievo, mediante utilizzo di reti Bongo e Calvet, di campioni di plancton, in particolare ittioplancton, per valutare la presenza di larve e di uova di pesce, in particolare di acciughe. Inoltre erano previsti anche il monitoraggio di parametri chimico-fisici mediante utilizzo di sonda CTD e l’analisi delle acque.
Il gruppo di lavoro era vario: il giovane studente, il tesista, il neolaureato, il ricercatore, il tecnico. Tutti uniti da un unico scopo: la ricerca. Suddivisi in diversi gruppi di lavoro, ognuno dei quali avrebbe lavorato per due turni da quattro ore ciascuno suddivisi nelle ventiquattro ore. E mentre la nave viaggiava da una stazione di campionamento all’altra, ci si conosceva, si rideva, si scherzava, si raccontavano le esperienze e si faceva amicizia. Tanto lavoro, ma altrettanto divertimento. Ricorderò sempre come era piacevole ritrovarsi a fine turno sotto un cielo stellato oppure davanti a un magnifico tramonto, circondati dal mare. Tramonto

Quando la nave rallentava, perché giunta ad una nuova stazione di campionamento si avvertiva la sensazione che tutto procedeva, che i tuoi compagni di avventura portavano avanti la ricerca e dopo qualche ora sarebbe stato il tuo turno. Una grande sensazione: essere protagonisti della ricerca scientifica.
Una grande collaborazione, imparare ad adattarsi, imparare a fare e darsi da fare. Rivoluzionare gli orari, adattare i propri ritmi a quelli della ricerca, che non si ferma mai. Avere intorno solo mare e avere accanto dei nuovi amici. Questo succede a bordo di una nave oceanografica. E magari se vedere il sole che sorge o che tramonta con caldi colori non basteranno come spettacolo indimenticabili, potrà passare a trovarvi un gruppo di delfini, o una piccola tartaruga marina, anche loro vengono a dare un saluto ai ricercatori del mare.
Un’esperienza da non perdere. Vi auguro che possiate essere anche voi protagonisti un giorno, non solo per mettere in pratica, quello che in teoria avete studiato più volte, ma anche per vivere una grande esperienza, che lascerà un ricordo indelebile.
Potete trovare il calendario delle campagne oceanografiche nel sito del CNR. Da lì provate a prendere contatto con il personale di riferimento, per verificare la disponibilità ad una crociera di lavoro. Magari leggerò un vostro articolo tra qualche mese.

CARTA DI IDENTITÁ DELLA NAVE URANIA

La nave oceanografica Urania è gestita dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Ha un'autonomia di 45 giorni e può ospitare un massimo di 36 persone, tra personale scientifico ed equipaggio. La gamma di velocità per il rilevamento continuo varia tra 1.5 e 11 nodi. Il sistema di propulsione è costituito da due eliche a passo variabile, azionate da due motori da 1.000 KW e da un'elica prodiera da 220 KW. La nave è equipaggiata con un sistema di posizionamento dinamico Simrad per manovre di precisione. La nave ospita laboratori per analisi, campionamento geologico, laboratori chimici e radiologici e consente l'elaborazione di dati di navigazione, geofisici e quelli acquisiti con il R.O.V. (Remote Operated Vehicle) e con la sonda multiparametrica. Gli strumenti geofisici comprendono un profilatore Chirp Datasonic, uno Sparker, un profilatore Sub-Bottom da 3.5 KHz, un Uniboom, un sonar a scansione laterale da 100 - 500 KHz e un magnetometro.
Per quel che riguarda i sistemi di campionamento (operanti fino alle massime profondità del Mediterraneo) sono disponibili campionatori a gravità ed a pistone, box corer, benne (Shipek e Van Veen) e draghe. È inoltre possibile utilizzare sonde multiparametriche e multicampionatori, CTD, dispositivi per analisi biologiche e R.O.V.