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Cod Art 0325 | Rev 01 del 26 Mar 2013 | Data 18 Set 2010 | Autore Pierfederici Giovanni

 

   

 

I TROCHIDI

I Trochidi (famiglia Trochidae), sono molluschi Gasteropodi comuni nell'oceano Atlantico e nel Mediterraneo. Sono presenti anche nel resto dei mari del globo, anche a notevoli profondità. I dati paleontologici hanno evidenziato che i Trochidi risalgono al periodo cretacico e sono quindi molluschi molto antichi. Nel 1976, Maurice Yonge, grande malacologo, definì i questi molluschi dalle bellissime conchiglie come dei sopravvissuti limitati da branchie troppo complesse ed elaborate, nonché dalle notevoli restrizioni riproduttive. Ma Yonge smentì presto se stesso. La loro grande diffusione è indice di un adattamento evolutivo notevole, ed è tale adattamento che ha consentito loro di arrivare intatti senza molti cambiamenti sino ai giorni nostri.

La loro conchiglia è spesso ornata da una moltitudine di colori, e l'interno è madreperlaceo. L'opercolo è caratteristico. Non è calcareo come nei Gasteropodi filogeneticamente vicini, bensì corneo e a cerchi concentrici, o come dicono alcuni, multispiralato. Il loro capo è ben sviluppato, con occhi posti su corti peduncoli (subpeduncolati). Altrettanto sviluppata la radula, una sorta di struttura retrattile, che forma un nastro di natura chitinosa, ricoperto da varie file di dentelli duri e ricurvi e che poggia su una base cartilaginea. I Trochidi sono prevalentemente erbivori e si nutrono di alghe, ma possono "brucare" pure il coralligeno. Le specie abissali ingeriscono i sedimenti ed estraggono da essi la componente organica di cui hanno bisogno. Gaza superba (Dall, 1881)
Il piede è diviso in due parti, nel senso della lunghezza, per cui le onde di contrazione si presentano alternate ai due lati. Da quest'ultimi si dipartono 4 o 5 filamenti tentacolari a funzione sensoriale.
La branchia è unica, pennata ai due lati all'apice, e da un solo lato alla base. L'anatomia delle branchie è quindi complessa e le rende soggette a intasamenti provocati da sedimenti molto fini, per questo i Trochidi preferiscono acque limpide e di conseguenza substrati rocciosi. Su fondali sabbiosi o fangosi, i Trochidi si portano su isolotti e strutture rocciose isolate, che colonizzano in gran numero.
Il cuore presenta una caratteristica peculiare, il ventricolo è infatti attraversato dall'intestino retto.

In Mediterraneo i Trochidi sono presenti con circa 60 specie (Ardovini & Cossignani, 1999), quasi tutte di acque poco profonde, con l'esclusione di alcune specie che possono spingersi sino a notevoli profondità. Per esempio Danilia tinei vive dai 15 metri in poi, sino a profondità batiali.

 

Gaza superba (Dall, 1881)

I sessi sono separati e in alcune specie la femmina è più grande del maschio. Anche la loro modalità di riproduzione è peculiare. I maschi si posizionano vicino alla femmia e quest'ultima le schizza le uova poco vicino. Di seguito il maschio emette gli spermatozoi che andranno a fecondare le uova. Le larve che si sviluppano sono liberamente natanti e dopo un certo tempo assumono una morfologia adatta a strisciare, pur continuando a nuotare nella colonna d'acqua. Solo successivamente si aggrappano ad un substrato solido, e iniziano a strisciare. Questo avviene dopo circa 8 - 9 giorni, mentre l'intero ciclo vitale non supea nella maggioranza dei casi un anno. Alcune specie di Trochidi proteggono le loro uova. In genere è una caratteristica osservata nei gasteropodi a fecondazione interna, e quindi gli stessi Trochidi si distinguono anche per questa loro ulteriore peculiarità. Le uova sono deposte a formare lunghi nastri gelatinosi, e sono poi ancorate ad un substarto solido, in tal modo diminuisce il rischio legato alla predazione, molto alto nel caso di uova mobili nella colonna d'acqua.

I TROCHIDI NEI MERCATI ITTICI

In Italia i Trochidi sono comunemente commercializzati con il nome volgare di "trottole", e la loro importanza commerciale ha valenza solo in alcune regioni dell'alto Adriatico. Sono commercializzati il genere Turbo (dal latino turbo = trottola) e il genere Trochus (dal latino trochos = ruota). Le specie appartenenti al primo genere hanno conchiglia spiralata orizzontale, quelle appartenenti al secondo genere conchiglia spiralata verticale. Le specie maggiormente commercializzate sono Turbo rugosus (Linneo, 1767), una delle più grandi, può raggiungere infatti i 4 cm di lunghezza, poi Trochus adriaticus (Philippi, 1844), Monodonta (Osilinus) turbinata (Von Born, 1778) [sinonimo T. fragaroides (Lamark)], T. magus (Linneo, 1758), diffusa nel nord Atlantico ma anche in zone limitate dell'alto Adriatico, infine Calliostoma zizyphinum (Linneo, 1758). Quest'ultima ha sinonimie ancora molto comuni in letteratura, tra queste ricodiamo T. zizypinus (Linneo, 1758) e T. albidus (Wood W, 1828 e non Gmelin, 1791). Il valore gastronomico dei Trochidi rimane comunque modesto. Più apprezzati, in passato, per la realizzazione di oggetti ornamentali, poiché l'interno delle conchiglie è rilucente e brillante.

SITOGRAFIA

BIBLIOGRAFIA