LA TEMPERATURA DEL MARE SI STA ALZANDO. QUALI GLI EFFETTI SULL’ECOSISTEMA MARINO?
Si sente parlare da anni del riscaldamento globale della terra, del buco nell’ozono ecc. Tutto questo di riflesso cosa comporta sui cicli vitali della terra?
Inevitabilmente tale mutamento, sta gia portando a profondi cambiamenti in varie zone del globo con effetti devastanti sugli ecosistemi, interrompendo o alterando gli equilibri ecologici. Ora tutto questo si è verificato in soli 50 anni, a causa dell’uomo. In particolare mi voglio soffermare sugli effetti negativi determinati dalla variazione di soli 2 °C della temperatura media dell’acqua, che si presume abbiano sul delicato equilibrio dell’ecosistema marino.
Ormai assistiamo a cicli invernali poco freddi, e in alcune zone del pianeta la stagione invernale si è tramutata in stagione primaverile. La mancanza del raffreddamento delle acque superficiali degli oceani, provoca il blocco della circolazione delle correnti e lo scambio delle sostanze nutritive tra i vari strati del mare. Un processo che provoca la desertificazione dei fondali marini.
Sempre più strati "liberi" si notano sui fondali ed in particolare nel nostro Mare Adriatico, che purtroppo ha gia tanti problemi.
Le barriere coralline "sbiancano", le praterie di posidonia si diradano, ed il blu intenso dell’acqua in alcune aree diventa inquietante. Dovremmo veder invece il verde della clorofilla, indice di salute del mare.. Il polipo del corallo subisce uno shock con l’aumento della i temperatura dell’acqua, e in sinergia con altri fattori lo portano ad una modifica del suo ciclo vitale. La variazione della salinità dell’acqua, la variazione della composizione chimica dell’acqua complice anche l’inquinamento industriale, fanno si che il corallo subìto lo shock iniziale, reagisca liberandosi di alcune alghe, in particolare viene meno la simbiosi tra i polipi del corallo e le alghe unicellulari fotosintetizzanti (dette zooxantelle). Il colore dei vari tipi di corallo, è dato dall’alga e diventa vivido o meno in proporzione alla concentrazione di questo microrganismo.
VEDIAMO COME SI INTERROMPE IL PROCESSO DELLA RETE ALIMENTARE MARINA
La mancanza di inverni rigidi come detto, impedisce all’acqua di superficie di raffreddarsi e quindi di sprofondare verso gli strati bassi degli oceani.
Sul fondo degli abissi si trovano organismi marini in decomposizione, tale processo libera sostanze come nitrati e fosfati. Sostanze che rimarrebbero inutilizzate, ma che risalendo negli strati più alti della superficie, uniti al calore e alla luce del sole permettono alla fotosintesi clorofilliana di innescarsi all’interno di minuscole alghe unicellulari. Ed è proprio con la trasformazione di sostanze inorganiche, come i sali, in elementi organici, che ha inizio il formarsi della vita negli oceani.
Questo è l'inizio di quella che viene definita catena o rete alimentare. Il crollo di questo processo porta allo spopolamento del mare in alcune zone a discapito di un super affollamento in altre, non favorendo un equilibrio omogeneo con conseguente perdita di biodiversità.
Pensiamo ai grossi cetacei, che sono costretti a lunghe migrazioni anche in periodi invernali per la ricerca del loro alimento, il plancton. Trovano sempre più difficoltà al nutrirsi in maniera adeguata. In primavera riescono a filtrare anche 1000 tonnellate di krill o plancton, ogni giorno. Ora questa abbondanza si riduce sempre di più. La responsabilità dell’uomo in questi processi è enorme. L’attività industriale non controllata e massiccia, porta all’agonia lenta e costante l’ecosistema terrestre.
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Ideazione: Pierfederici Giovanni - Progetto: Pierfederici Giovanni, Castronuovo Motta Nicola, Guadagnino Marcello.
Prima Pubblicazione 31 Lug 2006 - Testi e immagini riproducibili secondo le specifiche Creative Commons. Le immagini dei Collaboratori detentori del Copyright © sono riproducibili solo dietro specifica autorizzazione.
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