LA STRAGE DEI DELFINI DELLE ISOLE SOLOMON

Nell'arcipelago delle isole Solomon, in particolare nell'isola Malaita, tra il 1976 e il 2013 sono stati cacciati ed uccisi oltre 15.000 cetacei. Nonostante le misure economiche compensative elargite ai pescatori da associazioni non governative a partire dal 2010, nel 2013 la caccia è ricominciata, come documentato da Marc Oremus, biologo del South Pacific Whale Research Consortium.
Nello stesso anno sono state documetate le catture di 1500 stenelle maculate (Stenella attenuata), 159 stenelle dal lungo rostro (Stenella longirostris) e 15 tursiopi (Tursiops truncatus). Presso il villaggio di Fanalei, tra il 1976 e il 2013 sono stati uccisi 15.454 cetacei delle tre specie sopra elencate.

"La caccia ai cetacei presso le isole Solomon non è stata mai massiva seppur praticata da sempre", afferma Scott Baker, direttore del Marine Mammal Institute della Oregon State University. "Tradizionalmente era una caccia di economia e di sussistenza". Oggi, al contrario, la caccia praticata unicamente per il valore dei denti dei cetacei, avviene senza distinzione tra individui maschi o femmina, giovani o adulti, specie rare o meno rare.
Dal 2004 al 2013 il valore dei denti dei cetacei è passato da 0.14 a 0.70 dollari americani. I denti sono utilizzati per realizzare monili e gioielli come quelli dell'immagine sottostante.

Le modalità di caccia sono state descritte per la prima volta agli inizi del 1900 (Ivens, 1902). La caccia è sempre stata praticata presso pochi villaggi (Malaita e dintorni) dalla popolazione di lingua Lau e sembra sia stata interrotta verso la metà del 1900 dopo l'avvento di alcuni missionari (Takekawa, 1996), per poi essere ripresa negli anni successivi.
La caccia tradizionale è praticata utilizzando 20-30 canoe. Nel momento in cui sono individuati i cetacei, i pescatori circondano il branco (figura in basso a destra) e lo indirizzano in punti ben precisi attraverso oggetti in pietra che vengono utilizzati per produrre suoni sott'acqua (hittling stones, figura a lato). Creano così la classica barriera acustica che i cetacei non sono in grado di oltrepassare e così, raggruppati sottocosta, vengono uccisi uno alla volta.
Purtroppo, delle carcasse dei poveri cetacei, sono utilizzati solamente i denti. In passato i denti erano utilizzati in occasione di riti e cerimonie, oggi sono adoperati per realizzare semplici monili da vendere ai turisti. Il consumo di cetacei è occasinale; alcuni esemplari sono venduti presso alcune isole vicine, come Honiara e Guadalcanal.

Il governo delle isole Solomon non si è mai preoccupato di affrontare il problema se non negli ultimi anni. Le organizzazioni che si sono impegnate maggiormente nelle ricerche di questi ultimi anni sono l'International Fund for Animal Welfare, Pew Environmental Group e l'International Whaling Commission.

L'International Union for the Conservation of Nature (IUCN) non considera vulnerabili le specie cacciate pressole isole Solomon. Le due specie di stenelle sono classificate come Least Concern. Tuttavia questo non riflette la vera entità dello stato di conservazione delle popolazioni locali di stenelle che, tra l'altro, sono geneticamente isolate da altre popolazioni del Pacifico.
È importante continuare a monitorare lo stato delle popolazioni di cetacei, raccogliere dati relativi alle catture ed implementare delle reali misure di protezione per tutte e tre le specie di cetacei coinvolte.

Tratto da: Marc Oremus, John Leqata e C. Scott Baker (vedi bibliografia).

Qui sopra, dati relativi alle catture di cetacei nel corso dell'anno 2013 alle isole Solomon.

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BIBLIOGRAFIA

• Marc Oremus, John Leqata, C. Scott Baker. Resumption of traditional drive hunting of dolphins in the Solomon Islands in 2013. Royal Society Open Science, 2015 DOI: 10.1098/rsos.140524.
• Ivens WG . 1902 Porpoise hunting. South. Cross Log 8, 21–23
• Takekawa D . 1996 Ecological knowledge of Fanalei villagers about dolphins: dolphin hunting in the Solomon Islands 1. Senri Ethnol. Stud. 42, 55–65