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Cod Art 0259 | Rev 00 | Data 06 Mar 2010 | Autore Marco Angelozzi

 

LO SQUALO TIGRE

Il nome di questo squalo suggerisce l’immagine della tigre, un grande predatore ai vertici della catena alimentare che vive nella foresta, ben riconoscibile per la sua mole e l’elegante mantello a bande nere. Lo squalo tigre è simile al suo “collega” terrestre, del quale riprende il nome: anche lui è un grande predatore, non ha praticamente nemici naturali e, negli esemplari più giovani, sul dorso sono ben marcate delle bande scure trasversali. Questo è soltanto l’inizio di una serie di caratteristiche fisiche e comportamentali che rendono lo squalo tigre.. uno squalo molto particolare.

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Le sue dimensioni possono superare i sette metri di lunghezza (record di 740 cm come riportato da Compagno et al.) ed è presente in tutte le acque tropicali e temperate del globo. Si trova sia in acque costiere che in acque pelagiche, fino a 140 metri di profondità e può spingersi anche in estuari ed all’interno delle lagune delle barriere coralline. Viene avvistato anche in prossimità dei porti e vicino alle spiagge, a pochi metri di profondità. Non si è ben certi se esso nuoti anche nelle acque del Mediterraneo, alcuni avvistamenti ed eventi del passato, purtroppo tragici, legati ad attacchi all’uomo, lasciano ancora dubbi sulla presenza dello squalo tigre nel “mare nostrum”.

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È l’unico squalo appartenente alla famiglia dei Carcharhinidae ad essere ovoviviparo (viviparo aplacentato), i maschi raggiungono la maturità sessuale a circa 2 metri di lunghezza, le femmine a 2,5 metri ed esse possono partorire da 10 a 80 figli. Durante il giorno rimane in profondità elevate mentre, verso il crepuscolo, risale verso le acque superficiali per cercare le sue prede. Lo squalo tigre è un animale solitario e spesso nuota lentamente, ma è capace di accelerazioni e scatti poderosi durante i suoi attacchi. Il comportamento di questo grande predatore un po’ si scosta da quello della maggior parte degli squali e il soprannome che gli è stato dato, “spazzino dei mari”, può suggerire di cosa si stia parlando.

Lo squalo tigre infatti sembra essere attirato da qualsiasi cosa si muova intorno a lui, vista come una potenziale preda, e mostra dal punto di vista alimentare una bassa selettività, che in diverse occasioni lo portano ad attaccare (ed ingoiare) oggetti animati e non. Nel suo stomaco sono stati trovati resti di indumenti, pezzi di legno, lattine, targhe di automobili, conchiglie intere, resti organici di pesci, tartarughe, coccodrilli, invertebrati, uccelli, mammiferi marini e.. resti umani. Questo predatore dei mari viene considerato, insieme allo squalo bianco, una delle specie più pericolose nei confronti dell’uomo e purtroppo sono stati segnalati numerosi attacchi, anche mortali, a pescatori subacquei e sommozzatori.

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Nonostante tutto lo squalo tigre non deve essere considerato come un animale in perenne ricerca di cibo e sempre in grado di ingoiare qualsiasi cosa, anche se i biologi riconoscono effettivamente in questa specie, più che in altre, una maggiore curiosità ed “intraprendenza” nei confronti di tutto ciò che compare alla sua vista. Queste caratteristiche si manifestano nella tendenza ad avvicinare gli oggetti che destano la sua curiosità e ad entrare in contatto con essi attraverso un morso di “assaggio”. Parte di ciò che è stato morso, animato o non, viene poi ingerito dallo squalo tigre, più spesso che in altre specie. E’ stato documentato che lo stomaco dello squalo tigre ha la possibilità di mantenere inalterati residui organici per settimane, come in un “frigorifero”. Questa caratteristica rimarrà propria dello squalo tigre ed indimenticabile dopo la diffusione, in diversi volumi che trattano di squali, dell’episodio “del braccio tatuato”, presumibilmente accaduto nel 1935.

Un pescatore di squali australiano nel 1935 catturò con la sua lenza uno squalo tigre di circa quattro metri e l’animale, non avendo subito particolari danni dalla cattura, viene ceduto all’acquario di Cogee (Sydney). Lo squalo viene inserito in una grande vasca all’aperto e sembra abituarsi rapidamente alla cattività. Dopo alcuni giorni però comincia a dare segni di stress, non alimentandosi più e contraendo in maniera violenta e visibile lo stomaco. Le contrazioni terminano con il rigetto di un braccio umano caratterizzato da un tatuaggio, che permette alla polizia locale di identificarne il proprietario, un certo James Smith. La polizia scopre che questa persona era stata uccisa e gettata in mare. Lo squalo aveva inghiottito il braccio della vittima ed esso si era conservato per giorni all’interno del suo stomaco!

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Sono diverse le storie ed i racconti sullo squalo tigre, veri o presunti tali, ma rimane comunque il fatto che questo animale è molto pericoloso nei confronti dell’uomo, che dimostra di non temere in alcun modo.. Questa aggressività molto marcata deriva anche da tutte le sue “armi”: dimensioni spesso ragguardevoli, in media intorno ai 4-5 metri, ma non di rado superiori ai sei o sette metri ed un corpo massiccio dotato di grande forza fisica nel nuoto, nello scatto e nel morso. I denti dello squalo tigre sono duri e taglienti come rasoi, hanno una caratteristica forma a cresta di gallo con una parte centrale appuntita e delle parti curve seghettate in grado di tagliare oggetti molto resistenti, compreso il carapace delle tartarughe marine!

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Le fotografie dello squalo tigre sono state scattate a Sharm El Sheikh, alla profondità di circa 60 metri, da Federico Forletta e gentilmente concesse per questo articolo.

BIBLIOGRAFIA