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Cod Art 0091 | Rev 01 del 03 Apr 2013 | Data 12 Dic 2008 | Autore Pierfederici Giovanni

 

   

 

I PLACOZOI

Il Phylum Placozoa (Platys = largo, zoion = essere vivente), costituito come tale nel 1971, comprende una sola specie sicura, Trichoplax adhaerens, e una incerta, Treptoplax reptans, descritta per la prima volta nel 1896 e mai più osservata. Per oltre un secolo questi organismi sono stati considerati larve planuloidi di Cnidari o di Poriferi, ma poi nei primi anni '60 è stata osservata la maturazione sessuale, per cui fu creato un Phylum a parte. Si ritiene che questi organismi siano ampiamente diffusi in mare, ed è facilissimo ritrovarli anche negli acquari e nelle zone di marea.
Trichoplax non supera, solitamente, il mezzo millimetro, anche se alcuni autori riportano anche 2 mm. Possiedono la capacità di cambiare forma, come le amebe. Il loro corpo risulta depresso e formato da due foglietti o epiteli (condizione diblastica), ossia da due strati, uno esterno ed uno interno.
Nel complesso questi due strati deliminato una cavità interna indicata spesso con il termine mesolio. L'epitelio esterno presenta tipi cellulari diversi, infatti la parte dorsale è costituita da cellule monociliate e più appiattite rispetto alle cellule della porzione ventrale, queste ultime infatti sono cilindriche/cubiche e flagellate, che permettono all'animale una locomozione per scivolamento. Inframezzate alle cellule della porzione ventrale si trovano cellule ghiandolari atte a secernere enzimi digestivi riversati direttamente sulla preda, solitamente protozoi. Le cellule epiteliali sono diploidi (2n = 12). Tra le cellule dei due epiteli, si trovano cellule stellate e fusiformi, ricche in fibre di actina, che risultano essere tetraploidi e che consentono all'organismo di muoversi. Sembra che alcune cellule della porzione prossimale dell'epitelio esterno, contengano RFamide (Schuchert 1993), caratteristico delle cellule nervose degli Eumetazoi. Tuttavia mai nessuna cellula nervosa è stata identificata nei Placozoi.

La riproduzione avviene in forma agamica, mediante divisione in due parti (scissiparità o gemmiparità) ed è stata descritta nei dettagli da Thiemmann e Ruthmann (1988). La riproduzione sessuale invece è ancora poco conosciuta, non sono mai stati osservati spermatozoi e non è nota la meiosi. Sono state osservate delle uova in coltura, ma gli embrioni sono sempre degenerati (Grell 1972, Grell & Benwitz 1974). Le attuali problematiche nonché gli aspetti che dovrebbero essere approfonditi nei confronti di questo gruppo di organismi poco conosciuti, riguardano soprattutto la riproduzione sessuale, l'identificazione delle cellule spermatiche e delle larve nell'ambiente acquatico. Di notevole interesse gli studi mirati a identificare la presenza del collagene e quelli di sistematica. L'attuale classificazione colloca infatti i Placozoi più vicini agli Eumetazoi, per la presenza appunto di cellule ciliate connesse a desmosomi, nonché per la presenza di giunzioni settate che sono invece assenti nelle spugne.

BIBLIOGRAFIA