DIDATTICA PER LE SCUOLE
IL PIANETA MARE CI RISERVA MELLE SORPRESE
Il Mare e gli Oceani ricoprono oltre il 70% della superficie terrestre. Nei secoli esploratori di tutto il mondo hanno navigato in lungo e in largo le acque del globo, alla ricerca di nuove terre, per molteplici scopi. I primi scienziati che iniziarono a studiare anche le forme animali e vegetali del pianeta mare,“ risalgono alla fine del '400. Leonardo, avviò i primi esperimenti nei fluidi delle sue creazioni e vide incuriosito alcuni degli esseri viventi muoversi fra le acque, documentandone le caratteristiche in forma artistica e anatomica, come solo lui sapeva fare. Nasce la ricerca e lo studio delle specie viventi acquatiche. Per la sua caratteristica conosciamo ancora poco del mare. Pensiamo alle profondità abissali e alle difficoltà che occorre superare per raggiungerle. Quante forme vegetali e animali aspettano di essere ancora scoperte? Dalle recenti notizie che arrivano dall’Australia, ancora molte! Ehi che ne dite se ci uniamo anche noi all’esplorazione?
Nel corso dei secoli le forme viventi si adattarono ai cambiamenti climatici e oggi è veramente difficile stabilire come una forma vivente che già conosciamo può evolversi, specialmente quelle specie che abitano gli abissi. Pensiamo alla salinità dell’acqua, la differenza in percentuale dei sali sciolti nel mare influisce in maniera forte sugli invertebrati marini, alcuni soccombono, altri superano la crisi modificando le loro abitudini, evolvendosi e quindi facendo nascere una nuova specie, che a sua volta trascina le altre al cambiamento. Un team di studiosi da quattro anni sta monitorando le acque della barriera corallina Australiana, la barriera più estesa e più ricca del mondo, insieme al Mar Rosso e al Pacifico orientale. Hanno scoperto e catalogato più di trecento specie di coralli molli, dai colori pastello, poi pesci, meduse e crostacei. Ricordo, che il 2010 sarà l’anno per la diffusione e protezione delle Biodiversità planetarie, ci saranno convegni e mostre per diffondere il messaggio che la differenza anche nel mondo animale e vegetale è fondamentale per l’esistenza di un pianeta attivo e vivo.
Ci stupiamo di fronte alle nuove scoperte e capiamo che il lavoro degli studiosi per catalogare e dare un nome alle specie è enorme. Una domanda sorge spontanea.
Siamo noi uomini, che non avendo risorse e capacità tecnologiche da dedicare alla natura per scoprire nuove forme viventi, tralasciamo la ricerca, oppure è la natura a creare nuove forme viventi in base ai cicli vitali del pianeta e non riusciamo a stare dietro ai processi evolutivi? Una domanda che merita una risposta decisa da parte delle autorità competenti, spesso le finanze da dedicare a tale scopo sono insufficienti, e visti i risultati dell’Australia ci auguriamo che le cose cambino.
Grazie comunque a questi scienziati, tra le specie scoperte si nota il comportamento della medusa cassiopea, essa si capovolge per assimilare meglio la luce del sole agitando i tentacoli e dar modo alle microalghe che vivono in simbiosi di catturare la luce per la fotosintesi.
Vi sono dei crostacei "avvoltoi" che si cibano di pesci morti, altri che si inseriscono nella carne dei pesci vivi, ne mangiano la lingua e si sostituiscono a lei, lasciando intuire che ogni volta che il pesce cattura una preda per sfamarsi in realtà è il crostaceo inserito nel suo interno a nutrirsi della preda. Queste scoperte portano direttamente benefici anche all’uomo. Il mare è una ricca fonte di specie, utili alla medicina, scoprendo nuove forme potremo sapere se sono valide per aggiungere informazioni alla produzione di nuovi farmaci e la cura di malattie fino ad ora senza risposta. Rimane a questo punto di fondamentale importanza la capacità dell’uomo di saper preservare questo tesoro, con l’impegno di tutti, anche divulgando, scrivendo e informando.
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Ideazione: Pierfederici Giovanni - Progetto: Pierfederici Giovanni, Castronuovo Motta Nicola, Guadagnino Marcello.
Prima Pubblicazione 31 Lug 2006 - Testi e immagini riproducibili secondo le specifiche Creative Commons. Le immagini dei Collaboratori detentori del Copyright © sono riproducibili solo dietro specifica autorizzazione.
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