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Cod Art 0670 | Rev 00 | Data 11 Mar 2015 | Autore Nicola Castronuovo Motta

 

NUTRIRE IL PIANETA

Il 1° Maggio 2015 aprirà i battenti Expo 2015, l'Esposizione universale che avrà come argomento e slogan: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.
Attualmente, sono oltre 850 milioni le persone nel mondo che non hanno accesso alle risorse alimentari e che si nutrono in modo inadeguato; molte di queste persone, addirittura, non riescono neppure ad assumere un qualsiasi alimento nell'arco della giornata.
Com'è possibile che tutto ciò possa ancora accadere?
Per rispondere a questo e ad altri quesiti di rilevanza, per la prima volta si riuniranno a Milano, per sei mesi, i paesi di tutto il mondo per discutere aapunto di questo argomento sempre dibattuto e mai concretamente risolto. Sarà necessario coniugare ogni risposta con le esigenze dell'ambiente, in particolar modo adottando comportamenti sostenibili, rispettosi e soprattutto meno consumistici di quelli che, sino ad oggi, hanno caratterizzato le società occidentali.
Occorrerà considerare le tradizioni culturali e alimentari dei singoli paesi che interverranno all'esposizione e sarà necessario fare un passo indietro per confrontarsi con la storia dell'uomo e il rapporto che esso ha e ha avuto con il cibo.

Saranno presenti le migliori eccellenze in campo agroalimentare e gastronomico e saranno esposti i risultati della ricerca e della tecnologia.Nutrire il pianeta
Sarà importante osservare come i popoli della Terra potranno cooperare per garantirsi l'accesso alle risorse alimentari ed incrementare uno sviluppo sostenibile che sia compatibile con il delicato equilibrio del pianeta Terra.
Certamente non sarà una sfida facile. Sarà fondamentale, anche per questo, proporre un cambiamento dello stile di vita di ognuno di noi (nella speranza che la maggioranza sia disposta a farlo e che questo sia conciliabile con le dinamiche di crescita e di sviluppo del globo). Forse, sarà necessario guardare indietro e forse tornare alle origini.

Per comprendere meglio il nostro Pianeta e il suo delicato equilibrio, facciamo un piccolo passo indietro.

La Terra si distingue da tutti gli altri pianeti del sistema solare perché ha una temperatura media superficiale che rende possibile la presenza di acqua allo stato liquido ed è proprio nell'acqua che, per quanto ne sappiamo, si sono sviluppati i primi organismi viventi. La Terra, per nostra fortuna, si trova ad una distanza tale dal sole da permettere l'esistenza dell'acqua allo stato liquido.
Gli argomenti sul nostro sito, per lo più, hanno come comune denominatore proprio l'acqua, fonte di Vita e sviluppo sulla Terra.

  I moti della Terra  
  Il pianeta Terra è parte del sistema solare ed è il terzo pianeta in ordine di distanza dal sole. La Terra ruota attorno al sole e ruota su sè stessa, attorno al proprio asse. Questi movimenti di rotazione sono responsabili dell'alternarsi del giorno e della notte (moto di rotazione) e dell'alternarsi delle stagioni (moto di rivoluzione attorno al sole). Questi fattori concorrono sinergicamente e fanno sì che sul nostro pianeta ci sia acqua allo stato liquido ed in abbondanza. Tutto ciò non è scontato e, se ci pensiamo bene, è stupefacente rilevare come questo possa accadere ogni giorno e che porti la Vita sul nostro Pianeta.  
     

Senza l'acqua, sulla Terra non può esserci la vita ed è prorpio dalla risorsa acqua che inizia una delle sfide che Expo 2015 dovrà cercare di risolvere: garantire l'accesso alla risorsa liquida a tutti.
All'Expo 2015 saranno presentati progetti innovativi che riguardano l'accesso all'acqua. Uno tra i tanti, le serre galleggianti sul mare, completamente autonome, che sfrutteranno il moto ondoso per ricavare energia (insieme ad una serie di pannelli fotovoltaici) per alimentare i desalinizzatori che serviranno ad ottenere acqua dolce per alimentare le culture. Si tratta di progetti innovativi e che, siamo sicuri, contribuiranno anche a suscitare una serie di domande interessanti. Con lo stesso metodo si potrebbe ricavare acqua a basso costo per le popolazioni che vivono in regioni desertiche.

L'acqua è parte di quel sistema noto come idrosfera, cioè l'insieme di quei corpi idrici che chiamiamo mari, oceani, fiumi e laghi. Anche il vapore acqueo, la pioggia, le acque sotterranee, i ghiacciai montani e delle calotte polari fanno parte dell'idrosfera o sfera delle acque. Accanto ad essa possiamo collocare la parte "solida" della Terra, ovvero la litosfera (litos significa roccia, pietra). Della litosfera fanno parte le rocce delle terre emerse, quelle dei fondali marini, la crosta terrestre e, in generale, l'involucro esterno del pianeta Terra, che è poco meno di un terzo della sua composizione totale. Questa parte è chiamata anche "sfera delle rocce". Segue la componente gassosa o atmosfera, ovvero l'aria e i gas in essa presenti, compreso l'ossigeno che respiriamo per vivere. L'atmosfera è altrimenti detta sfera dell'aria.
Questi tre sistemi costituisco la geosfera. La geosfera è essenzialmente costituita dalla materia inorganica. La materia organica, invece, è parte del quarto sistema, quello della biosfera. La materia organica, ovvero i composti a base di carbonio, forma le strutture degli organismi viventi.
La biosfera, cioè la sfera della vita, non ha confini, tutto è intimamente compenetrato con gli altri elementi, compresi i non viventi poiché l'acqua, il suolo e l'aria, costituiscono l'ambiente delle creature acquatiche e terrestri

L'atmosfera, l'idrosfera, la litosfera e la biosfera, pur essendo parti distinte, sono interdipendenti, cioè collegate tra loro in modo indissolubile e costituiscono quello che è il nostro pianeta, la Terra.
La Terra è un sistema dinamico in perenne movimento e tutto questo condiziona, a volte, anche in maniera tragica, la vita degli organismi terrestri, uomo compreso. Pensiamo alle alluvioni, agli eventi meteorologici estremi ed alle eruzioni vulcaniche ecc..!

Proprio l'uomo, che spesso è causa dei suoi mali, può essere anche l'artefice del suo destino e dei cambiamenti positivi per il pianeta. Si sente spesso parlare dell'impatto dell'uomo sull'ambiente, quella che si chiama "impronta antropica", ed è proprio questo che dobbiamo cercare di migliorare e in certi casi contrastare. Non è pensabile che l'uomo possa dominare ovunque sulla terra. Urge la necessità di liberare dalla mano dell'uomo alcuni territori, che sono di fondamentale importanza per lo sviluppo e il mantenimento dell'insieme delle forme viventi (biodiversità) sul nostro ormai fragile pianeta.

Dobbiamo imparare ad inquinare meno, a ridurre i rifiuti di ogni genere e, di conseguenza, a ridurre il consumo procapite (questo soprattutto nei paesi occidentali). Ogni nostra azione, potenzialmente, è in grado di provocare alterazioni irreversibili dell'ambiente (l'impatto di una diga su un fiume ha conseguenze spesso deleterie per decenni se non per centinaia di anni e non è detto che l'ecosistema fiume torni alle condizioni originarie). Anche l'agricoltura intensiva ha il suo impatto sull'ambiente (riduzione delle aree boschive, inquinamento da pesticidi e da diserbanti, erosione del suolo, inquinamento delle falde sotterranee), così come impattano fortemente le attività industriali, le attività di pesca e di allevamento, acquacoltura compresa. E tutto questo deve essere fatto senza demagogia e senza l'illusione di poter tornare indietro nel tempo perché, per certi aspetti, sembra quasi impossibile farlo. Alcuni si domandano sul perché non sia possibile imparare a cibarsi di ciò che la natura offre, facendo estrema attenzione a non depredare le risorse che la Terra ci offre!
Rispondere a questa domanda non è affatto facile. Secondo voi, i primi uomini che sono comparsi sulla Terra come e di cosa si nutrivano? Certamente, la scoperta del fuoco ha modificato il modo di alimentarsi e di trasformare il cibo e, forse, riscoprendo tali origini, possiamo resettare un sistema di approvigionamento al cibo stesso. L'uomo, per secoli, si è basato sull'economia della natura. Alcune popolazioni erano rappresentate da membri di cacciatori-raccoglitori, altre, più sedentiarie, si dedicavano esclusivamente all'agricoltura. È possibile, secondo voi, tornare a questi metodi di approvigionamento del cibo? Sicuramente no, ma è altrettanto possibile modificare le attuali abitudini che sono arrivate a rasentare il parossismo. Attualmente, l'agricoltura fornisce cibo per circa 12 miliardi di persone, eppure c'è chi ancora muore di fame. Perché? Perché una buona fetta di tale produzione finisce ad alimentare l'industria dell'allevamento della carne che risulta essere costosissima e fortemente impattante sul pianeta Terra. Dunque qualcosa che possiamo rivedere e modificare c'è ed è qualcosa che possiamo fare subito.

È necessaria, sin da piccoli, un'educazione ambientale mirata alla gestione delle risorse e allo sviluppo sostenibile ed è questo che, noi di BiologiaMarina, cerchiamo di trasmettere con alcuni dei nostri articoli.
Per molte culture e popolazioni, il cibo non è che una fonte di sostentamento indispensabile alla sopravvivenza. Il cibo è, per queste popolazioni, privo delle simbologie associate ad esso dalla cultura occidentale. Il cibo serve per vivere e non è causa di malattie.
Al contrario, nelle culture occidentali, il cibo serve ad ottenere piacere e la possibilità di scegliere ciò che si vuole è simbolo di appartenenza ad un certo status (pensate, ad esempio, al caviale e allo status che conferisce possederne in abbondanza). Per non parlare di quello che accade in certe culture orientali (abitudini ad alimentarsi di certi alimenti di origine animale come corna di rinoceronte, cavallucci marini, pinne di squalo, ossa di tigre e parti di altri animali a forte rischio di estinzione). In passato tutto questo era considerato normale, il mondo non era nelle condizioni di oggi e l'equilibrio della natura era mantenuto. Le risorse erano abbondanti perché noi essere umani non eravamo ovunque.

Oggi, alcune "tradizioni alimentari" appaiono decisamente superate e non hanno più ragione di esistere. Pensiamo alla caccia alle balene, a quella di altri cetacei, alle numerose specie selvatiche sempre meno abbondanti, portate avanti per lucro e non per un reale sostentamento degli individui.

BiologiaMarina crede nella possibilità di un recupero del pianeta Terra in tutti i suoi intricati legami con l'uomo e le altre specie viventi, solo e soltanto, però, se non prevarrà la ragione del puro egoismo. Sarà nostra cura presentare, prossimamente sul sito, un nostro contributo, fatto con semplici immagini, che mostreranno come alcune popolazioni del pianeta si alimentano e curano il loro rapporto con il cibo.

Arrivederci al prossmo appuntamento con la Didattica per la Scuola.

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