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BRACCONIERI DEL MARE, PUGNO DURO DELL'INDONESIA

[29 Dicembre 2014]

L'Indonesia dice che la pesca illegale le procura perdite per circa 300.000 miliardi di rupie (24.3 miliardi di dollari) all'anno e la Marina Militare Indonesiana ha deciso di usare le maniere dure contro i bracconieri stranier:: fa esplodere i pescherecci stranieri e li affonda.
Il Jakarta Post scrive: "Nonostante le lamentele provenienti dai Paesi limitrofi, l'Indonesia prevede di continuare ad affondare le navi straniere catturate mentre pescano illegalmente nelle sue acque territoriali". Il 21 dicembre la Marina Indonesiana ha affondato altri due grossi pescherecci a Laha, a Teluk Ambon, nel Mar di Arafura. Il portavoce della Marina Militare Indonesiana, il commodoro Manahan Simorangkir ha detto che il tribunale di Ambon ha espletato tutte le procedure legali e che i proprietari sono stati riconosciuti colpevoli di "rubare" il pesce nelle acque indonesiane. "Dobbiamo affondare queste imbarcazioni per fare in modo che le altre navi straniere ci penseranno due volte prima di pescare illegalmente nel nostro territorio".Pescherecci fatti esplodere
Le navi e i pescherecci fatti esplodere sono il Century IV ed il Century VII ed erano state fermate il 7 dicembre al confine marittimo tra l'Indonesia e Papua Nuova Guinea, a sud di Merauke. I due pescherecci battevano bandiera di Papua Nuova Guinea ma l'equipaggio era composto tutto da thailandesi; la Marina Indonesiana ha sequestrato un bottino di 63 tonnellate di pesce e gamberi. Sulle due imbarcazioni c'erano 62 pescatori che sono stati arrestati e molti di loro sono stati consegnati all'immigrazione. Il 22 dicembre è arrivata la protesta della Thailandia e dell'armatore del Century IV e del Century VII il quale afferma che i due pescherecci thailandesi avevano una licenza di pesca del governo di Papua Nuova Guinea e che stavano rientrando in patria usufruendo del diritto di libertà di navigazione (nelle acque territoriali) e stavano transitando senza commettere nessun reato a 12 miglia nautiche dalla costa indonesiana, come previsto dall'United Nations Convention on the Law of the Sea (Unclos) del 2008.
L'ambasciata thailandese a Giakarta ha contattato il Ministero degli Esteri Indonesiano per presentare le prove alla Corte di giustizia indonesiana che i pescherecci thailandesi non stavano effettuando alcuna attività di pesca durante il transito nella Zona Economica Esclusiva (Zee) dell'Indonesia. Ma ormai i pescherecci erano già stati fatti esplodere dai militari e la tensione diplomatica tra Indonesia e Thailandia è alta. Si tratta del quarto e quinto peschereccio straniero affondato da quando è diventato presidente dell'Indonesia Joko "Jokowi" Widodo ed altri 6 stanno per subire la stessa sorte, si aspetta solo la sentenza (scontata) del tribunale di Ambon.
La strategia è drastica, ma sembra funzionare: "Da quando l'Indonesia ha affondato tre navi da pesca illegali del Vietnam, il 5 dicembre, il numero di casi di pesca illegale nel nostro territorio è diminuito – ha detto Manahan che – 22 pescherecci illegali rilevati da diverse foto dell'Automatic-identification system (AIS), diverse settimane fa, dalla Marina Indonesiana, sono ormai scomparse". Il 5 dicembre la Marina aveva distrutto 3 pescherecci vietnamiti catturati vicino all'isola di Siantan (Anambas) nell'arcipelago delle Riau.
Il numero dei pescherecci illegali che operano nelle acque indonesiane è diminuito, ma alcune imbarcazioni non possono essere rilevate dall'AIS, quindi il Ministro della pesca e deli affari marittimi, Susi Pudjiastuti, ha chiesto al presidente Jokowi di ordinare alla Marina Militare di sequestrare 13 pescherecci illegali provenienti dalla Cina e da Taiwan, rilevati il 1 dicembre nelle acque indonesiane.
Susi ha detto che si tratta di navi da circa 300 tonnellate lorde, mentre il satellite AIS non può rilevare navi sotto le 300 tonnellate. La Marina, tuttavia, non è intervenuta perché non ha avuto nessuna indicazione per fermare i pescherecci cinesi. Fino ad ora l'Indonesia ha affondato 33 dei 38 pescherecci stranieri "beccati" a pescare llegalmente tra il 2007 e il 2012. 32 di questi pescherecci venivano dal Vietnam e tutti erano stati fermati al largo dell'isola di Natuna. Gli ambientalisti indonesiani, così come l'opinione pubblica, non sono contrari ad usare le maniere forti contro i predoni del mare stranieri, ma temono giustamente che l'affondamento dei grossi pescherecci provochi l'inquinamento delle acque che si vorrebbero difendere, per lo sversamento del carburante e degli olii ancora contenuti nei pescherecci. Inoltre molti pescatori chiedono che i pescherecci stranieri, invece di essere fatti esplodere, vengano consegnati a chi ha bisogno di sostituire vecchie imbarcazioni e non ha le risorse per farlo. Fonte: GreenReport.

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