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NUOVE SPECIE DALLA FOSSA DELLE MARIANNE

[29 Dicembre 2014]

La Fossa delle Marianne, nell'Oceano Pacifico occidentale, è il luogo più profondo della Terra ed è stata al centro di viaggi di alto profilo scientifico per conquistare il suo punto più profondo, il Challenger Deep. Una recente spedizione del Research Vessel Falkor dello Schmidt Ocean Institute ha scoperto nella fossa fiorenti e attive comunità di animali. La spedizione scientifica ha raccolto molti dati, come i campioni di roccia più profondi mai raccolti e nuove specie, tra cui il pesce che vive alle maggiori profondità fino ad ora conosciuto.
Il team, capeggiato da Jeff Drazen e Patty Fryer dell'Università delle Hawaii, ha terminato la spedizione Hadal Ecosystem Studies (Hades), il primo studio dettagliato della Fossa delle Marianne, campionando un ampio spettro di ambienti di alta profondità utilizzando 5 Deep sea vehicle systems chiamati lander e con il target specifico di profondità d tra i 5.000 ed i 10.600 metri. "Piuttosto che concentrarsi esclusivamente sul punto più profondo della Fossa delle Marianne, spiegano i ricercatori di Hades, è stato realizzato uno sforzo concertato per acquisire una migliore comprensione dell'interazione tra la vita e i processi geologici in tutta la zona adopelagica". "Molti studi – aggiunge Drazen – si sono precipitati sul fondo della Fossa, ma dal punto di vista ecologico questo è molto limitante. È come cercare di capire un ecosistema di montagna guardando solo la vetta. I risultati di questa ricerca contribuiranno a rispondere alle domande importanti sul più grande e meno esplorato habitat della Terra, comprese quelle su quali organismi ci vivono e come la vita si sia adatta a queste condizioni estreme, compreso quanto carbonio dall'atmosfera raggiunge il mare profondo e come esso influenzi la rete alimentare". In effett, Hades ha scoperto nuove specie che possono far comprendere meglio gli adattamenti fisiologici degli animali a questo ambiente ad alta pressione, e i video girati dai lander hanno permesso di battere diversi record sui pesci e la vita marina che vivono più in profondità. Impressionante la scoperta di una specie di pesce-lumaca sconosciuto, visto nuotare a 8.143 metri di profondità nella Fossa.
Gli scienziati la descrivono come un'apparizione fantasmagorica che li ha completamente sorpresi: "Il pesce bianco traslucido aveva lunghe pinne simili ad ali ed una pinna caudale come un'anguilla, e scivolava lentamente sul fondo – dice il biologo britannico Alan Jamieson, dell'Oceanlab dell'Università di Aberdeen –. Quando i dati come questi possono essere condivisi così tante volte in un singolo viaggio, si ha davvero la sensazione di essere alla frontiera delle scienze marine".
Inoltre, i campioni di roccia più profonde mai ottenuti dal versante interno della Fossa forniscono indizi su alcune delle prime eruzioni vulcaniche dell'isola dell'arco delle Isole Marianne, e possono fornire informazioni significative sulla geologia del sistema della Fossa. Ma la scoperta più importante di Hades sono certamente le nuove specie trovate e questo spezzone della ricerca viene condotto in laboratorio dal professore di biologia del Whitman College, Paul Yancey, che in passato aveva già lavorato con i suoi studenti su animali che vivono a profondità moderate e aveva scoperto alcune molecole organiche che proteggono le cellule degli animali delle acque profonde dagli effetti dell'alta pressione, che alterano alcune proteine come gli enzimi. "Questi tipi di molecole protettive sono in fase di sperimentazione per il trattamento di malattie umane che sono causate da proteine malformate, come la fibrosi cistica", spiegano al Whitman College. Inoltre, il suo lavoro del team di Whitman su queste molecole protettive prevede che i pesci non possano sopravvivere al di sotto di circa 8.200 metri. Prima delle spedizione Hades,il pesce più profondo documentato era stato trovato a 7.700 metri. "In questa nuova ricerca, con le mie studentesse Chloe Weinstock, 17 anni, e Anna Downing, 16 anni, voglio vedere se queste molecole aiutano gli animali a vivere a maggiori profondità nell'Oceano, a circa 35.000 piedi nella Fossa delle Marianne – ha dichiarato Yancey –.
In una prima analisi sugli anfipodi prelevati la scorsa primavera nella Fossa delle Kermadec (33.000 piedi di profondità), Gemma Wallace (14 anni) e io abbiamo scoperto alti livelli di una molecola potenzialmente protettiva: lo scillo-inositolo, che per coincidenza viene utilizzato in fase di test dai ricercatori medici per il trattamento di proteine malformate ritenute responsabili dell' Alzheimer". Wendy Schmidt, co-fondatrice e vice presidente dello Schmidt Ocean Institute è molto soddisfatta per il successo della spedizione: "Raramente otteniamo una piena prospettiva degli ambienti profondi dell'Oceano. Le domande alle quali gli scienziati saranno in grado di rispondere dopo questa crociera apriranno la strada a una migliore comprensione del mare profondo, che non è esente dall'impatto umano". Fonte: GreenReport.

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