ALLUVIONE DI FIRENZE E VENEZIA: PARCHI, GUIDE AMBIENTALI E DISSESTO IDROGEOLOGICO 50 ANNI DOPO
[03 Novembre 2016]
Aigae: «Serve un piano di educazione ambientale. I Parchi siano coinvolti nel Piano di prevenzione»
Secondo Stefano Spinetti, presidente nazionale dell'Associazione italiana guide ambientali escursionistiche (Aigae), «a 50 anni dall'alluvione che colpì città importanti come Firenze e Venezia urge ancora in Italia un Piano di controllo del territorio. Oggi abbiamo interi territori che si stanno svuotando di figure importanti come pastori, forestali, agricoltori i quali erano i veri guardiani del suolo [???, ndr]. Dunque anche campagne incolte, ambienti degradati, aste fluviali che necessitano di maggiore manutenzione. Non ci sono più quelle figure che storicamente controllavano il territorio e lo vegliavano [??? ndr]. Oggi l'Italia, il cittadino italiano non ha ancora compreso perché è importante la manutenzione dei fiumi e la cura del territorio. Dobbiamo intervenire con un Piano di Educazione all'ambiente».
Spinetti torna indietro al 4 Novembre del 1966, «quando Firenze fu devastata da un'alluvione impressionante. Ben 35 furono le vittime accertate e tra queste anche due bimbi di 3 anni. Il grande patrimonio artistico e culturale fu gravemente colpito. Per Firenze si mobilitarono anche i grandi nomi della cultura e del cinema come Franco Zeffirelli e Richard Burton. Arrivarono migliaia di giovani volontari da tutto il Mondo pronti a spalare il fango per salvare anziani, bambini e migliaia di persone ma anche l'immenso patrimonio artistico e culturale della capitale del Rinascimento. Giovani che passarono alla storia come gli angeli del fango. L'alluvione non colpì solo il centro storico di Firenze ma l'intero Bacino idrografico dell'Arno e soprattutto non colpì solo la città toscana ma quasi l'intero Nord Italia e città come Venezia dove si registrò la più elevata acqua alta dall’inizio delle le rilevazioni sistematiche del fenomeno. A Venezia l’acqua arrivò a 194 cm e a Firenze anche a 6 metri di altezza. Strariparono fiumi nel Friuli, in Trentino, in Veneto. La situazione drammatica era però su Firenze. Fu l'alluvione di Firenze a richiamare l'attenzione degli italiani sul Dissesto idrogeologico al punto tale da istituire la Commissione De Marchi con le prime norme sulla Difesa del Suolo. L'alluvione fu uno dei primi episodi in Italia in cui si evidenziò l'assoluta mancanza di una struttura centrale con compiti di protezione civile».
Oggi a 50 anni da Firenze e Venezia l’Aigae lancia «una proposta innovativa al Governo che prevede il coinvolgimento dei Parchi Nazionali nell’attività di prevenzione dai georischi e di educazione ambientale nei confronti della comunità. I Parchi potrebbero essere coinvolti concretamente nel Piano di messa in sicurezza del Territorio programmato con Casa Italia ed utilizzare le guide specializzate nell’opera di prevenzione e di educazione e di formazione dei cittadini sui georischi».
Spnetti conclude ricordando che «Le Guide Ambientali Escursionistiche per loro natura osservano il territorio nei minimi dettagli perché lo vivono palmo, palmo, angolo su angolo ogni giorno. Le Guide possono segnalare ad esempio la presenza di alberi inclinati, le sorgenti anomale, il ruscellamento diffuso, il rinvenimento di carcasse di animali, fenomeni che la guida spesso vede evolversi nell'arco di una stagione e sono segnale dell’evoluzione del territorio che possono anche condurre a conseguenze importanti. Questa sarà la proposta che concretamente lanceremo in occasione del XXIV Meeting nazionale delle Guide ambientali escursionistiche, in programma nel Parco Nazionale del Gargano in Puglia dal 16 al 20 Novembre. Noi Guide Ambientali Escursionistiche che per nostra natura professionale frequentiamo tutti giorni, centimetro su centimetro il territorio italiano siamo quelle figure in grado di registrare anche piccoli episodi di degrado che potrebbero spesso essere alla base anche del dissesto idrogeologico». Fonte: GreenReport.
Ndr: aggiungiamo, noi di Biologiamarina.eu che, dopo anni di presunta esperienza, la gestione del territorio è ancora incentrata su visioni antropocentriche dove l'uomo si pone come controllore assoluto del territorio, dimenticando che spesso l'agricoltura intensiva (anche negli anni delle grandi alluvioni), il disboscamento (pure delle valli Toscane), la pressione antropica hanno quasi sempre contribuito alla genesi dei grandi eventi naturali come la stessa alluvione di Firenze. Si parla di ruscellamento e sorgive come potenziali pericoli mentre è esattamente il contrario. Di alberi inclinati che dovrebbero essere lasciati al loro posto (è ancora marcatamente diffusa l'idea della pulizia degli argini - termine peraltro innaturale - in un'ottica prettamente idraulica e poco naturalistica). Si spendono soldi inutili (ben 300 milioni di euro) per tombare ancora una volta il Bisagno a Genova e il suo affluente, opera inutile, costosissima e, come accadrà, porrà ulteriori problematiche alla prima e abbondante pioggia. Con il massimo rispetto per Aigae e chi in buona fede opera nella difesa della natura.
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