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CONTINUA A PROSCIUGARSI IL LAGO D'ARAL

[22 Ottobre 2014]

Il lago d'Aral, esteso lago dell'Asia centrale situato alla frontiera tra l'Uzbekistan e il Kazakistan, è un bacino 'endoreico', spesso chiamato impropriamente 'mare' di Aral. Impropriamente, perché non ha emissari che lo colleghino direttamente con l'Oceano, ma soltanto due immissari, i fiumi Amu Darya e Syr Darya. Oggi è un bacino in via di estinzione, se così possiamo dire. Già, perché fino agli inizi degli anni '60 la sua estensione era di circa 68.000 Kmq, ma da allora è iniziato un calo progressivo e costante che nel 2007 lo ha condotto ad un 'ridimensionamento' del 10 per cento. La sua posizione geografica, al centro di un arido bassopiano, ne fa una ideale vittima sacrificale, sottoposto com'è all'evaporazione, non compensata da apporti idrici, ma anzi aggravata dal prelievo dei consorzi agricoli.

Il lago d'Aral

Sopra, Immagine del Lago d'Aral acquisite dai satelliti MODIS della NASA. A sinistra: come appariva il lago nel 2000; a destra, il lago nel 2014. Sono evidenziati i contorni della linea di spiaggia del 1960 (fonte: NASA).

L'estate del 2014 ha segnato un altro evento 'storico' per il lago d'Aral: per la prima volta nella storia moderna, il bacino orientale della parte sud del lago è completamente asciutto. Il Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS), lo strumento installato sui satelliti Terra (EOS AM) e Aqua (EOS PM) della NASA per l'osservazione sistematica della superficie terrestre, lo scorso 19 agosto ha mostrato le immagini del lago privo del suo lobo orientale. Confrontandole con le riprese effettuate nel 2000, si può osservare una notevole modifica, che diventa drammaticamente ancora più marcata se si tiene conto delle foto scattate nel 1960. "Questa è la prima volta che si vede il bacino orientale completamente asciutto in tempi storici", afferma Philip Micklin, geografo della Western Michigan University ed esperto conoscitore del lago d'Aral. "Ed è forse la prima volta che il lago si è completamente prosciugato negli ultimi 600 anni, dal periodo arido medievale fino alla modifica intervenuta con la deviazione del fiume Amu Darya verso il Mar Caspio".
Negli anni dal 1950 al 1960, il governo della ex Unione Sovietica deviò infatti i corsi dell'Amu Darya e del Syr Darya, i due grandi fiumi della regione, per irrigare terreni agricoli. La deviazione fu l'inizio del graduale ritiro delle acque del lago. Quando, nel 2000, i due satelliti della NASA presero a monitorare la superficie terrestre, il lago era già separato in due parti, l'Aral del Nord, meno esteso, nel Kazakistan e l'Aral del Sud, più vasto, nell'Uzbekistan. Quest'ultimo bacino era ulteriormente suddiviso in due lobi, l'occidentale e l'orientale.
Nel 2009, il lobo orientale dell'Aral del Sud era quasi asciutto, ma si riprese l'anno successivo, continuando tra le fasi di piena e di magra, negli anni successivi.
Secondo Micklin, l'essiccazione del 2014 si è verificata per la diminuzione di piogge e nevicate nel bacino che giunge fino alle lontane montagne del Pamir. Il calo delle precipitazioni si è fatto sentire, riducendo notevolmente il flusso d'acqua del fiume Amu Darya, da cui già venivano prelevate enormi quantità d’acqua destinata all'irrigazione. In questo scenario – aggiunge lo studioso – anche la diga di Kok-Aral attraverso il Berg Strait – il canale che collega l'Aral del Nord con l'Aral del Sud – può aver giocato un qualche ruolo ma, secondo lui, non è stato il fattore determinante di quest’anno. "Questa parte del Lago d'Aral sta mostrando grandi variazioni di anno in anno, tutte legate al flusso dell'Amu Darya", afferma Micklin. "Mi sarei aspettato che questo schema continuasse così ancora per qualche tempo". Fonte: GaiaNews.

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