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SVERSAMENTI INQUINANTI NEL MARE DI CROTONE

[12 agosto 2015]

Da giorni, a Crotone, si verificano casi di sversamenti di liquami sul lungomare, un pessimo biglietto da visita in piena stagione estiva e Legambiente Calabria se la prende direttamente con la Soakro, la società che gestisce gli impianti di depurazione del crotonese, alla quale già nel 2013 Goletta Verde aveva assegnato la poco ambita bandiera nera dei pirati del mare. Ma nel mirino degli ambientalisti c'è soprattutto l'incapacità del comune di Crotone a programmare le opere pubbliche utili per risolvere i problemi di depurazione della città; oggi abbiamo anche l'evidenza del fallimento.

Per giorni il tratto di mare antistante il lungomare di Crotone è stato completamente invaso dagli scarichi fognari. "Una situazione tragica – dicono a Legambiente Calabria – che fotografa lo stato in cui versano le politiche ambientali nella cittadina pitagorica, dove da anni nessun intervento è seguito alle denunce di degrado. Che il sistema fognario avesse seri problemi, soprattutto nella zona del lungomare cittadino, era emerso già all'indomani dell'inaugurazione del "nuovo" lungomare (correva l'anno 2003). Ebbene, da allora, nonostante allagamenti, cattivi odori, sversamenti fognari si siano verificati puntualmente negli anni e soprattutto nella stagione estiva, la questione non è mai stata affrontata se non con qualche "rattoppo". In questo senso anche la questione Soakro appare emblematica; consulenze e management lautamente retribuiti non riescono a garantire neppure i servizi minimi e per contro producono debiti per milioni di euro e senza che la politica intervenga concretamente".

Secondo il Cigno Verde calabrese si tratta di un atteggiamento identico a quello adoperato nei confronti delle tante emergenze ambientali che vengono denunciate da anni, e che la città avrebbe risorse e capacità per affrontare e risolvere, uscendo dalla crisi in cui la cattiva politica l'ha relegata. Crotone è in gravissimo ritardo sulla raccolta differenziata, sui temi della tutela della costa e del territorio; non ha un adeguato sistema di depurazione, dibatte da anni sulla bonifica dell'area industriale e dei siti inquinati senza approdare a nulla, ha un altissimo tasso di incidenza di malattie da inquinamento, trascura i beni archeologici e culturali della più importante colonia della Magna Graecia ed è complice di una gestione fallimentare dell'area marina protetta di Capo Rizzuto".

Legambiente Calabri conclude: "Ritardi, mancanze, omissioni di cui la classe politica deve assumersi la piena responsabilità anziché continuare ad autoassolversi. I fatti dimostrano che non sono più tollerabili i comportamenti di un Consiglio comunale, di una Giunta, di un Sindaco che hanno evidentemente fallito nel loro mandato". Fonte: GreenReport.

 

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