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UN ANTICO RETTILE MARINO SCOPERTO IN SCOZIA

[17 Gennaio2015]

Non si parla di Nessie, il mitico mostro di Loch Ness, bensì di un antico rettile marino. L'animale in questione è vissuto 170 milioni di anni fa, non nel lago di Loch Ness, ma in un mare caldo e poco profondo, senza alcun dubbio molto diverso da quello che bagna oggi l'isola di Skye, a nord-ovest della Scozia, dove sono stati rinvenuti i suoi resti. Si tratta di un rettile marino simile nella forma ad un delfino, di dimensioni modeste, di lunghezza pari a poco più di 4 metri; un individuo di una nuova specie, appartenente al gruppo degli ittiosauri, il gruppo di rettili marini che nel Giurassico dominavano i mari, mentre i dinosauri dominavano la terraferma.
Gli scienziati hanno studiato frammenti fossili del cranio, di denti, vertebre e un osso dell'arto superiore, rinvenuti sull'isola di Skye, l'isola dell'Atlantico che fa parte dell’arcipelago delle Ebridi interne, in vicinanza delle coste scozzesi.
Molti di questi fossili appartengono a questa specie, finora sconosciuta, che è stata chiamata Dearcmhara shawcrossi.
Dearcmhara – si pronuncia 'jarkvara' in antico gaelico – è, in pratica, una grossa lucertola marina. Il nome della specie è stato scelto in onore di Brian Shawcross, un cercatore di fossili dilettante che, nel 1959, individuò i resti della creatura nella baia di Bearreraig, sull'isola di Skye.
Questa specie, come già detto, è di dimensioni modeste rispetto ai grandi ittiosauri suoi contemporanei e si cibava probabilmente di pesci e molluschi. I suoi resti sono incompleti, ma la forma di un osso delle pinne anteriori suggerisce che sia stato un ottimo nuotatore, particolarmente veloce, secondo i ricercatori. "E' il primo ed unico rettile marino mai scoperto e studiato prima d'ora in Scozia", ha dichiarato Steve Brusatte, paleontologo dell'Università di Edimburgo, uno dei ricercatori che ha pubblicato i risultati del suo studio sui resti del fossile sullo Scottish Journal of Geology di qualche giorno fa.
"Molti altri fossili marini sono stati rinvenuti in Scozia, ma la stragrande maggioranza di questi è andata dispersa tra collezionisti privati o acquisti clandestini. Questo nuovo esemplare è stato trovato da un collezionista di buon cuore, che lo ha donato al museo per consentirne lo studio agli specialisti del settore", aggiunge Brusatte. La scoperta apre uno spiraglio su un arco del Giurassico considerato un po' come un "buco nero" nella documentazione fossile riguardante i rettili marini, secondo Brusatte.
Altri fossili trovati insieme al Dearcmhara indicano che questa specie conviveva pacificamente con i plesiosauri, altri rettili marini conosciuti per il lungo collo, ai quali somiglia molto la figura di Nessie, cui fa riferimento l’immaginario collettivo. "Era inevitabile che la stampa parlasse di Nessie, paragonandolo ai resti del Dearcmhara", dice Brusatte. "Questo, tuttavia, è molto più interessante", conclude il paleontologo, chiedendo ai collezionisti scozzesi di seguire l'esempio di Shawcross, mettendo i resti fossili in loro possesso a disposizione dei paleontologi. Fonte: GaiaNews.


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