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DIDATTICA PER LE SCUOLE

Cod Art 0301 | Rev 00 | Data 10 Giu 2010 | Autore N. Castronuovo

TESORI SOMMERSI. IL GALEONE SANTA CRISTO DE MARACAIBO

AmmiraglioNumerosi sono i tesori che ancora attendono di essere scoperti dalle profondità marine, e quello del cacciatore di tesori deve senz'altro essere un lavoro affascinante, ma anche pericoloso, che richiede tempo e cospicui finanziamenti perché possa dare i suoi frutti.
Da secoli si cercano galeoni e vascelli scomparsi carichi di tesori, oro, argento, bottini di guerra e spezie, e la maggior parte dei vascelli spagnoli e portoghesi al ritorno dalle Nuove Terre, erano molto spesso carichi di ricchezze. Le ricerche sono condotte rileggendo e studiando i testamenti degli antichi navigatori, ma inesorabilmente rimane il mistero, il senso dell'avventura.
Una delle storie più incredibili e cariche di fascino è quella del Capitano Nemo che con il suo Nautilus si riforniva di verghe auree per finanziare le sue avventure sotto i mari. Ma da dove arrivava l'oro? Proveniva da un galeone spagnolo, il Santo Cristo di Maracaibo che con il suo carico d’oro proveniente dal Venezuela stimato per un valore di oltre 3.5 miliardi di euro (il carico più ricco di tutta la storia della navigazione), da tempo attende di essere ritrovato e riportato alla luce. Il Galeone si dice che sia stato individuato al largo delle coste Portoghesi, in una località segreta, in direzione di Vigo. E' dal 1707 che si tenta di scoprire il luogo del naufragio, e il primo a tentare di accaparrarsi l’enorme ricchezza, fu Abraham Simeòn de Feliz, di origine napoletane. Ma hanno tentato inglesi, francesi, italiani, russi, tutti rimasti a bocca asciutta. Dopo anni di spasmodiche ricerche e di onerosi investimenti, nel 1991 una èquipe della sezione della Statale Archeologia Navale, con uno studio geofisico accurato, diede la certezza che la costa portoghese di fronte a Vigo vedeva 20 galeoni giacere sotto i suoi fondali.

ForziereFinita la guerra di successione spagnola con l’incoronazione del borbone francese Filippo V (nipote di Luigi XVI, il Re Sole) la Flota de Oro, 40 bastimenti scortati da 20 navi di Parigi e diretto a Siviglia, trasportava il famoso carico, depredato dalle Nuove Terre agli indigeni del luogo. Dopo aver saputo che le nazioni che dichiararono guerra alla Spagna (Inghilterra, Olanda e Austria) con le loro flotte erano in rotta verso la costa, arrivando poi a saccheggiare dopo un furioso attacco, la città di Cadige, il Capitano al comando di tale bastimento decise di fare rotta su Vigo, da qui l’inesorabile scomparsa di numerose imbarcazioni, depredate per opera dell’ammiraglio britannico Rooke venuto a sapere dell'oro. Ma lo stesso ammiraglio naufragò con il maestoso Galeone, che aveva caricato nelle proprie stive un carico eccessivo di oro. Dalla mappatura del luogo del ‘91 che lascia intendere che fra quei vascelli e galeoni sepolti in fondo al mare ci possa essere il Maracaibo, non se n’è fatto più nulla. Le autorità del luogo insieme alla Spagna che detiene il diritto alla ricerca in quanto il Galeone si trova in acque territoriali spagnole, si è fatta avanti la See Hunt con il suo rappresentante, società specializzata nelle ricerche di tesori sommersi, che vorrebbe avere i permessi per iniziare le ricerche, avendo fondi e attrezzatura necessaria.
Una situazione che speriamo possa risolversi al più presto per poter ammirare il maestoso tesoro che ancora non vede la luce del sole e che vorrebbe tornare a brillare.