PICCOLO DIZIONARIO DELLE DIVINITA' DEI POPOLI DEL PACIFICO ORIENTALE
I popoli antichi traevano forza e coraggio ispirandosi alle gesta di figure mitologiche. Tutto era fatto seguendo dei rituali tramandati di generazione in generazione. Nella mitologia dei popoli indigeni del Pacifico orientale, molte erano le divinità adorate. Ad ogni animale e pianta corrispondeva un Dio. La natura prorompente di questi luoghi ispirarono i primi abitanti, in particolar modo astronomi e poeti, che associarono ogni cosa con un legame forte e profondo con un essere supremo.
Gli dei erano adorati e compiaciuti con sacrifici, sontuosi banchetti e danze propiziatorie, accompagnati sempre da una musica ritmica con al centro un fuoco, il protagonista assoluto che simboleggiava la purificazione.
Di seguito troviamo il nome di alcune divinità, fra le più importanti e rappresentative dei popoli polinesiani e hawaiani; elencarle tutte è impossibile, dato che ad ogni forma, animale o vegetale che sia, animata o inanimata, corrisponde un dio o un semi dio. Al cospetto di tutto vi è Tiki, un dio "qualunque", rappresentato da una statuetta dalla diversa forma, intagliata nel legno o scolpita nella pietra lavica.
Nota: la lingua indigena si legge come si scrive, non ci sono storpiature nella lettura.
Atea: è il dio per eccellenza delle popolazioni Polinesiane, primordiale. Questo si divise in due parti, per dare origine a due divinità, il dio Rangi e la dea Papa. Entrambi genitori di tutti gli altri dei. Si racconta che Atea emerse una mattina liberandosi dal caos e costruì una camera per poter vivere insieme alla moglie Atanua con la quale generò un figlio, Tu Mea, il primo uomo.
Nella mitologia delle isole Tuamotu (Polinesia francese) Atea era il dio del cielo che sposò Fa’ahotu. Ebbero il loro primo figlio Tahu che morì di inedia sul grembo della madre, mentre gli altri due che seguirono si scambiarono di sesso. La leggenda narra che Atea tentò di catturare Tane, un giovane dio; non riuscendovi, scagliò contro Tane una miriade di divinità finché Tane dovette scappare rifugiandosi sulla terra. Presto incominciò ad aver fame ed uccise un suo progenitore per sfamarsi. Cominciò così la pratica del cannibalismo (questa pratica si diffuse in diverse isole e fu in uso fino ai primi anni del '900, almeno in alcuni atolli remoti). Il coraggio di Tane aumentò e si rafforzò con la pratica del cannibalismo, dichiarò guerra ad Atea che sconfisse con un fulmine, datogli da un suo avo, Fatu tiri.
Ati: era un capo Maori che guidò la cattura di una fata con una rete, fata che poi sposò.
Atonga: fu un eroe della mitologia delle isole Samoa, mezzo uomo e mezzo spirito, inventò le canoe e le canzoni che accompagnavano la pratica della pesca o del remare. Portò con se sulla terra gli uccelli del paradiso insegnando loro il canto che egli voleva che intonassero.
Atu: secondo la mitologia delle Samoa è il nome del primo uomo sia delle Fiji che a Tonga.
Atua: è lo spirito di un antenato ed in Polinesia è venerato come un dio. Possono volare e vivono sugli alberi, come gli uccelli. Il termine Atua è anche riferito a Nuku Mai Tore, il "popolo dell’altro mondo".
Afa: nelle isole Samoa è il dio degli uragani e tempeste.
Ahoeitu: il dio Eitumatupua discese dal cielo attraverso un grande albero per prendere come moglie Ilaheva, un verme che strisciava lungo il tronco. Il tempo di generare un figlio di nome Ahoeitu; lasciò moglie e figlio sulla terra per tornare in cielo. Il figlio decise di tornare in cielo per trovare suo padre, arrampicandosi sull'albero lo raggiunse, gli altri bambini del cielo gelosi del fratello lo uccisero riducendolo a brandelli per poi mangiarselo. Il padre scoprì l'omicidio ed ordinò ai figli di vomitare i resti del fratello. Con delle erbe magiche, il padre riuscì a resuscitare Ahoeitu, ricostruendo il corpo. Inviò il ragazzo sulla terra come sovrano di Tonga. Per punizione condannò i bambini del cielo a vivere sull’albero, ma presto preso da pietà li liberò rimandandoli in cielo.
Aitu: sono le divinità minori, si riferiscono a ciò che riguarda la casa o il villaggio, una sorta di divinità guardiane. Si identificano anche in animali o piante e sono esseri demoniaci.
Ami te rangi: rappresenta una crudele divinità Polinesiana del cielo che deforma gli uomini, trascinandoli dentro delle sporte (grandi borse) per distruggerli.
Ao: è considerato la "luce" in opposizione alla notte "Po" e anche il dio delle nuvole, il primo progenitore dei Maori ed infatti talvolta chiamato "il padre di tutti gli antenati". Le nuvole, sono importanti per i popoli del pacifico, in loro all'orizzonte si identificano le isole e l'arrivo della pioggia. Chiamate anche colonne di luce, le nubi non sono viste come un fatto negativo. Questa divinità è chiamata anche Ao toto, che significa "alba rosso sangue".
Apu hau: è il dio hawaiano delle tempeste e degli uragani. Nella mitologia polinesiana molte divinità sono legate a fenomeni atmosferici, come il vento e la pioggia. Il significato del nome Apu Hau è "urlo feroce".
Ara tiotio: divinità Polinesiana temutissima dai navigatori.
Aremata popoa: divinità della “piccola onda” i pescatori quando escono in mare sono consapevoli del pericolo e dalla grandezza di questa divinità, quando si trasforma in Aremata rorua.
Aremata rorua: divinità della “grande onda”, un demone temuto dai navigatori Polinesiani.
Avaiki: la divinità della terra e del mondo sotterraneo, dove abitano gli spiriti. In questo mondo si entra attraverso un'apertura nel terreno, le stanze sotterranee sono accessibili anche dalle caverne, chiamati "spazi". La stanza più profonda è quella dove vive la divinità Varina Tatekere, la dea del principio della nascita. Avi Ki, è anche considerato un luogo dove i morti sono bruciati per essere divorati da Miru, la divinità del mondo sotterraneo.
Awha: il Dio Maori delle tempeste.
Bulotu: è uno dei paradisi dell'isola Tonga, dove gli spiriti della morte vivono nell'eterna beatitudine; in questo paradiso vivono fiori meravigliosi e profumati, alberi rigogliosi e frutti saporiti.
Eitumatupua: è il dio Tongano, padre di Ahoeitu.
Fati: rappresenta la Luna nelle popolazioni delle Isole della Società ( Polinesia francese ). E’ il figlio di Roua e Taonoui.
Fetu: ovvero la stella, è il dio delle isole Samoa del cielo notturno, sposato a Ele Ele, la prima donna.
Fisaga: il nome della dolce brezza, l'unico vento al quale fu consentito rimanere libero, quando il dio Maui prese il controllo di tutti gli altri venti.
Fue: il dio Samoano, figlio di Tagaloa, legato all'agricoltura vegliò e diede protezione alle piante di patata dolce.
Hakona tipu: è il vento polinesiano del sud, il primo vento ad essere stato soggiogato da Maui, conosciuto anche come Tua uo loa.
Haole: vedi scheda "Tradizioni antiche dei popoli del pacifico"
Hau: è la definizione del dio del vento per i Maori, figlio di Rua tapu. Iniziò ad "urlare" poiché gli uccisero il padre.
Haumea: era la dea Hawaiana della fertilità e del parto, donava la nascita ad una serie di strane e noiose creature, era anche una potente strega, si rigenerò rinascendo da una giovane donna per sposare i propri figli e nipoti. Con i suoi poteri, riusciva ad attirare i pesci. Kaulu riuscì a spezzare i suoi poteri, uccidendola.
Hau marangi: è la divinità polinesiana delle foschie e delle nebbie, figlio del dio della Pioggia Ua. Kohu un’altra divinità delle nebbie.
Hema: è il padre di Tawhaki e Karihi, fu ucciso dai Ponaturi. I semi dei che vivevano nelle profondità marine di giorno ma che uscivano dall'acqua di notte per trascorrere il tempo nella casa di Hema. Un giorno i ponaturi uccisero Hema e appesero il corpo alla grondaia della sua casa, risparmiarono la moglie Urutonga che però di notte doveva restare fuori della propria abitazione. La moglie per vendicare la morte di Hema, con il figlio uccise i Ponaturi. Hema era il figlio della dea Waitiri e Kai tangata nella mitologia polinesiana, mentre in quella Hawaiana, Hema era il figlio di Mahina e della dea della Luna.
Ika roa: significa "Via Lattea" il lungo sciame luminoso è il veicolo della dea della notte Po. Il lungo pesce così chiamato ha dato la nascita a tutte le stelle, di vitale importanza e riferimento per la guida dei navigatori durante la notte. La leggenda racconta che un giorno Tane, radunò un mucchietto di stelle e le mise su una canoa per inviarle al cielo.
Ika tere: è il nome più utilizzato dalle popolazioni Polinesiane, per definire il dio pesce, padre di tutte le creature marine e nipote del dio oceano. Tangaroa oltre aver generato gli esseri che vivono nel mare, li governa con saggezza. Da questi esseri nasce l’uomo. I Tritoni e le Sirene gradualmente si trasformarono fino a diventare uomo.
Ila: fu la prima donna che visse sull’isola di Tutuila (Samoa).
Ina: è la dea Polinesiana della luce, moglie del dio della luna. Marama è figlia del vecchio dio della terra, dio cieco Kui. Si racconta che il tuono si formò dal rumore di pietre che rotolavano da una nuvola bianca, queste pietre servivano per "fermare" un tessuto che Ina costruiva con foglie di gelso. La tapa. Ina insegnò anche alle donne come costruire i cestini, con foglie intrecciate.
Io: Dio supremo ed eccelso. L'altissimo, al centro di tutte le cose. Per i Polinesiani è considerato la conoscenza. Io, è formato da essenza maschile (te io ora) ed essenza femminile (io vagine). Vive nel cielo, nel paradiso supremo il più alto dei dodici ( te toi o nga rango). Pochi possono pronunciare il suo nome.
Kaha: è il dio Hawaiano dei fulmini.
Kanae: è un semi spirito polinesiano (un ponaturi) che diventò un pesce volante per poter sfuggire dall'ira di Urutonga che voleva vendicarsi per l’uccisione del marito.
Kanaka: è la parola per definirsi nativi delle isole. Appartenenza ad un popolo. La forma indigena. Tutti i nativi si identificano in Kanaka maori.
Kane: è il dio Hawaiano della procreazione del mare. Kane creò i tre mondi: la terra, il cielo, il paradiso, visse sulla terra per un certo tempo, in seguito si ritirò in paradiso. L’origine e l’antenato degli uomini.
Kapua: nelle isole Hawai identifica il "truffatore" fonte di guai e malignità.
Kapuku: è l’arte segreta di far rivivere i morti, per i Polinesiani. Kaulu – dio Polinesiano "imbroglione". Ki’i – il primo uomo creato, creatore dell’uomo nelle Hawaii.
Kilioa: rappresenta una delle due donne lucertola che trattengono le anime dei prigionieri defunti. L’altra donna lucertola si chiama Kalamainu nella mitologia Polinesiana.
Kiwa: in Polinesia è la madre di tutte le conchiglie.
Limu: il dio Polinesiano della morte.
Lona: nella Polinesia del nord Lona è la dea della luna. Si innamorò di un mortale, Ai kanaka che sposò e portò in cielo sotto le sue ali. Governò felice il suo regno finché non morì Ai kanaka.
Lono: il dio hawaiano del canto e dell'agricoltura. Un giorno discese dal cielo per sposare una ragazza che diventò la dea dell’abbondanza, Laka.
Losi: il creatore, è il figlio di Tangaloa nella mitologia Polinesiana. Fu mandato sulla terra per far dono agli uomini di una pianta, Taro, e divenne il protettore di questa pianta commestibile.
Lua o Milu: rappresenta la dimora dei defunti "caverna di Milu" nella terra della morte.
Mareo: secondo la mitologia dei Maori (della Nuova Zelanda) era un territorio dove viveva un popolo guerriero crudele e cattivo. Uccidevano e mangiavano i loro nemici. Erano trasandati, con folti e lunghi capelli e lunghi artigli alle mani (unghia). Furono confinati ai margini della foresta durante la conquista delle terre da parte delle popolazioni originarie hawaiane. Erano chiamati Maero o anche Mohoao. La leggenda racconta di una lotta nel territorio dei Mohoao, tra due guerrieri, uno con lunghi capelli da toccare terra, l'altro cacciatore di uccelli di nome Tukolo. Tukolo riuscì a sconfiggere il nemico dopo una violenta battaglia, tagliandogli gambe e braccia, decise di portare al villaggio la testa come trofeo, ma durante il tragitto, la testa che aveva in mano gli parlò dicendogli: "Mi stai portando lontano "il ragazzo si spaventò e lasciò cadere la testa per terra. Tornato al villaggio, invitò gli altri guerrieri a seguirlo per mostrargli la testa, ma giunti sul posto non venne più trovata. Il corpo si era ricomposto ed era ritornato nella foresta.
Mahiki: per i Polinesiani è il sentiero che conduce alla terra degli spiriti, dove le anime dimorano. Solitamente i defunti devono camminare lungo questo sentiero, in processione o da soli per arrivare nelle caverne profonde, in direzione del levar del sole.
Mahina: è la dea hawaiana della luna, madre di Hema.
Makutu: l'antica arte della stregoneria, che si apprende dopo alcuni anni di studio, il maestro dopo aver addestrato l’allievo gli fa compiere tre prove prima di poter diventare stregone.
Maui: è una delle più potenti figure della mitologia polinesiana. Venerata dai Maori e Hawaiani. Conosciuto come Maaui tikitiki, era un abilissimo pescatore che riusciva a pescare con un amo fatto dalle ossa di un antenato e come esca utilizzava il suo sangue. Riuscì a pescare una casa sotto il mare e con la sua forza la sollevò dalle profondità marine, con essa sollevò la terra e così si formò l'isola della Nuova Zelanda che i Maori chiamano Te ika a maaui. Per il popolo Hawaiano, Maui fu il ragazzo che riuscì a catturare il sole arrampicandosi su una montagna mentre questo andava calando, in seguito alle lamentele della madre Hina che diceva che le giornate erano troppo brevi al villaggio e il sole andava a dormire troppo presto. Ora, questa montagna dove Maui catturò il sole è chiamata Haleakala (la casa del sole); Maui, il grande sparviero che si bruciò le ali con il fuoco, così lo rappresentano gli Hawaiani adesso. Le giornate da allora divennero lunghe e luminose.
Mauri: rappresenta l'anima, l'essenza della vita che vince la morte.
Merau: la dea Polinesiana della morte e del mondo sotterraneo.
Milu: il dio della terra dei morti e degli spiriti; per il popolo Hawaiano, la casa di Milu si chiama Lua o Milu. Come per la nostra cultura, in questa terra della morte, gli spiriti sanno cosa fanno i vivi e vegliano su di loro, e non viceversa. Possono trasformare un essere vivente in pietra e possono tornare sulla terra. Eccezionalmente, qualche essere vivente può entrare nel regno dei morti per fare visita a questo mondo, non bisogna però toccare nulla e nulla deve essere mangiato altrimenti si rimane per sempre prigionieri di questo mondo.
Miru: è il dio della morte che raduna le anime dei trapassati nella sua grotta, i suoi servitori sono delle lucertole che vivono nel mondo sotterraneo. In altre isole, come le Cook, Miru è una dea che vive sempre sottoterra. Come il nostro inferno, in questo mondo il fuoco brucia eternamente dove vengono arsie le sue vittime. Nella tradizione Maori invece Miru è la regina del mondo degli spiriti.
Nana ula: è il nome dell'esploratore navigatore che condusse il suo popolo da Kahiki (Tahiti) alle Hawaii, più di mille anni fa. Durante questo lungo viaggio il poeta ed astrologo Kama hua lele recitò e cantò le gesta degli antichi antenati e le loro odissee. Arrivati alle Hawaii, Nana ula fu acclamato primo re delle isole, da lui discese la dinastia degli altri re.
Ngaru: fu un grande eroe della mitologia polinesiana. Inventò la tavola da surf. Ancora oggi molto adorato dai moderni surfisti. Un giorno stava per essere catturato dal re degli squali Tumuitearetoka, ma si salvò grazie alla sua invenzione fuggendo via velocemente. Per il servigio fatto, gli fu data in sposa Tongatea, ma questa appena lo vide scappò via perché aveva la pelle scura e pochi capelli. Dalla vergogna Ngaru scappò via, ma grazie al nonno Moko, riuscì ad avere folti capelli dal dio Tangaroa e si schiarì la pelle, mettendola dentro una buca piena di calce bianca. La sposa appena lo vide s’innamorò perdutamente di lui.
Nu’u: è il salvatore delle specie animali, come il nostro Noè. Costruì una grande barca e mise dentro maiali, uccelli e piante utilizzate per i rituali magici. Fuggì dalla grande onda che coprì tutta l'isola.
Oro: nella mitologia Tahitiana è il dio della guerra e della pace, figlio del creatore Tangaroa e della dea della terra; è raffigurato in due modi, in tempo di pace "Oro i te tea moe" (oro con la lancia abbassata); in tempo di guerra diviene uccisore di uomini assistendo a tutte le battaglie e i sacrifici umani. Ha quattro figli, un maschio e tre femmine.
Pele: è il nome di una donna Polinesiana stabilitasi alle Hawaii in seguito alle numerose migrazioni Samoane. Stabilitasi vicino al cratere Kilauea, la popolazione le diede un potere particolare perché credevano che fosse immune dalle manifestazioni del vulcano, è ricordata per il suo coraggio e bellezza. Grandi occhi scuri che parlavano da soli, fece innamorare tutti quelli che la guardavano. La leggenda narra di un corteggiatore violento, Kamapuaa che, saputo della presenza di Pele, si recò al vulcano per cercare di sedurla con dolcezza. Pele rifiutò il corteggiamento e respinse l'uomo. Lira di Kamapuaa si fece presto vedere e si tramutò in violenza e morte ai danni dei membri della famiglia di Pele, che fu costretta a rifugiarsi in una grotta segreta nella montagna. Mentre la violenza di Kamapuaa si consumava, il vulcano eruttò lava e lapilli emettendo forti boati; Kamapuaa con i suoi seguaci scappò via spaventato e persino in mare fu inseguito dalla colata lavica. Purtroppo la lava del vulcano ostruì l’ingresso della caverna dove si era rifugiata Pele seppellendola per sempre. Ora, si crede che ogni boato del vulcano sia in realtà Pele che grida per la disperazione, non riuscendo a liberarsi.
Pere: è la dea Polinesiana dell'acqua dell'Oceano che circonda le isole. Si crede che le acque dei mari si siano formati grazie a Pere. Le era stata data da sua madre un'anfora dove tenere l'acqua dell’oceano. Ogni qualvolta che lei desiderava navigare, doveva versava un poco d’acqua del mare per terra così da potersi muovere, da qui le acque degli Oceani si diffusero in tutto il mondo.
Pili: è il dio Geco. La rappresentazione dello spirito degli avi per eccellenza. Il grandioso Totem del popolo della Nuova Caledonia lo raffigura.
Pitua: è un demone dei Maori.
Poukai: è, nella mitologia Polinesiana, il dio Uccello divoratore di uomini.
Puna: è un dio Polinesiano che fu ucciso da Rata.
Papa: è la dea che incarna la terra nella mitologia Maori della Nuova Zelanda. E' la personificazione del paradiso, insieme con il suo amante dio Rangi ed esiste fin dagli albori dell'universo, quando tutto era privo di luce. Insieme, ebbero molti figli. Gli altri dei dovettero separarli perché con i loro numerosi amplessi, seguiti da numerosi figli, stavano soffocando le piante e gli alberi da frutto impedendone la crescita. Appena furono separati, la luce finalmente arrivò al cielo. Una popolazione della Nuova Zelanda crede che Rangi, per loro Kaki, sia personificata nella rugiada del mattino a seguito delle molte lacrime versate dopo aver perso Papa; si crede che Papa sia la nebbia che si sviluppa, ovvero il lamento per Kaki.
Raa: è il dio Maori del sole, marito di Arohirohi le dea dei miraggi.
Raka: è il dio Polinesiano dei venti.
Rangi: nella mitologia Maori della Nuova Zelanda è il dio del cielo. La leggenda narra che si innamorò perdutamente di Papa, la dea della terra, insieme si unirono in un abbraccio fin dai tempi in cui l’universo era in completa oscurità, l’origine della vita. Dalla loro unione, nacquero molti figli fra cui: Haumea, Rongo, Tane, Tangaroa, Tawhiri, e Tu.
Rehua: una delle molte stelle che rappresentano un dio Polinesiano, vive nella decima parte del paradiso, chiamato Rangi tuarea. Un giorno il figlio di Rehua cadde, procurandosi una ferita che colorò il cielo di rosso. Da qui nacque il tramonto. Rehua è uno dei figli di Rangi e Papa, nonché l’antenato di Maui ed i suoi quattro fratelli. Rhua creò l'uccello Tui per sfamare i Polinesiani. Lo creò prendendo una ciocca dei suoi capelli.
Rimu: una delle tante divinità dei morti.
Rohe: nella mitologia Maori fu la moglie di Maui fino a che, insoddisfatta del marito si rifugiò nel quinto strato dell’inferno (Uranga o te ra). Da quel momento Rohe diventò la regina dell’inferno.
Rongo: è il dio Polinesiano della pace, delle piante e delle coltivazioni, soprattutto della patata dolce, Kumara. Genera forti piogge utili alle coltivazioni e si manifesta dopo un temporale con l'arcobaleno. Figlio di Rangi e Papa, in molte isole è considerato un dio forte ed utile per il sostentamento del popolo. Nell'isola di Pasqua è considerato il creatore di tutto.
Ro'o: un dio guaritore invocato da chi soffre ed è malato; insegna i canti propiziatori e scaccia mali ai guaritori sulla terra. Lo sciamanesimo ed il culto della guarigione mediante erbe e formule magiche è fortemente utilizzato ancora oggi da diverse popolazioni indigene. E' il figlio d’Atea, il dio del cielo.
Roua: nella mitologia delle Isole della Società (Polinesia Francese) è il dio e padre di tutte le stelle.
Sava: nella mitologia Samoana è il nome di un giovane ragazzo, che insieme alla sorella si stabilì sull’isola di Sava’i da questa convivenza si generò l’intera nazione delle Samoa.
Sina: è il nome della dea Luna alle Samoa, in Polinesia conosciuta come Ina. La storia di Sina racconta che un giorno dopo aver allevato un’anguilla per lungo tempo, dovette liberarla perché cresciuta troppo, fu liberata in un lago, dove ogni giorno Sina andava a fare il bagno. Sfortunatamente, Sina fu assalita dall'anguilla che era ormai grande come lei, alcuni abitanti del popolo dei Upolu, sentirono le grida e corsero in suo aiuto, liberando Sina e condannando a morte l'anguilla che era anche adorata come il dio Tuna. Come ultimo desiderio, l’anguilla chiese di essere seppellita sotto la sabbia vicino al mare, da questo desiderio dopo tempo nacque una palma da cocco, simbolo e dono del dio Tuna. Da qui l'origine delle palme da cocco.
Ta-aroa: il creatore di tutte le cose, da questo dio iniziò la vita dei popoli polinesiani.
Tagaloa: il dio Samoano dell’Oceano.
Tagaro: uno dei primordiali esseri Polinesiani, creato da Ta’aroa contribuì alla creazione di tutto.
Tahiti tokerau: è la dea Tacitiana che fu rapita da Puna, suo figlio. Rata la salvò uccidendo Puna, diventando così l’eroe di tutti i salvatori.
Tamapo: è il dio dei cieli per il popolo di Tonga. Fece scendere suo figlio sulla terra Laufakanaa, per governare i venti decidendo quando soffiare forte e quando piano.
Tane: rappresenta il dio Polinesiano della luce, delle foreste e degli alberi, e primogenito figlio di Papa e Rangi. E' il creatore di Tui, l'uccello usato come cibo e simbolo di femminilità.
Tanaoa: è il dio dell’oscurità negli abissi del mare. Nelle isole Marchesi, il dio Atea, generò una stanza per poter far sorgere Atanua ( l’alba) facendo sì che il buio potesse essere sconfitto, così da quel giorno l’oscurità fu confinata negli abissi del mare.
Tangaroa: è il dio del mare che separò il cielo dalla terra, uno dei figli della dea terra. Papa avendo un giorno il ventre gonfio d’acqua scoppiò facendo fuoriuscire gli oceani.
Tiki: statuetta intagliata nel legno o scolpita nella pietra lavica. Simbolo nei popoli del Pacifico, identifica una divinità o un dio, al quale affidare preghiere e preoccupazioni giornaliere. Spesso una statuetta è tenuta in casa per invocare protezione allo spirito vagante di ogni cosa e come ogni cosa è legata ad una divinità, spesso le statuette assumono sembianze differenti in base alla divinità adorata. Tiki, rappresenta il primo uomo progenitore di tutti i popoli del Pacifico, egli guidò le migrazioni delle antiche popolazioni sulle isole disabitate. Fu creato da: Tu Matuenga.
Tonga: il vento Polinesiano che spira verso sud-ovest, fu il quarto ed ultimo vento creato e ad essere sottomesso al controllo di Maui. Tonga ha anche il significato di "sud" nell’antica lingua Polinesiana, infatti, il popolo Maori raggiunse la Nuova Zelanda. dirigendosi verso sud seguendo le stelle e il pianeta Venere.
Toru: dio Polinesiano degli abissi e profondità,
Tu: dio Polinesiano della guerra, uno dei figli di Rangi.
Tua uo loa: è il primo vento ad essere stato controllato da Maui , vento del sud nelle isole polinesiane.
Tuna: è il dio anguilla per il popolo Polinesiano. Fu condannato a morte per aver assalito Sina.
Uranga o te ra: rappresenta l’inferno per i Maori governato dalla dea Rohe ex moglie di Maui.
Urotonga: moglie di Hema e madre di Tawhaki e Karihi. I pinotauri, semi dei, uccisero suo marito Hema, risparmiandola ma tenendola fuori dalla sua casa. Fu costretta a nascondere i suoi figli tenendoli lontani dalla casa; i pinotauri, all'imbrunire, giungendo dal mare volando, si rifugiarono nella stessa casa; essi temevano la luce del sole e ogni sera dicevano a Urotonga di avvisarli quando stava facendosi giorno, così da poter fare ritorno al loro mondo. Una notte Urutonga per distruggere i Pinotauri li ingannò dicendo loro che era ancora buio e quindi potevano continuare a dormire nella casa, invece stava albeggiando e così, i Pinotauri al risveglio furono distrutti dalla luce del sole. Morirono tutti tranne uno, che si trasformò in pesce volante, e divenne il demone del mal di testa, Tonga hiti.
Varima te takere: la donna del giusto inizio. La dea Polinesiana della nascita e del principio, la grande dea degli umani, vive nella "sala" più in basso dell’ avaiki, il mondo sotterraneo dove vivono gli spiriti. La madre del grande dio creatore Vatea e nonna del dio Tangaroa.
Vatea: il dio Polinesiano creatore nonché primo uomo, figlio di Varia; è l’equivalente hawaiano di Wakea.
Vitu: nella mitologia delle isole Samoa è il nome della prima donna delle Fiji; è anche il nome di un'isola.
Wahie loa: il dio Polinesiano delle comete, visto come "lungo ramo".
Wahie roa: il dio eroe Polinesiano figlio di Tawhaiki.
Waiora: l'acqua della vita. La dea della salute, prosperità e del benessere. Potersi bagnare nelle sue acque miracolose significa guarire e trovare la salute per tutta la vita. Un lago miracoloso che nessuno sa dove si trovi; rimane un mito e poterlo raggiungere significa una sorta di vita eterna.
Waitiri: per i Maori è una dea che discese dal paradiso per sposarsi con un uomo mortale, Kai tangata. Insegnò al marito a pescare con un amo, da qui nacque la pesca con l'amo; con lui ebbe un figlio, Hema.
Questo percorso, seppur breve nell'infinito mondo delle divinità polinesiane, ci descrive come gli antichi popoli del Pacifico si rapportavano con le forze della natura e con tutte le cose che accadevano. Queste divinità che raffiguravano immagini uniche, dal quale trarre forza e una fonte inesauribile di conoscenza e sapienza nel bene e nel male e che, ancora oggi, raffigurano forza e mistero con una connotata spiritualità. Adorati e venerati specialmente dagli anziani che cercano di tramandare ai giovani le antiche usanze e credenze, nonostante il fatto che ormai sia presente e diffusa la cultura religiosa cristiana; un cambiamento che cominciò con l'avvento del capitano Cook, il primo "bianco" che sbarcò e visitò queste terre. Nelle rappresentazioni e nel folklore attuale è rimasta viva la tradizione degli antichi Avi, com'è giusto che sia.
Castronuovo Motta Nicola, Save the Shark and the Sea
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