LA COSTA DEI TRABOCCHI
I trabocchi sono particolari costruzioni per la pesca, messe a punto nel tempo e governate dall'esperienza...
Il trabocco, una semplice struttura a palafitta, adeguata allo specifico uso (la pesca) e alle risorse locali. Notare l'esile ponteggio.
Durante l’estate di quest’anno, mi sono recato in Abruzzo lungo la costa dei Trabocchi, che si sviluppa in territorio chietino, da Ortona e soprattutto da San Vito fino ad arrivare a Vasto.
L’Abruzzo è terra di monti e terra di mare, dunque è anche terra di pescatori; nel corso dei secoli l’ingegno dell’uomo ha portato allo sviluppo di un sistema di pesca ove non è previsto l’utilizzo di una imbarcazione e non occorre uscire in mare per reperire grandi quantità di pesce; si tratta dei trabocchi, originalissimi strumenti da pesca impiantati lungo la costa nei punti ove essa è maggiormente prospiciente il mare.
Sono formati da una grossa piattaforma di legno, sostenuta da pali infissi nella roccia, corredata di cavi, di quattro antenne - di cui due lunghissime disposte a ventaglio e quasi a pelo d'acqua - di una grossa rete e di uno o più argani detti "ciucci", manovrati dai pescatori che se ne servono per issare o ammainare le reti, attraverso un ingegnoso congegno di funi, antenne e carrucole.
A tale suggestivo scorcio bisogna aggiungere la cosiddetta "Spia", ovvero un uomo che ben appollaiato a metà circa di una delle due antenne maggiori, sorveglia i guizzi del richiamo, ossia un pesce, solitamente un cefalo, che preso vivo fungerà da esca, attaccato ad una funicella e nuotando su tutto lo spazio sovrastante la rete.
La Spia, a volte, può rimanere nella sua posizione per ore ed ore, fino a quando non giunge il banco ed allora grida: "Issah" . Gli altri uomini corrono a girare gli argani, battendo fortemente i piedi sulla pedana, perché dicono che il rumore stordisca i pesci.
Issata la rete, entra in ballo un altro attrezzo da pesca, il cosiddetto "Coppo" o "Negossa" in realtà è un sacchetto a maglie che fissato ad una grossa pertica, serve a raccogliere i pesci dalla rete e il cui uso richiede una certa dose di maestria. A volte occorrono più di una persona per dirigerlo. Molti di questi trabocchi sono visitabili, e molto spesso nella struttura di legno si può gustare anche il prodotto appena pescato, cucinato secondo le ricette locali e servito con tutti gli altri prodotti enogastronomici abruzzesi.
Lungo la costa, dove si trovano la maggior parte delle strutture in legno, è stato creato un sentiero "rubato" alla vecchia linea ferroviaria (arretrata per problemi di erosione costiera, vedi qui), sentiero che man mano si sviluppa lungo il territorio ed è facilmente fruibile dai visitatori, sia a piedi che in bicicletta. Non è raro vedere nei pressi dei trabocchi, i lunghi pali di legno che nei decenni sono serviti a sostenere e sviluppare le palafitte in legno.
Il punto di partenza, la costa di Ortona.
Arrivo a S. Vito Chietino.
Il percorso rubato alla ferrovia si snoda lungo la costa.
Vecchi pali di legno utilizzati per le palafitte.
Come riportato dal testo "Attrezzature temporanee sull'acqua. Riflessioni per uno sviluppo sostenibile", i trabocchi sono ottime strutture puntiformi, sollevate rispetto al pelo dell'acqua, che tengono conto delle problematiche derivanti dal moto ondoso e dal vento; la risposta a tali problematiche consiste nell'attitudine della struttura ad essere conformata e dimensionata opportunamente per resistere a carichi dinamici. Inoltre, come tutti i sistemi a secco, offre una elevata manutenibilità, infatti ogni parte è facilmente ispezionabile, riparabile e sostituibile, con interventi puntuali e materiali semplici e disponibili, che richiedono scarsa lavorazione.
Tali costruzioni, infine, sono facilmente e totalmente removibili, restituendo la preesistente condizione ambientale. Ogni sua parte è facilmente recuperabile e riciclabile.
Sentiero che termina in uno dei trabocchi lungo la costa. A destra, un altro sentiero per raggiungere le calette.
Classico trabocco con, a destra, particolare delle antenne.
BIBLIOGRAFIA
- Lepore M. M., Sonsini A. - Attrezzature temporanee sull'acqua. Riflessioni per uno sviluppo sostenibile. Editore: Alinea, 2009
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Prima Pubblicazione 31 Lug 2006 - Le immagini dei Collaboratori detentori del Copyright © sono riproducibili solo dietro specifica autorizzazione.
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