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DIDATTICA PER LE SCUOLE

Cod Art 0136 | Rev 00 | Data 02 Apr 2009 | Autore N. Castronuovo

COME DORMONO GLI ANIMALI MARINI

Ci siamo mai chiesti come fanno i pesci o gli animali marini in generale a dormire? Forse no, e allora vediamo come fanno. Gli animali marini adottano tecniche differenti per riposare. La notte e il buio sono associate al riposo e al sonno, perlomeno tra le creature terrestri, compreso l'uomo. Per riposare o per dormire, noi chiudiamo gli occhi e cadiamo in uno stato di sonno appunto, e parte del nostro cervello subisce uno “stacco”, una sorta di pausa celebrale, attraverso la quale si traggono numerosi benefici ed è possibile recuperare energie. Si è constatato che se l’uomo non dorme per un certo periodo, più precisamente per pochi giorni, può addirittura sopraggiungere la morte. Sonno

Anche gli animali marini, in particolare i pesci, riposano e dormono. Naturalmente la pausa non è pienamente visibile attraverso la chiusura delle palpebre, perché molti di questi animali non ne sono dotati, ma subiscono anche loro una sorta di “black out” dove il cervello raggiunge uno stato di riposo, e non sempre associato al buio e alla notte. Infatti, ci sono animali marini che proprio durante il buio si attivano maggiormente per cacciare le loro prede, esempio fra tutti gli squali di barriera, le murene ecc…tutti quei predatori che per cacciare hanno bisogno in sostanza del buio, per sfruttare l'effetto sorpresa, mentre durante il giorno riposano al riparo di qualche anfratto roccioso o in qualche grotta sottomarina. Altri ancora si occultano sotto la sabbia, non solo per nascondersi dai predatori o per predare, come le razze o le sogliole, ma proprio per rimanere in tranquillità e “staccare” da ciò che li circonda.

PesceEsistono due "modi" che gli animali marini sfruttano per dormire: si ha il riposo vigile, che corrisponde ad una specie di veglia, dove il cervello riposa ma i sensi sono attivi, ed una fase di sonno vero e proprio dove si ha una sospensione delle attività. I pesci della scogliera corallina, dormono nascosti tra gli anfratti rocciosi, i pesci pappagallo per esempio, per isolarsi dall’ambiente esterno durante la notte, e quindi per sfuggire ai predatori nella fase del riposo, si avvolgono dentro un sacco gelatinoso che secernono, che li mette al riparo poiché sfuggono ai sensi olfattivi dei loro predatori. Un modo ingegnoso per riposare in tranquillità. Gli animali più grandi come le balene, non potendo ripararsi in anfratti rocciosi e in ogni modo avendo pochi predatori naturali, a parte l’uomo e altri cetacei, rimangono sospesi nell’acqua in zone più tranquille, raggiungendo a volte delle secche per riposare, recuperando forza e vigore durante le migrazioni utili alla ricerca del cibo.

I cetacei come i delfini, hanno bisogno di respirare aria per sopravvivere, allora durante la fase del riposo, hanno la necessità di far rimanere attiva una parte del cervello, proprio per far sì che l’animale possa emergere e respirare aria, e tornare di nuovo in apnea, dove rimarrà anche un’ora o più in posizione anche verticale. Il delfino è un esempio in tal senso, alternando periodicamente la veglia e il sonno dei due emisferi celebrali e chiudendo un solo occhio alla volta, quello dell’emisfero controlaterale. Beluga

L’attività di un solo emisfero durante il sonno è stata confermata con l’elettroencefalogramma. Mediante registrazione si è visto che la temperatura dell’emisfero dormiente diminuisce sensibilmente, e il sonno uniemisferico può durare da alcuni minuti ad alcune ore, con alternanza periodica fra i due emisferi. Il delfino si sveglia ogni qualvolta uno dei due emisferi si addormenta, L'altro emisfero riesce a compensare la mancanza di sonno solo parzialmente, dimostrando che il meccanismo di controllo del sonno è indipendente tra i due emisferi anche se tra loro coordinato. Il sonno uniemisferico, dunque permette al delfino di mantenere sempre l’attività motoria consentendogli non solo di raggiungere la superficie per la respirazione, ma di rimanere in allerta e darsi alla fuga al sopraggiungere di eventuali predatori.

I pesci che vivono in grandi banchi come i pesci pelagici, durante la notte hanno un unico modo per riposare e ripararsi nelle vastità degli oceani, ed è quello di rimanere sempre vicini gli uni agli altri, rafforzando e rinfoltendo il banco. Solo l’unione fra molti individui li pone al “riparo” dai predatori, che a volte sono disorientati dal numero di esemplari presenti. Come si è visto anche gli animali marini dormono ma senza chiudere gli occhi.

Capodoglio