LE AMMONITI
Le Ammoniti erano degli organismi appartenenti al grande gruppo dei Cefalopodi, vissuti nei mari preistorici, in quel lasso di tempo che si sviluppa dal periodo Devoniano (410-355 m.a.) fin alla fine del periodo Cretaceo (144-65 m.a.) dell'era Mesozoica; erano dotati di una conchiglia esterna, la cui forma a spirale la faceva rassomigliare alle corna di un montone. (Nella mitologia greca ornavano la fronte di Giove Ammone, e proprio da questa caratteristica presero il loro nome particolare). I Cefalopodi costituiscono una classe molto evoluta e strutturalmente diversificata all'interno del grande gruppo del Phylum Mollusca, che comprendono tra l'altro i polpi, le seppie, i calamari, e i nautili. Il termine etimologico di Cefalopode deriva dal greco antico Kephale = testa, e Pous o podus = piede, il che sta a significare che in questi animali il cosiddetto piede è unito alla testa.
La classe dei Cefalopodi conta oltre 650 specie viventi, ma più di 10.000 sono le specie estinte tra le quali spiccano le ammoniti. Quest'ultime erano molluschi marini nectonici vagili a simmetria bilaterale, avevano la testa ornata da 8 /10 tentacoli muniti di ventose, i quali circondavano la bocca. Gli aptici, infine, erano delle strutture situate ventralmente alla camera di abitazione.
Il loro guscio era diviso internamente in setti che suddividevano le camere del fragmocono, ed erano attraversati da un tubicino chiamato sifone, (apparato di scambio di gas). L'animale viveva solo nella parte anteriore del guscio chiamato anche camera di abitazione, mentre nella parte inferiore la conchiglia era piena di gas che permetteva all'animale di galleggiare a mezz'acqua, andando su e giù grazie alla possibilità di riempire o svuotare le concamerazioni a piacimento, così come fanno i moderni sommergibilie in nautilus. Sulla superficie interna del loro guscio chiamata mantello, si potevano osservare dei disegni floreali, queste ornamentazioni erano in realtà le cosiddette linee di satura che rappresentavano le linee lungo le quali i setti (che erano le pareti che separavano le camere interne del guscio), si inserivano sulla superficie interna del guscio, questi "disegni" risultano molto utili per l'identificazione e la classificazione delle varie specie di ammoniti fossili; difatti i resti di questi organismi per la maggior parte si ritrovano solo sotto forma di modelli interni, e sono formati dai sedimenti che hanno riempito la conchiglia riproducendo fedelmente la superficie, mentre il guscio esterno solitamente (salvo in rarissimi casi di fossilizzazioni particolari), veniva dissolto. Le loro abitudini alimentari erano perlopiù carnivore, incentrate sulla cattura di crostacei che cacciavano grazie ai loro tentacoli triturandoli con l'aiuto delle loro mascelle cornee.
Questi animali si rinvengono nei più svariati tipi di giacimenti delle formazioni fossilifere, per questo l'importanza scientifica che essi ricoprono sta appunto nel fatto che trattandosi di un gruppo di animali che si sono evoluti in modo estremamente vario, rapido ed esplosivo, e che molte di loro vissero solo per un limitato periodo di tempo (a volte pochi milioni d'anni), fa si che essi siano un ottimo fossile guida al fine di risalire all'età delle rocce in cui si ritrovano.
Altri animali loro contemporanei, e a questo proposito possiamo dedurre che le ammoniti costituivano il cibo più prelibato per i rettili marini di quel tempo, come è documentato da alcune ammoniti fossili ritrovate in un famoso giacimento cretaceo americano, esse infatti portavano i segni di evidenti morsicature provocate da un Mososauro, rettile marino gigante che viveva in quel periodo, molte specie di ammoniti avevano inoltre sulla loro chiglia una cresta che ci appare come un tagliamare e potrebbero grazie a questa struttura, aver navigato come galeoni sulla superficie dei mari preistorici. Questi animali però 65 milioni d'anni fa, per cause ancora non del tutto chiarite (crisi biologica?), scomparvero per sempre dal nostro pianeta, senza lasciare nessun discendente diretto, assieme ad altri animali che allora erano come loro i dominatori della terra, come ad esempio i dinosauri, i rettili volanti e i rettili marini.
I minerali assorbiti, nel tempo, hanno impreziosito i reperti
Gli unici animali simili agli ammoniti che sopravvissero a questa massiccia estinzione furono i Nautiloidi, morfologicamente simili, ma allo stesso tempo anche diversi, difatti un carattere di grande importanza che contraddistingue i Nautiloidi dagli Ammonoidi è dato dalla forma della loggia o cavità iniziale, che nei Nautiloidi è all'incirca conica, mentre nelle Ammoniti è ovoide o ellissoidica; inoltre nei Nautiloidi il sifone attraversa in sezione tutta la conchiglia e si presenta in posizione centrale, mentre negli Ammonoidi termina con un rigonfiamento nella loggia iniziale, ed è posto marginalmente al guscio. Questi organismi scomparsi ci danno quindi l'idea della grande biodiversità di specie animali che popolavano già i mari del nostro pianeta nelle ere preistoriche. Alcune di esse scomparvero, altre si differenziarono, altre ancora attraversarono indenni le varie ere giungendo fino a noi; per questo dobbiamo avere nei loro confronti rispetto salvaguardando il loro ambiente naturale in cui ora essi vivono.
CURIOSITÀ
Già alla fine del XVII secolo Richard Anning, una signora inglese "arrotondava" il suo stipendio mensile vendendo reperti fossili ai visitatori occasionali che si recavano in Inghilterra a Lyme Regis, nel Dorset. Dopo la sua morte, i figli Joseph e Mary organizzarono un vero e proprio commercio di vendita fossili a conduzione familiare, e a questo proposito Mary Anning esplorava ed ispezionava le coste a picco sul mare di quella località alla ricerca di reperti fossili, e una volta trovati lasciava il suo cagnolino come segnale e andava a cercare in paese rinforzi per raccogliere il materiale trovato, ma un giorno dopo una frana (frequenti nella zona) il suo cane venne purtroppo travolto; martire della scienza la povera bestia morì sotto quintali di roccia!
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